12° anniversario attentato Torri Gemelle, marine pronti ad intervenire ovunque: “Nessuno resterà solo”

Potenziata la capacità militare degli Stati Uniti in vista di un possibile attacco terroristico. L’allarme è stato lanciato dalla Cia

 

250 marine sono stati rischierati in Libia dalle basi di Moron, in Spagna, e da Sigonella.

Altri 250 marine rimarranno sempre a Moron, pronti ad intervenire nel teatro europeo, se necessario.

Oggi è il primo anniversario dell’attacco terroristico di Bengasi, ed il dodicesimo dall’attentato di Al Qaeda contro il World Trade Center e il Pentagono.

A causa dello stato di allerta militare in Siria, ci sono più navi nel Mediterraneo orientale, che potrebbe rispondere rapidamente in Nord Africa o in Medio Oriente se un’ambasciata americana o un altro obiettivo occidentale dovessero essere attaccati.

Insieme alle cinque cacciatorpediniere classe Arleigh Burkenel Mediterraneo (la Uss Barry, la Uss Mahan, la Uss Ramage, la Uss Gravely e la Uss Stout), si trova la nave d’assalto anfibio Uss San Antonio con 300 marines e MV-22 Ospreys con capacità di trasporto aereo e di soccorso.

Il gruppo d’attacco della portaerei Uss Nimitz è nel Mar Rosso e potrebbe intervenire con i caccia sopra il Medio Oriente o in Africa settentrionale.

Il gruppo da battaglia della portaerei Truman è in pre allarme con una seconda forza d’attacco dei Marine, mentre almeno 4 sottomarini d’attacco sono rischierati in punti strategici.

Infine, dalla base americana Daharan, in Arabia Saudita, si troverebbe una forza di pronto intervento elitrasportata formata da Marine e componenti della Delta Force.

Lo scorso anno, l’ambasciata americana di Bengasi, protetta da pochi Marine, venne attaccata da una folla inferocita armata con equipaggiamento pesante.

L’attacco si verificò poco dopo le 21.30. I dimostranti, dopo una lunga sparatoria, diedero alle fiamme la struttura, issando la bandiera nera islamica dopo aver strappato e bruciato quella americana. Nell’attacco, quasi certo il coinvolgimento della milizia islamica Ansar Al-Sharia.

Quel piccolo gruppo di soldati, non ricevette per ore nessun aiuto esterno, nonostante le continue richieste. Non ricevettero aiuto perché non c’era nessuna forza amica nelle vicinanze in grado di farlo. Morirono l’ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens, assieme a un funzionario e due Marine.

Un errore che gli Stati Uniti non intendono più ripetere.

(Spaziodifesa)

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