“Nudo Shakespeariano”, un coraggioso ed introspettivo viaggio nell’universo femminile

L’edizione 2021 del  Festival Shakespeariano dello Stretto si chiude in bellezza all’Accademia di Belle Arti di Messina con l’emozionante debutto di “Nudo Shakespeariano” scritto e diretto da Daniele Gonciaruk in scena dal 6 all’8 agosto

Il nuovo spettacolo teatrale di Daniele Gonciaruk , “Nudo Shakespeariano”, è andato in scena in prima assoluta venerdì 6 agosto, nella singolare location dell’Accademia di Belle Arti di Messina (ABAM).

Festival itinerante, la manifestazione ha rivisitato in forma non convenzionale i grandi classici di William Shakespeare riproponendoli come in “Sogno di una notte di mezza estate”, “Sogno di una notte a Bicocca” di Francesca Ferro e in “Shakespeare Horror Story”.

“Nudo Shakespeariano”, opera teatrale nata alcuni mesi fa da un progetto di scrittura dello stesso Gonciaruk, viene ora rappresentato per la prima volta a Messina e vede scaturire la sua genesi da un articolato e complesso viaggio interiore puntando l’attenzione sulla contrapposizione tra la reale volontà delle protagoniste ed il crudele destino che le attende.

Sette cadaveri in un obitorio, sette storie dove ognuna cela un terribile e nascosto segreto, un segreto che nello stesso tempo cerca di venir fuori e così forse alleggerire, con la condivisione collettiva, l’enorme peso che rappresenta per ognuna delle sette donne. Sette infatti le protagoniste, sette vittime del sistema, di singolari legami, di arcaiche convenzioni a cui non fu data possibilità di altra soluzione e che non riuscirono a sottrarsi ad un terribile destino.

Lo spettacolo, della durata di 1h e 10m circa, è concepito “ad incastro” per cui, a partire dalle 20:40 fino alle 22:20, vi accedono ogni 20 minuti un massimo di 20 spettatori che vengono accolti nell’inscenato obitorio da dottori ed infermieri (anche loro attori) ed accompagnati in una sorta di percorso interno all’edificio (i locali dell’ABAM), dentro diverse stanze dove, in ognuna, sono attesi dalle protagoniste, una alla volta ed una per stanza: sono le donne i cui corpi riprendono vita per raccontare la loro storia.

Fortissimo l’impatto e l’emozione che scuote il pubblico che assiste: ancora una volta Gonciaruk porta gli spettatori all’interno della scena, vicinissimi al dramma che prende forma dal pathos in crescendo delle vicende raccontate dalle protagoniste.

Un filo invisibile di tensione si viene a creare unendo tra di loro le “anime complesse” delle sette protagoniste ed ognuna di loro porta il nome di un personaggio shakespeariano: Ofelia, Desdemona, Giulietta, Gertrude, Cleopatra, Cordelia, Tamora.

Shakespeare, che in tutte le sue opere ci fa capire di essere un profondo conoscitore delle donne, per l’ennesima volta con i suoi intriganti, complessi ed affascinanti personaggi femminili offre materia viva all’autore che, a sua volta, la può plasmare e fare propria.

Se quindi l’ispirazione, il punto di partenza, sono gli articolati personaggi femminili shakespeariani l’autore li elabora in chiave moderna, traslandone le vicende in una dimensione più vicina e contemporanea su cui non anticipiamo nulla proprio per dare, a chi andrà ad assistere al lavoro teatrale, l’opportunità di scoprirla e ben apprezzare come ad esempio succede con Giulietta che incontrando il suo Rocco (rivisitato Romeo) vivrà la sua storia d’amore per mesi in un circo prima del tragico epilogo finale.

Ben orchestrata la regia di Gonciaruk come anche ottima la stesura del testo che definisce le profonde sfaccettature dei personaggi di cui ha dato coinvolgente interpretazione con sentita emozione tutto il cast composto da Vivina Guerra, Melania Caratozzolo, Antonella Francica, Mara Giannetto, Daniela Orlando, Giusi Piccione, Stella Policastro, Claudio Iannello, Marco Piccolo e Sergio Foscarini (anche aiuto regista).

Una profonda e toccante esperienza di teatro sensoriale, di cui se ne consiglia vivamente la visione, in replica sabato 7 e domenica 8 agosto.

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