“Stabilimento Monaco” di Misterbianco confronto appassionato sull’arte

 MISTERBIANCO (CT) – A cura di Carmela Zuccarello,  hanno  partecipato Giuseppina Radice, Filippo Pappalardo ed Elsa Emmy

Serata magica alla riscoperta dell’arte allo Stabilimento Monaco di Misterbianco per l’incontro-dibattito “’Stasera parliamo d’arte … tante risposte a tanti perché”. Evento realizzato da Carmela Zuccarello direttore artistico, nominata dal Sindaco dott. Nino Di Guardo, insieme all’assessore alla cultura Barbara Bruno, con la presenza di notevoli artisti relatori che hanno sollecitato il pubblico in modo caloroso e pieno di vitalità. Sono intervenuti Giuseppina Radice (Storico dell’arte), Filippo Pappalardo (Collezionista), Elsa Emmy (Artista) ha moderato l’incontro Lella Battiato. Zuccarello, pittrice formatasi al liceo artistico di Catania, per 20 anni si è occupata della galleria civica d’arte “Pippo Giuffrida” di Misterbianco, portando avanti un programma di eventi artistici che hanno donato visibilità a Misterbianco. Ha introdotto la manifestazione, che ha come obiettivo fare amare a tutti i cittadini l’arte, in modo semplice ed essere alla portata di tutti, affermando l’importanza di relazionare con gli artisti e acquisire nuove conoscenze. L’arte è un confronto appassionato con il pubblico che crea aspettative ed è stata messa in risalto la differenza tra arte antica, medievale, moderna che comprende romanticismo, realismo, imperialismo, per andare dagli anni ’50 al 2000 all’espressionismo, simbolismo, art nouveau, futurismo, cubismo, fluxus, arte concettuale, fauvismo, ritorno all’ordine, metafisica, dadaismo, massimalismo, arte digitale, arte relazionale, arte povera, pittura a campi di colore, body art, video art, land art e altre correnti, puntando durante la serata sul nucleo storico della Transavanguardia di cui Enzo Cucchi è uno dei principali esponenti e ha dato vita a composizioni di grande intensità simbolica. L’arte è un fatto culturale e lo dimostra Giuseppina Radice, titolare della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, che ha curato molti eventi artistici ed ha pubblicato numerosi saggi critici e tiene “Corsi di alfabetizzazione all’Arte contemporanea” perché convinta che attraverso l’arte si possa insegnare la vita; durante il dibattito si è occupata delle problematiche connesse sia all’arte e sia alla contemporaneità, osserva “noi viviamo immersi ancora nella cultura classica ed è difficile giudicarla, anzi c’è un atteggiamento diffidente per l’artista contemporaneo, e ci si confronta con il passato, di più facile lettura perché le aspettative sono diverse. Si pretende dall’arte il rapporto con il passato”. Il moderatore, fa presente che l’uso dell’aggettivo generico “contemporaneo” è dovuto alla mancanza di una scuola artistica dominante, perché vuole includere tutta l’arte creata dalla fine degli anni ’60 del XX secolo, o dalla presente fino all’arte moderna o periodo modernista fino ai nostri giorni.

Radice sottolinea che l’arte non si deve mettere su un piedistallo irraggiungibile, con timore reverenziale “l’arte contemporanea è meno leggibile, gli artisti hanno maggiore libertà rispetto agli antichi; da storico leggo le diverse contemporaneità, ma noi stiamo vivendo la nostra contemporaneità. Continua, l’arte non è prodotto di un genio ma di un uomo, l’artista trasmette messaggi”. Essere storico, sottolinea, è avere uno sguardo orizzontale, l’arte oggi non è solo la rappresentazione del bello, ma del razionale, delle emozioni, fredda e povera. Per Van Gogh l’arte era esplosione”. Parla della differenza fra l’artista antico come Leonardo “uomo delle arti meccaniche”, arrabbiato che si nota dai suoi scritti perché ce l’ha con gli umanisti che si sentivano depositari della grande cultura, mentre Marsilio Ficino è stato artista capace di modificare il creato, lui è creatore. E cavalcando l’onda dell’arte contemporanea artista multimediale individualista e non protagonista Elsa Emmy, che ha tenuto 80 mostre (alcune a Milano, New York, Innsbruck, Tokio, Holstebro, Bruxelles, Chicago, Brusque, Malta, Palm Beach), ha operato nel campo delle performance e della poesia visuale.

È scenografa-bozzettista e costumista avendo lavorato a Catania al Teatro Massimo Bellini, Teatro Stabile e Piccolo Teatro.

