Catania, quell’odi et amo col goal

Una stagione complicata per gli attaccanti dei rossazzurri che hanno finora tutti faticato a trovare la via del goal con frequenza

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Uno degli argomenti più discussi, soprattutto nella prima parte di stagione, relativamente all’annata del Catania è senza ombra di dubbio la poco confidenza del goal dei suoi attaccanti. La conferma di Calil, giocatore sulla carta di assoluto spessore per la Lega Pro, il ritorno di Paolucci, la forza fisica di Anastasi e i progressi di Barisic avevano fatto sperare tutti in un campionato di vertice figlio proprio dei goal che un reparto offensivo così completo poteva assicurare alla squadra. Cosi non è stato. Il Catania riesce a portare a casa punti non grazie ai goal delle sue punte ma più per merito della sua difesa (e del suo portiere). Calil e Paolucci sembrano solo il ricordo di ciò che un tempo erano, Anastasi paga il dazio della sfortuna visto che, nel momento in cui Rigoli gli stava dando più spazio, rimane ai box per un infortunio.

Con questa situazione è inevitabile optare per la rivoluzione a gennaio. Il primo che fa le valigie è Paolucci che vola ad Ancona; il suo posto viene preso da Tavares, prelevato dal Catanzaro con cui aveva segnato proprio al ‘Massimino’. Anche Calil e Anastasi lasciano Torre del Grifo: il primo va a Livorno, il secondo viene inserito nello scambio col Messina che porta Pozzebon a Catania (ai giallorossi pure il centrocampista Silva). Proprio il calciatore veneto era il grande colpo “promesso” alla piazza, uno tra i migliori attaccanti del girone che nella gara di andata tra Catania e Messina aveva stupito tutti per qualità tecniche e doti fisiche. Sulla carta due innesti davvero importanti all’insegna della rivoluzione finalizzata al miglioramento e quindi, se si parla di attaccanti, al goal.

Non si può dire che, per il momento, sia stato così. Tavares ha segnato un solo goal con la maglia rossazzurra e, complice anche poche opportunità dal primo minuto e il fatto di giocare spesso lontano dall’area avversaria, non è riuscito a ripetersi nelle ultime gare. Pozzebon invece non finisce sul tabellino dei marcatori dal goal realizzato contro la sua ex squadra, il Messina, in quella che fino ai tre punti contro il Francavilla era stata l’ultima vittoria del Catania. Trovare una spiegazione sembra complicato. Il gioco delle squadre di questa categoria richiede grande spirito di sacrificio ad un attaccante e se si contestualizza questa astinenza di entrambi con il momento vissuto dal Catania nel recentissimo passato è evidente che le colpe dello stesso non possono essere attribuite (o comunque non solo) alla mancanza di reti segnate da parte dei due bomber. La partita col Francavilla ne è un esempio: l’impalpabile prova di Pozzebon è frutto anche di una mancanza di gioco della squadra che, in diverse fasi della gara, si è affidata più a lanci lunghi per interrompere il gioco degli avversari piuttosto che per impensierirli.

Lo stesso Pozzebon sarà indisponibile nella gara contro la Vibonese causa squalifica. Bisognerà capire se Pulvirenti concederà una chance da titolare a Tavares (o Barisic) o se opterà per il tridente leggero già visto col Foggia (Mazzarani-Russotto-Di Grazia) privandosi di una prima punta di ruolo per sfruttare la velocità e l’imprevedibilità dei suoi fantasisti. Ciò che sicuramente vorrà Pulvirenti dalla squadra sarà il goal. In un modo o nell’altro.

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