Ebola: pronto task force medico – sanitario

Ebola, CNI-FSI: “Task force di medici e infermieri pronti, volontariamente, all’emergenza”

L’ebola spaventa sempre di più il mondo. Anche l’Europa lancia l’allarme. In Italia il governo corre ai ripari: ieri, infatti, è stato convocato a Palazzo Chigi un vertice sugli interventi preventivi per far fronte all’allarme internazionale sul virus. E in Sicilia, dove si registra il maggior numero di sbarchi di immigrati, le strutture sanitarie  sono pronte a fronteggiare una eventuale emergenza? Quale personale la Regione Sicilia vorrebbe inviare in caso di emergenza nei porti, nelle strutture allestite all’esterno degli ospedali?

Sono gli interrogativi che il sindacato Fsi-Cni continua a porre alla Regione, ribadendo così la necessità di potenziare la vigilanza sanitaria e la formazione al fine di evitare il “rischio contagio” di ebola, tubercolosi, scabbia e malattie infettive varie. 

Calogero Coniglio, segretario regionale del sindacato CNI-FSI Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti e delegato regionale della F.S.I. si dice “fortemente preoccupato” perché in caso di epidemia si potrebbe obbligare il personale infermieristico che non è pronto e formato per fronteggiare la situazione.

E’ necessario istituire una task force costituita da medici e infermieri pronti, volontariamente, all’emergenza fuori dall’orario di servizio. Il personale ospedaliero medico infermieristico non può lasciare certo gli ospedali. La reperibilità, infatti, tutela il dipendente solo dentro l’ospedale. All’esterno può essere utilizzata solo per i trasferimenti di pazienti in casi eccezionali. La Regione da dove prenderebbe quindi il personale sanitario?“.

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