Cannes 2015: ‘Mon Roi’ e ‘Carol’, quando l’amore lo raccontano le donne

Passati in concorso alla sessantottesima edizione del festival del cinema di Cannes, i film di Todd Haynes e Maïwenn.

 

L’amore visto dalle donne. Alla sessantottesima edizione del festival del cinema di Cannes sono stati presentati  rispettivamente, ‘Carol’, firmato da Todd Haynes, tratto da un romanzo di Patricia Highsmith, che racconta un amore lesbo tra Cate Blanchett e Rooney Mara, e ‘Mon Roi‘, firmato dalla regista francese Maïwenn, con al centro sempre una storia d’amore al femminile tra Emanuelle Bercot e Vincent Cassel. Dunque, l’amore, raccontato dal punto di vista delle donne, ma con due storie diverse.

In ‘Mon roi’, infatti vediamo Vincent Cassel e Emanuelle Bercot impegnati in una storia d’amore complicata, mentre Haynes mette in scena un amore lesbo nella New York bigotta degli anni ’50, tra Cate Blanchett e Rooney Mara. Nel caso di ‘Mon roi’ si vede benissimo l’occhio femminile che scruta da fuori la storia d’amore tra il ricco proprietario di un ristorante (Cassel) che rimane al centro della sua vita e della scena e che non accetta di amare totalmente una donna, amandola nella misura in cui lui sia amato da lei, e un avvocato di successo (Emanuelle Bercot). Da un lato, dunque un uomo tradizionale, dandy e massacratore, e dall’altro una donna innamorata.

Nel caso di ‘Carol’ è diverso: era un film che si annunciava pruriginoso per le scene di sesso-lesbo, tra Rooney Mara e Cate Blanchett, aspettative alimentate anche dalle recenti dichiarazioni della stessa Blanchett (al festival di Cannes l’attrice ha detto di aver amato molte donne, n.d.r.). Ma il film si è invece rivelato del tutto casto. Di scena, invece la storia d’amore delicata e pura tra queste due donne che si confrontano in una società bigotta in cui il loro rapporto non viene accettato. Di fatto, il marito di Carol tenterà in tutti i modi di strapparle l’affidamento del figlio. La condotta della donna, è da lui considerata immorale.

Applauditi entrambi i film, ma non hanno convinto più di tanto il pubblico di Cannes, e difficilmente entreranno nel Palmarés, a meno che non venga premiata l’interpretazione straordinaria di Cate Blanchett.

Insomma, due film da sala ma non da festival, e che non  hanno caratteristiche e capacità di sperimentazione tipiche richieste ad un festival del cinema. Ma si tratta pur sempre di due buoni prodotti senza retorica, in cui l’amore viene raccontato con un occhio femminile.

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