Prima nazionale “Romeo e Giulietta 1.1” di Roberto Zappalà

A distanza di 10 anni torna sulla scena il Romeo e Giulietta di Roberto Zappalà, sabato 5 agosto e domenica 6 agosto alle 22.30 nel Chiostro S. Francesco di Chiusi nell’ambito del Festival Orizzonti.

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Una nuova veste e altri interpreti per Romeo e Giulietta 1.1, uno spettacolo tutto rinnovato anche nel titolo. “La sfocatura dei corpi” era il titolo del 2006, al suo debutto.

Il coreografo Zappalà e la sua omonima Compagnia inizia da qui il nuovo progetto che ha voluto chiamare Antologia. Dopo gli ultimi anni ricchi d’intensa produttività, con Antologia si intende recuperare i lavori più interessanti che hanno lasciato un segno nel tempo e nella costruzione della linea coreografica di Zappalà e della Compagnia. Il progetto non ha soltanto il compito di recuperare e di rivisitare, ma anche quello di originare attraverso un nuovo contatto nuove visioni; dove anche il “semplice” cambiamento degli interpreti può fare da primo mobile per un diverso approccio alla creazione da parte del coreografo. Tutto ciò non solo determinerà una riflessione sul passato ma inevitabilmente porterà a riflettere sul futuro.

Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente, la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e l’oggetto inquadrato. Se questa distanza è inferiore o superiore ad una certa misura l’oggetto risulta, appunto, sfocato.

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Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani.

Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco dalla coppia di innamorati, alla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale. Nelle vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa), Romeo e Giulietta 1.1 vuole  riflettere e ribellarsi ad un tempo storico, oggi, dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e al contempo vuole contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita.

Un Romeo e Giulietta che sulle note di John Cage, Sergei Prokofiev e dei Pink Floyd, non vuole parlare d’amore ma essere lui stesso un atto d’amore verso la vita.

 

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