‘Eutanasia per i minori”: ma quale “dolce morte”. Si tratta di “Infaticidio’

Belgio: primo via libera delle commissioni competenti del Senato all’ introduzione dell’eutanasia per i minori. Unici precursori gli olandesi, che autorizzarono la pratica già nel 1998. Si tratta di “Infanticidio autorizzato”

 

 

 

Belgio choc, eutanasia estesa anche a minori.

Le commissioni competenti del Senato hanno adottato a larghissima maggioranza il testo di legge, che la estende a quei bambini di cui uno psicologo avrà riconosciuto la ”capacità di discernimento”.Secondo il testo adottato per 13 voti a favore contro 4 contrari, potrà essere praticata l’eutanasia a quei minori che si trovano di fronte a ”sofferenze fisiche insopportabili e inguaribili, in fase terminale”, se richiesta da loro stessi e con l’accordo dei genitori”. Uno psicologo dovrà certificare la ”capacità di giudizio” dei ragazzini. A votare a favore nelle commissioni Affari sociali e Giustizia del Senato belga, tutte le forze politiche belghe, ad accezione dei cristianodemocratici francofoni e fiamminghi e del partito di estrema destra fiammingo VlaamsBelang.  La proposta di legge sarà sottoposta al voto definitivo delle due Camere, in seduta plenaria, nei prossimi mesi. In Belgio era già prevista l’eutanasia. Ma solo sopra i 18 anni. Con questa legge si supera anche questo confine. Ma in Italia, commentando il testo di legge belga, il vicepresidente del Consiglio Nazionale Psicologi, Antonio Telesca, afferma che lo psicologo ‘non può essere l’unica figura cui demandare una scelta così gravosa. Si è di fronte ad una materia complessa che deve essere affrontata con cautela, attenzione, consapevoli che le problematiche vanno analizzate caso per caso. Va comunque chiarito –continua Telesca- che lo psicologo non può essere la sola figura cui demandare l’onere di una scelta così gravosa; come in altre situazioni, lo psicologo può contribuire, per la parte di sua competenza, a completare la conoscenza ed il quadro complessivo della condizione del singolo soggetto’.

E non si pensi che il Belgio sia un caso limite. In Olanda l’eutanasia per i minori, dai 12 anni in su, è già autorizzata dal ’98.

La scelta del Parlamento belga sembra uscita da un libro di fantascienza, che racconti le mostruosità di un futuro immaginario. Invece è il presente. L’eutanasia per i minori, oltre a provocare orrore in chi ha conservato un minimo di buon senso, è una follia giuridica, come scrive Gambino, che insegna Diritto privato nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma. ‘Assegnare un diritto all’eutanasia ad un bambino, altro non significa che attribuire ad un adulto il potere di vita e di morte su un minorenne, in quanto la decisione non è giuridicamente concepibile in capo ad un soggetto minore che è incapace di autodeterminarsi nel compimento di scelte a contenuto legale. Si tratta di una ‘finzione giuridica’.

Una finzione che, però, ucciderà dei bambini. In nome di un’idea di vita e di benessere, che non concepisce altro se non un’astratta e violenta idea di efficienza. Un’idea che elimina dalla vita l’esperienza forse più decisiva della vita, senz’altro quella che più ci accomuna: il male. Un’idea che, alla fine, elimina la vita stessa, riducendola a un ultimo non senso. Perché se non ha senso il male, che senso ha mettere alla vita un bambino che alla fine, magari tra 90 anni, ma morirà? Che senso ha vivere, anche se si è sani? Che senso ha alzarsi la mattina, se si procede, ogni secondo, verso la morte? Con l’aggravante che si decide per lui. Si stabilisce, al posto di un bambino, che non ha diritto a vivere

 

 

Si chiama infanticidio. È’ quello che a Sparta, dove il modello era l’uomo forte, il guerriero, si faceva in culla: ammazzare i bambini malformati, non “usciti bene”. Però sono passati secoli. Nel frattempo il diritto si è evoluto, sono state scritte migliaia di norme europee, stilate carte, statuti a difesa dei minori. Fa inorridire l’idea che un’equipe medica somministri la morte a un bambino perché malato. Nemmeno in stato vegetativo. Semplicemente malato, gravemente malato.Non che l’eutanasia per un adulto sia, in sé, meno grave. Ma se non altro, in quel caso, si cercava l’appiglio nella volontà del soggetto di darsi la morte. Di fronte a un bambino, salta anche questo “pietoso” pretesto. Perché è evidente che un bambino non può avere la coscienza, e quindi nemmeno la libertà, per compiere una scelta del genere.Mi chiedo cosa ci sarà dopo questo. A quale altro orrore, a quale violenza giuridica e della libertà, dobbiamo prepararci. E, soprattutto, come mai questa notizia ha avuto così poca cassa di risonanza, provocato reazioni quasi nulle? Siamo in una società ove il senso del valore della persona, del rispetto, del valore inestimabile della vita non esiste più. Femminicidio, maltrattamenti a donne e minori, eutanasia per i minori…non c’è più dove andare. La legge non è più legge, perché non c’è alcuna legge che ci tuteli, non tanto nei nostri diritti reali, quanto in quelli personali, come esseri viventi. E noi? Stiamo solo a guardare…


 

 

 

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