Dichiarazioni del Questore di Catania Alberto Francini dopo la celebrazione del 25 aprile

Evento storico svolto senza disordini grazie all’efficace servizio d’ordine della Polizia

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Catania, anche quest’anno ha festeggiato il 25 aprile con un lungo corteo, partito come sempre da piazza Stesicoro seguendo il percorso tradizionale, accompagnato da un servizio d’ordine efficace ed efficiente coordinato dal questore Alberto Francini.

Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, il corteo  dopo la consueta partenza da piazza Stesicoro, giunto in via Plebiscito, svolta da via Osservatorio e arriva in piazza Dante dopo un passaggio in piazza Santa Maria dell’Idria.

Attualmente lì ha aperto uno spazio il movimento di destra Casa Pound, ma non c’è stato nessun atto dimostrativo né scontri e disordini per rivendicare il diritto di manifestare, da parte di entrambe le forze politiche. La manifestazione del 25 è stata preceduta da un lunga polemica, per il passaggio da piazza dell’Idria.

Già prima dell’apertura della sede, i problemi legati alla presenza della struttura di estrema destra si erano fatti evidenti: i primi a manifestare erano stati gli studenti del vicino liceo classico “N. Spedalieri”. A loro si erano poi accodati. pochi giorni dopo, i giovanissimi della piattaforma Non vogliamo Casa Pound.

Anche il presidente dell’ANPI (associazione nazionale partigiani d’Italia) ed esponenti della sinistra si erano opposti a questo percorso.

Il questore mediando con sigle, partiti, movimenti, anche attraverso una conferenza stampa è riuscito a conciliare le richieste in nome della pubblica sicurezza di tutti.

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25 aprile, 73° anniversario della Liberazione: festa storica di libertà e di speranza, che ricorda come donne e uomini di idee diverse sconfissero insieme la dittatura nazifascista e costruirono per l’Italia un futuro di pace e democrazia. Un giorno fondamentale per la nostra storia che assume un particolare significato, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza attuata dai patrioti durante la Seconda Guerra Mondiale. L’accordo siglato segretamente il 3 settembre 1943 con l’armistizio di Cassibile, fece cessare le ostilità contro gli alleati americani e inglesi, segnando l’inizio di fatto della Resistenza e il futuro postbellico del nostro Paese.

La storia ci ricorda che su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, il principe Umberto II allora Luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1945 è dichiarato festa nazionale”.

Fu Umberto II, quale luogotenente del Regno d’Italia, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, ad emanare il 22 aprile 1946 un decreto legislativo che disponeva “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1945 è dichiarato festa nazionale”.

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Una manifestazione all’insegna della commemorazione, della pace, non della retorica ideologica.

Apprezzata decisione del questore, poiché il 25 aprile è festa dei patrioti che si collega al Risorgimento e culmina con l’arrivo degli alleati. “L’autorità di pubblica sicurezza, sostiene il questore Alberto Francini, quanto mai fedele ai principi democratici, costituzionali e ideali su cui si fonda la nostra repubblica è, tuttavia, proprio ai sensi dell’art. 17 della Costituzione, responsabile della sicurezza di tutti”. Rilancia “Cerca di prendere sempre decisioni condivise o quantomeno negoziate e comunque trasparenti, sempre improntate alla professionalità e al buonsenso, sempre dinamiche e mai statiche”. Con fermezza dichiara “Abbiamo avuto un’ottima interlocuzione con gli organizzatori, continua, che pur restando su posizioni differenti, hanno tuttavia convenuto di rispettare le decisioni del questore qualunque fossero state, il questore, pur mantenendo le prescrizioni date improntate alla cautela e alla salvaguardia del buon esito di una manifestazione di così alto significato, ha assicurato che se le condizioni in corso d’opera lo avessero consentito, si sarebbe assunto la responsabilità di revocarle, consentendo il percorso originario richiesto”. “Sulla base quindi del reciproco rispetto e della fiducia accordata, conclude, tutto si è svolto nel migliore dei modi grazie alla grande professionalità del dirigente dei servizi di O.P. dott. Buceti, del personale impiegato e degli stessi organizzatori e manifestanti”.

 

 

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