Coppa d’Africa: la Costa d’Avorio batte il Ghana ai rigori ed alza nuovamente il trofeo 23 anni dopo

La formazione Ivoriana dei romanisti Gervinho e Doumbia alza il trofeo dopo 120 minuti a reti inviolate contro il Ghana del Ct Avraham Grant. Il portiere Barry acclamato come eroe nazionale, para e segna il gol decisivo.


La Costa d’Avorio puntualmente inizia il torneo come favorita, e questa volta lo fa con il ct Renard (già campione d’africa con la Zambia nella scorsa edizione) alla guida. La rosa è composta da un ottimo mix di giovani emergenti come Bony, appena passato al Manchester city per ben 40 Milioni, e campioni affermati come i fratelli Tourè, leader assoluti del gruppo. A sfidarli c’è il “Brasile d’Africa”, ovvero il Ghana capitanato dall’esperto attaccante Gyan Asamoah, già alla sua quinta partecipazione alla competizione. Il match si disputa a Bata, capitale della Guinea equatoriale che ospita il torneo. Dopo 120 minuti con poche emozioni e tanta corsa (da segnalare solo i 2 clamorosi pali colpiti dalle Black Stars ghanesi), può cominciare lo spettacolo dei calci di rigore. I primi 5 portano al pareggio 3-3, con conseguente  proseguo ad oltranza. Da qui l’incredibile sequenza di 5 rigori a segno per entrambe le formazioni.

Tocca agli “undicesimi” calciare, i numeri 1, i portieri: per il Ghana si presenta Razak, ma si fa incantare dal 36enne Barry. A parti inverse la storia è diversa. L’Ivoriano con un interno destro da attaccante navigato piazza la sfera alle spalle dell’avversario, portando la sua squadra, e con essa una nazione intera, sul tetto più alto e glorioso d’Africa. Barry difficilmente verrà dimenticato dopo quest’impresa. Cosìcome Gervinho (che per l’intera serie dei penalty ha deciso di non guardare), Bony, Doumbia, i fratelli Tourè e tutta questa generazione di campioni che, sempre considerati favoriti ma perdenti, sono riusciti a rispettare le aspettative.

 

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