VietatoNONtoccare, ai Benedettini percorsi sensoriali per ipovedenti e non vedenti

VietatoNONtoccare, il progetto prende il via finanziato dal MIUR per il Concorso Nazionale “Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche” volto alla realizzazione di un percorso multi-sensoriale per non vendenti e ipovedenti al Monastero dei Benedettini di Catania

IMG_6360

Da martedì 15 marzo è iniziato il percorso formativo e laboratoriale “VietatoNONtoccare”. Realizzato da Officine Culturali con il Liceo Artistico “Emilio Greco” di Catania in qualità di capofila, il Liceo Classico C. Marchesi di Mascalucia, l’Istituto di Istruzione Superiore Fermi-Guttuso di Giarre e l’Università degli Studi di Catania, il progetto sarà finanziato dal MIUR nell’ambito del Concorso Nazionale “Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche”. L’obiettivo finale sarà quello di realizzare con i ragazzi delle scuole un percorso museale multi-sensoriale all’interno del Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena di Catania, rivolto a tutti i pubblici in modo da favorire l’inclusione e la commistione degli utenti vedenti e non vedenti anche attraverso la produzione di materiali tattili e audio. Le arti visive e architettoniche infatti sono tra le forme d’arte a risultare più difficilmente fruibili ai pubblici di non vedenti, divenendo accessibili solo in parte grazie all’ausilio degli altri sensi.IMG_20160316_105816
L’approccio metodologico adottato è quello del coinvolgimento attivo, consapevole e partecipato degli studenti delle tre scuole: i ragazzi, con il supporto degli operatori museali di Officine Culturali e dei loro insegnanti, dovranno progettare e realizzare i diversi supporti didattici (plastici in scala e bassorilievi tattili) e produrre i contenuti per una “brochure sonora”, strumenti che verranno poi utilizzati come ausilio nella fruizione museale. Nella fase preliminare del progetto si è stabilito in accordo tra tutti i partecipanti di procedere per processi tentativi, coinvolgendo sin da subito Lucia Barbera, una giovane operatrice culturale non vedente laureata presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli studi di Catania. Lucia, infatti, ha portato la sua esperienza personale e professionale, raccontando quali esigenze e quali sensi si possono utilizzare per comprendere le architetture del Monastero e grazie alla sua consulenza il progetto ha preso il via.
IMG_20160316_104625Da una settimana Lucia, gli operatori di Officine Culturali e gli insegnanti hanno iniziato il percorso formativo, che è divenuto performativo, coinvolgendo i giovani partecipanti attraverso l’emotività: gli studenti delle scuole succitate sono stati bendati, e dunque privati temporaneamente della vista. Hanno così esplorato i due chiostri del Monastero accompagnati dai propri compagni che svolgevano il ruolo di assistenti, curandosi della sicurezza del proprio accompagnato. La formazione delle coppie per il percorso (studente bendato/studente accompagnatore) ha innanzitutto instaurato un rapporto di fiducia tra i ragazzi, in quanto il “non vedente” si è totalmente affidato al compagno per attraversare spazi per loro sconosciuti e visitati in una condizione del tutto inedita. Per i ragazzi la passeggiata è stata un momento di formazione, ma allo stesso tempo di gioco e di partecipazione: incuriositi, intimoriti e stimolati dalle indicazioni attente, avvincenti e puntuali di Lucia, guida sempre presente lungo il percorso, hanno scoperto come i non vedenti percepiscono lo spazio intorno a loro, immedesimandosi in prima persona, con un desiderio di comprensione che si è subito manifestato nel toccare, nel percepire e nell’immaginare le architetture del Monastero dei Benedettini. L’esperienza si è conclusa alle “Officine dei Ragazzi”, dove il percorso multisensoriale è stato arricchito da esercizi tattili, uditivi e olfattivi.
Il coinvolgimento attivo dei più giovani in un progetto di sensibilizzazione e progettazione, per facilitare e arricchire la fruizione museale da parte di soggetti non vedenti e ipovedenti attraverso canali alternativi alla percezione visiva, si presenta come un’occasione di grande arricchimento personale e di inclusione sociale, nonché un processo innovativo di coinvolgimento attivo degli studenti nell’ideazione e produzione degli ausili. Questa fase, come già detto, è ritenuta indispensabile e propedeutica alla successiva realizzazione dei plastici e dei testi della guida sonora, prodotti che dovranno essere orientati e ispirati dalla consapevolezza di cosa voglia dire visitare o conoscere un luogo senza l’uso della vista ma attraverso gli altri sensi.

a Cognita Design production
Torna in alto