C’era una volta… il rossetto

L’icona sexy Marilyn Monroe diceva: “Le donne sono dotate di due armi formidabili: il trucco e le lacrime. Fortunatamente per gli uomini, non possono essere utilizzate contemporaneamente”

La bocca di una donna è il massimo della sensualità, soprattutto, quando la forma è evidenziata dal cosmetico più amato dalle donne, cioè il rossetto. Anche questo belletto ha radici passate, infatti, nel 2.800 a.C. nella tomba della sacerdotessa sumera  Shubad, sovrana della città sumera di Ur, venne ritrovato un vasetto con all’interno una pasta fatta di polvere rossa, essenza di rosa ed olio di sesamo, che lei utilizzava per colorarsi le labbra. Ma anche le donne egiziane, maestre nell’arte dell’apparire e della seduzione, basti ricordare Cleopatra, si tingevano le labbra con ossido salino di piombo o ocra arancione con grasso animale. Facendo riferimento ai libri, anche nel famoso libro giallo di Agatha Christie, C’era una volta, l’autrice si sofferma ai trucchi utilizzati dai vari personaggi.

Le donne greche, invece, amavano colorarsi le labbra con una terra che gli dava una nuance marroncina, al contrario le donne romane utilizzavano il “purpurrissimum”  e il “fucus”, ottenuto dal solfuro di mercurio. Anche in Inghilterra, nel periodo in cui regnava la regina Elisabetta I° le donne usavano mettere sulle labbra una pasta da cera d’api miscelato con pigmenti vegetali. Le donne giapponesi, o meglio le geishe, si coloravano labbra, sopracciglia e occhi con i petali del cartamo schiacchiato. Servivano 60 fiori per ottenere un singolo rossetto ed il colore che se ne traeva, iridescente e luminoso aveva lo stesso valore dell’oro. 

Solamente nel XVII secolo arriva il primo rossetto simile a quello dei nostri giorni, una sorta di bastoncino di pasta semisolida a base di terra rossa(“terra di Parigi”), sopra un legnetto e seccata al sole. Dobbiamo aspettare il 1910  per la creazione per il primo stick rossetto per opera di Roger & Gallet, da quel momento in poi, il rossetto divenne strumento di seduzione solo femminile, schiavo sempre dei capricci della moda. Il rossetto rosso si presenta negli anni 20 e 30 in gradazioni più scure e con bocche a forma di cuore; negli anni 40 tonalità rosso sangue e labbra notevolmente arrotondate; nel ’50 e nel ‘60 fuxia, arancione o rosso lacca su bocche larghe e supersexy; nel ’70 niente colore, al massimo un rosa perlato, o il prediletto bianco-grigio cadavere lucidato con gloss al sapore di frutti; ’80 /’90 il marrone o il granata.

Sino ad arrivare ai giorni nostri, una gran varietà di colori, con glitter, oppure, opachi, o super idratanti…

Mia nonna mi diceva che una donna può uscire di casa solo se ha un filo di rossetto sulle labbra e gli occhi bistrati con  il Kajal, così come la grande stilista Coco Chanel diceva: “Se siete tristi, se avete un problema d’amore, truccatevi, mettevi il rossetto rosso e attaccate.”

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