In modo cult racconta il suo incontro con Milluzzo attraverso la Zuccarello, il pittore l’ha scoperta, è stato il suo maestro insegnandole i trucchi del mestiere, esordisce “siamo artisti o pittori?” ci siamo definiti operatori estetici. Ma chi è l’artista? Freud è un bambino che continua a giocare con le proprie feci, cioè i colori. L’arte è un rimedio alla vita? No l’impatto emotivo è troppo forte, far noi e le tele c’è un rapporto mistico molto complesso, siamo chiamati dall’interno, c’è lo stile che ci distingue”. Appassionando il pubblico colto e preparato e afferma “l’artista è un essere libero, e se cede al mercato la sua attività è coartante. In passato era un lavoro di bottega, c’erano gli operai d’arte, l’arte è fatica, una guerra che si istaura tra i colori e la tela e l’artista sente il bisogno di far vedere quello che ha dentro, l’arte eleva l’uomo”. Esplorando il mondo dell’arte e approfondendo la differenza fra storia dell’arte e mercato dell’arte, interviene Filippo Pappalardo Collezionista da 40 anni, figlio d’arte il padre Giuseppe Pappalardo presidente pro-loco Mascalucia organizzava “Incontro con la pittura” che poi fu acquisito privatamente dal B.ne Rapisarda. È cambiata la società dal mecenatismo della famiglia nobiliare dell’Ottocento solo il ricordo. L’arte non è diversa dalla musica, oggi c’è musica rock rap pop ecc. È importante sottolineare che il collezionismo di oggi tende a far prevalere il mercato sull’arte. Fa notare fra l’altro che attualmente Guttuso per storia dell’arte vale, per il mercato la quotazione è scesa come Carlo Levi e altri Ma c’è un mercato vero dell’arte? Il collezionista chiarisce “Oggi il mercato cerca di dominare sull’arte, come espressione culturale. In Italia c’è crisi dell’arte perché c’è la colonizzazione, il mercato è all’estero, di derivazione anglosassone che comanda. C’è un modo per sbloccare la situazione, da noi manca storico dell’arte qualificato che possa dare luce alle opere d’arte”. Ma chi è Pappalardo? È uno che insieme alla moglie Alma Pia compra da innamorato, sopra le righe come un vero uomo del Sud. Il collezionista è certamente il componente più simpatico del sistema dell’arte, almeno per galleristi ed artisti perché il collezionista è quello che, firmando un assegno, dà un valore effettivo all’opera. Il collezionista sottolinea “è più difficile collezionare arte contemporanea oggi che ieri … anche se collezionare oggi, secondo me, non è solo comprare c’è anche aggregarsi a quel grand tour che è oggi il “sistema dell’arte” contemporanea e ricevere sensazioni ed emozioni dall’arte non solo comprando, ma anche partecipando ed assistendo ad eventi importanti come la Biennale di Venezia, Documenta di Kassel e altre istituzioni del genere. I relatori con i pregevoli argomenti trattati, hanno stimolato il pubblico con un lungo dibattito dialogato, pieno di novità e provocazioni. È importante il critico o lo storico? Ma l’opera d’arte quanto costa? Nasce la proprietà intellettuale. Oggi chi è l’artista? Per l’artista Emmy vede il nulla è depresso. Ci avviamo alla scoperta della forma. “Essere artisti è una malattia, una diversità, dentro di me si può scatenare l’inferno” la bellezza appartiene ai tempi, oggi c’è il brutto. Si può valutare un’opera scientifica? Ogni oggetto può diventare arte? Ricerche e sperimentazioni con utilizzo di materiali nuovi. Un tipo di ricerca a volte esasperata dalla novità, in un sistema di mercato controllato, in gran parte, da pochi gruppi finanziari a livello globale è caratterizzata spesso dall’assenza di criteri oggettivi per valutare la qualità artistica delle varie espressioni, e viene contestata da alcuni critici e uomini di cultura. Si affronta anche il concetto della negatività dell’arte, degrado culturale, conformismo, assenza di contenuti e poetiche profonde. Perché la nostra arte trova resistenza a inserirsi all’estero? L’arte è promossa da musei, gallerie, istituzioni culturali  e dagli artisti che si organizzano in collettive e dirigono a loro volta organizzazioni. Gli artisti hanno difficoltà a sostenere con la vendita delle loro opere, hanno bisogno di lavori commissionati con finanziamenti, premi e residenza d’arte. Come mai non c’è un ordine per gli artisti? così è l’artista che si deve portare avanti … gallerista. Il pubblico propone di creare il libro degli artisti che hanno dato vita ai movimenti in Italia. Per l’archeologo orientale presente in sala Giovanni Vinciguerra “l’opera deve essere unica per diventare importante”. La cultura è anche entrare in crisi, non stabilire solo chi è bravo, ma apre la mente … ma alla fine l’arte deve emozionare!!! 

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