Lo speaker repubblicano John Boehner sosterrà Obama per l’attacco alla Siria

Lo speaker repubblicano della Camera ha annunciato il suo sostegno all’intervento di Obama in Siria. Ma la resistenza bipartisan al Congresso statunitense non si ferma, molto dipenderà dalla capacità di leadership di Boehner

Dopo l’incontro tra la delegazione del Congresso e il presidente degli Stati Uniti per discutere la questione Siria, John Boehner, speaker repubblicano della Camera, ha annunciato che sosterrà l’intervento contro Assad dell’amministrazione Obama. Con lui anche l’ex speaker Mitch McConnell e i senatori di New York Gillibrand e Schumer. Obama si dice convinto di strappare un sì al Congresso, ma la resistenza è ancora forte ed è, purtroppo per il presidente, bipartisan. I più agguerriti sono i senatori Rand Paul e Ted Cruz (entrambi del Tea Party) per i repubblicani, il deputato Alan Grayson e la senatrice Elizabeth Warren (del clan Kennedy) per i democratici.

Obama può contare su una nutrita schiera di sostenitori. Tra i democratici la leader alla Camera Nancy Pelosi che sposterà stavolta pochi voti rispetto a quello che riuscì a fare ai tempi della riforma sanitaria, i senatori di New York Gillibrand e Schumer, i senatori Reid e Menendez – che tra l’altro stanno limando il testo presidenziale per limitarne il mandato a soli 60 giorni – ed infine il gruppo pro-Israele di senatori e rappresentanti che dovrebbero essere la colonna portante del voto favorevole. Tra i repubblicani Obama può contare, oltre ai già citati Boehner e McConnell, sui due più importanti senatori quando si parla di politica estera, ovvero John McCain e Lindsey Graham. McCain ha addirittura detto di volere una risoluzione che assegni un mandato pieno al presidente.

Dato il numero particolarmente esiguo di sostenitori di peso, il segretario di Stato John Kerry nella mattinata di ieri è andato in Senato a cercare voti e a fornire altri particolari di intelligence spiegando che un passo indietro significherebbe rafforzare ulteriormente Assad, gli Hezbollah e l’ala più anti-americana di Teheran. Kerry non è riuscito a scalfire l’isolazionismo estremo del Tea Party – “la guerra civile siriana non è un nostro problema” – ma nemmeno il cinico senatore democratico della Florida Alan Grayson – «Nessuno nel mio distretto pensa che la vita dei siriani valga miliardi di dollari spesi» -, né la senatrice liberal del Massachusetts Elizabeth Warren: «Cosa andiamo a fare e cosa succede in ciascuno scenario?».

Il Congresso voterà il 9 settembre, ancora pochi giorni per trovare una soluzione alternativa alla riluttanza degli oppositori. Molto però dipenderà dalla capacità di leadership di Boehner.

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