Riattivata l’attesa linea storica Catania/Caltagirone: costruita nel 1892, riparte grazie a un investimento di Rfi (Rete ferroviaria italiana)

All’inaugurazione presente il presidente della Regione Musumeci, l’assessore alle Infrastrutture Falcone, l’ad Rfi Gentile

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Con la gioia dei cittadini  tutti in carrozza da lunedì 18 febbraio, ritornano a viaggiare i treni nella tratta ripristinata Catania/Caltagirone. Un’opportunità resa possibile grazie a un investimento e all’iniziativa delle Reti ferroviarie italiane (Rfi), realizzando i lavori lungo i 91 km di tracciato. Interventi che, su richiesta della Regione Siciliana, hanno comportato la spesa di oltre 10 milioni di euro.

 

Somme considerevoli, finalizzate al  potenziamento del servizio a beneficio delle popolazioni di più Comuni: Grammichele, Vizzini/Licodia, Scordia e Militello, contestualmente di indurre studenti e lavoratori pendolari ad optare per i treni nel raggiungimento delle loro destinazioni.

 

La costruzione delle linee ferroviarie in Sicilia iniziò alcuni anni dopo la proclamazione dell’unità d’Italia in quanto si era già dimostrato che il trasporto su ferro promuoveva lo sviluppo del territorio; la Camera di Commercio di Catania, gli imprenditori e i grandi produttori agricoli premevano quindi sulle autorità preposte, affinché si realizzasse una serie di linee ferroviarie di collegamento tra l’interno dell’Isola e il porto di Catania.

A partire dal 1872 i ricchi imprenditori del Calatino avanzarono la richiesta di costruzione di una strada ferrata che collegasse la città di Caltagirone con Catania, innescandosi in prossimità del lago di Lentini sulla ferrovia costiera ionica verso Catania già in esercizio dal 1869. L’esigenza del tronco ferroviario era connessa alla prospettiva di aprire nuovi mercati ai prodotti agricoli e alimentari del comprensorio Calatino, avvalendosi anche del commercio marittimo del porto di Catania. Ed ecco che il governo approva nel 1881 lo stanziamento con l’inserimento della   Caltagirone/Valsavoia, e l’intera linea fu inaugurata nel 1892. La tratta purtroppo è stata chiusa dal 2017 a causa di un incidente. La Caltagirone/Gela fu approvata nel 1911, i lavori cominciarono nel 1952 e l’apertura al traffico nel 1979. il crollo di un’arcata e di un pilone viadotto Piano Carbone ha comportato la chiusura del tratto e il viadotto è stato demolito il 7 ottobre 2014.

 

Una cerimonia inaugurale, alla quale hanno preso parte il presidente della regione Nello Musumeci, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile.

 

“Grazie all’intervento della Regione – chiarisce l’assessore Falcone – stiamo restituendo alle popolazioni del Calatino un importante servizio, oltre al fatto che nell’agenda di governo, peraltro fortemente voluta dal governatore Musumeci, è in programma il ripristino della tratta in direzione Gela”. Stiamo lavorando a un progetto che possa ammodernare e consentire l’arrivo in un tempo molto più congeniale. Il percorso e il paesaggio che si può fruire è meraviglioso, l’abbiamo sperimentato proprio oggi, e i turisti che volessero conoscere l’entroterra così lo potranno fare. Sulla linea Catania/Caltagirone stiamo mettendo dei servizi aggiuntivi somministrazione delle bevande, alimenti e wi-fi. Sono iniziati i lavori della Catania/Palermo in 5 lotti e alla fine la percorreremo in un’ora e 45 minuti”.

 

“La riattivazione della linea ha comportato una grande manutenzione straordinaria,  apporto tecnologico, un incremento di sicurezza su tutti i passaggi a livello; è parte di un progetto più ampio Caltagirone/Gela con la ricostruzione del ponte di Niscemi, rafforzamento dei viadotti della linea”, sostiene con soddisfazione l’ad di Rfi Maurizio Gentile. Continua “La  prospettiva è che tra il 2022 e 2023 sia ricongiunta completamente da Gela fino a Catania la relazione”.

 

“La percorrenza è di un’ora e 39 minuti, la Regione mi sta chiedendo di velocizzarlo e ridurlo a un’ora e 15 minuti e nei prossimi giorni lavoreremo alla rimodulazione delle tabelle orarie di concetto con la Regione e di ottimizzare al più presto le tabelle orarie”.

 

Ha fatto il punto sui prossimi investimenti in Sicilia “abbiamo sul contratto di programma, ha dichiarato, ben 14 miliardi di euro di investimenti per la Sicilia, due e 300 milioni riguardano il raddoppio tra Messina e Catania nel tratto tra Giampilieri e Fiumefreddo. Per il completo rinnovamento del treno lumaca Palermo Catania, sono stati presentati a novembre i piani di lavoro per il collegamento tra Catania Bicocca e Catenanuova il primo lotto della “nuova” Catania – Palermo. Nei prossimi mesi si apriranno i lavori per il lotto successivo che giunge fino al Dittaino. Il completo rinnovamento della Catania/Palermo, vale più di 5 miliardi di euro, due miliardi e 100 milioni sono già finanziati, e la conseguente velocizzazione del trasporto su ferro dovrebbe arrivare per il 2025 e nel 2028 la completa velocizzazione dei due binari, con l’obiettivo di scendere sotto le due ore, il percorso”.

 

Rfi, in relazione al servizio di trasporto, ha già diramato il calendario degli orari dei treni, tre corse giornaliere: partenze da Catania alle 5.38, 13.16 3 17.00; partenze da Caltagirone alle 8.00, 15.23 e 19.18.

Il presidente dei pendolari siciliani, Giosuè Malaponti, ha sollevato perplessità di natura logistica, per quanto riguarda la scelta degli orari programmati.

 

Le coppie di treni operativi dovrebbero essere tre, e gli esponenti del comitato auspicano che Rfi e la Regione strutturino le fasce orarie in relazione agli standard lavorativi: 7,30 – 13,30 e 8 – 14, per dare la possibilità a lavoratori e studenti di giungere 10-20  minuti prima a destinazione.

Attualmente da Caltagirone i collegamenti con Catania sono garantiti da 12 coppie di bus dell’Ast e da 4 dell’Etna Trasporti.

 

La sicurezza lungo linea nelle stazioni è affidata alla Polizia di Stato e Adriana Muliere, dirigente Polfer sezione Catania, sottolinea “le nostre competenze comprendono pattuglie, scorte a bordo treno, tutela delle infrastrutture”.

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