Renzo Zorzi: un pilota dei tempi eroici

Il mondo dell’automobilismo piange il pilota trentino che si è spento a Magenta all’età di 68 anni.

Il 15 Maggio, appena cinque giorni fa, si è spento Renzo Zorzi a causa di gravi problemi di salute. L’ex pilota ha esordito nel 1972, all’età di 26 anni, in Formula 3 con un Tecno della Scuderia Mirabella, per poi passare l’anno dopo alla Quasar&Branca, che gli mette a disposizione una Brabham.

La prima svolta della sua carriera avviene due anni dopo, nel 1975 quando sviluppa il progetto della Lancia per la Formula 3, vincendo il Gran Premio di Monaco della categoria in questione. A quel punto Zorzi viene notato e, nello stesso anno, viene ingaggiato dalla Frank Williams Racing Cars per correre il GP d’Italia in Formula 1. Il pilota trentino conclude la gara al 14° posto, risultato notevole sia per la posizione di partenza in 22° posizione, sia per essere la gara d’esordio nel campionato maggiore.

Nella stagione successiva, sempre a bordo della Williams, inaugura la stagione automobilistica nel Gran Premio del Brasile, chiudendo in nona posizione. Il resto dell’anno però, lo dedica nuovamente alla Formula 3 con il team Modus. Nel 1977, grazie all’appoggio dello sponsor Franco Ambrosio, Zorzi ottiene un ingaggio da parte della Shadow, che lo riporta in Formula 1 e con la quale corre 5 Gran Premi, ottenendo il suo primo ( e unico) punto della categoria in Brasile. Durante la gara del Sud Africa, però, Zorzi si ritira e questa sua scelta innesca una serie di eventi a catena che causano la morte di un commissario di pista e, successivamente, del suo compagno di scuderia Tom Pryce.

Nel 1979, una volta dedicatosi alle Vetture Sport, vince la 1000 km di Monza con Marco Capoferri. Partecipa anche alla 1000 km del Mugello nel 1985 a bordo di una Porsche 956, in compagnia di Oscar Larrauri e Massimo Sigala.

Alla data del ritiro, Zorzi conta 7 GP disputati in Formula 1 e un 19° posto finale come miglior traguardo nella massima competizione. Una volta abbandonato il mondo delle corse, decide di aprire una scuola di pilotaggio presso l’autodromo di Binetto (BA).

Il pilota, contraddistinto dal suo casco azzurro con un’ala bianca, si è confrontato con campione del calibro di Riccardo Patrese e Jarier; la notizia della sua morte è stata accolta con amarezza e cordoglio a Ziano di Fiemme, suo paese d’origine. Perché, ad oggi, rimane l’unico trentino ad essere riuscito ad approdare nel massimo campionato di automobilismo

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