Belpasso, la presentazione di “Catania bene” di Sebastiano Ardita

Venerdì 15 luglio, alle 19,30, nella suggestiva cornice del Giardino di “Casa Aranatu” sarà presentato il libro “Catania bene” di Sebastiano Ardita, evento organizzato dall’associazione “Antimafia e Legalità”

locandina 15 luglio

La Catania di Santapaola e la Catania dei Cavalieri, La Catania di ieri e la Catania di oggi, la mafia “politica” che uccide il generale Carlo Alberto dalla Chiesa e il giornalista Giuseppe Fava, e la mafia eversiva che commette le stragi di Capaci e di via D’Amelio, i servizi segreti deviati e la Trattativa Stato-mafia, il “Malpassoto” e i quartieri ghetto come Librino e Monte Po, l’informazione ufficiale, l’esperienza de “I Siciliani” e la massoneria.

Si parlerà di questo a Belpasso, venerdì 15 luglio, alle 19,30, nella suggestiva cornice del Giardino di “Casa Aranatu”, al numero civico 207 di via Vittorio Emanuele III. L’occasione è data dalla presentazione del libro “Catania bene” di Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto della Repubblica di Messina (intervistato dal giornalista Luciano Mirone), organizzata dall’associazione “Antimafia e Legalità”, nell’ambito del ventiquattresimo anniversario della strage di via D’Amelio.

sebastianoardita

Partendo da Catania, si farà un’analisi complessiva del potere mafioso oggi in Italia: “La mafia di oggiscrive Arditaparla la lingua della famiglia dei catanesi. La sua interpretazione della leadership di Cosa nostra, fatta di relazioni istituzionali, di azioni sottotraccia, di investimenti, non è affatto espressione di una linea morbida”. Che vuol dire? “Si tratta – seguita Ardita – di un modello pericolosissimo di governo criminale che sa essere spietato, ma anche politico e strategico e quindi duraturo”.

L’associazione Antimafia e Legalità è nata di recente ed è stata presentata ufficialmente il 22 maggio scorso, in occasione del ventiquattresimo anniversario della strage di Capaci, alla presenza di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato trucidato in via D’Amelio assieme ai cinque agenti della scorta, di Brizio ed Anna Montinaro, fratello e sorella di Antonio Montinaro, agente del giudice Giovanni Falcone, morto a Capaci. “Fra gli scopi del sodalizio – dice il presidente Salvo Fiore, imprenditore che ha denunciato il racket dell’usura e dell’estorsione – c’è quello di assistere le persone che vogliono denunciare ogni forma di illegalità di cui sono vittime. L’associazione ha sede a Belpasso, ma opera in tutto il territorio provinciale”.

 

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