Turchia, giorno nero per la libertà di stampa e per la giustizia

La Turchia si è aggiudicata il titolo di paese con più arresti di giornalisti al mondo, il 16 febbraio 2018 è stato il giorno nero per la libertà di stampa e la giustizia in Turchia. 

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La Turchia, come ha evidenziato la stessa “Amnesty Internetional” in un recente rapporto intitolato “Il giornalismo non è un crimine”, si conferma il paese con più arresti di giornalisti al mondo. Un terzo dei giornalisti, operatori dei media e conduttori televisivi imprigionati nel mondo si trova nelle prigioni turche, alcuni senza processo.

Il 16 febbraio 2018, nel giorno in cui la giustizia della Turchia mostrava cosa pensava della libertà d’espressione ha condannato all’ergastolo lo scrittore Ahmet Altan, l’economista Mehmet Altan (fratello di Ahmet), la giornalista Nazlı Ilıcak e gli altri tre imputati Sukru Tugrul OzsengulYakup Simsek e Fevzi Yazici, si sono aperte le porte per Deniz Yűcel, il corrispondente da Istanbul del quotidiano tedesco “Die Welt“.

Yűcel era stato arrestato il 14 febbraio 2017 e accusato di “diffusione di propaganda a sostegno di un’organizzazione terroristica” e “incitamento alla violenza“. Ha trascorso la maggior parte dei 367 giorni di carcere in isolamento

Tutti loro sono accusati di “propaganda terroristica” e di essere addirittura membri di un’organizzazione sovversiva.

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   La Turchia si è aggiudicata il titolo di paese con più arresti di giornalisti al mondo.

Durante questi anni sono stati detenuti 149 giornalisti nelle carceri turche, tra questi ricordiamo Ahmet Şık, giornalista investigativo di lungo corso, Kadri Gürsel, dipendente del quotidiano Cumhuriyet arrestato lo scorso novembre e Ahmet Altan, scrittore ed ex direttore del giornale Taraf, ormai chiuso, e il blogger e documentarista Gabriele Del Grande, rilasciato e rientrato in Italia il 24 aprile 2017.

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