Intervista a Salvatore Mazzella, cantante di Napoli

Da 34 anni offre un omaggio al compianto Pino Daniele, portando la sua arte in giro per l’italica penisola e in Europa. Da Napoli, oggi il Globus magazine dà spazio al grande cantante Salvatore Mazzella.

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Lei è un cantautore, scrive musica ed è anche un paroliere. Ama spaziare tra vari generi musicali: dal blues, al pop, al funky, fino ad arrivare al genere melodico partenopeo pieno  e pregno di poesia e sentimenti. Quando ha deciso di dedicarsi alla musica e perché?

“Nel 1986 ho creato la mia prima band, proponevamo solo musica di Pino Daniele in quanto fui travolto da una vera e propria onda sonora ascoltando per caso il suo concerto nel 1981 in Piazza del Plebiscito a Napoli. Ero per caso a casa di mia zia che abitava nei pressi della piazza ed ascoltai quel meraviglioso concerto, avevo 10 anni, il giorno dopo da mio cugino Ciro, ascoltai tutta la produzione di Pino fino ad allora e cominciai ad apprezzarlo e a studiarlo fino ad arrivare 5 anni dopo appunto, a dedicarmi alla sua musica innanzitutto e poi a scrivere canzoni mie”.

Quali sono stati i suoi primi passi, gentile Salvatore, nel mondo della musica?

“Il 28 febbraio del 1986 facemmo il nostro primo concerto dedicato a Pino, era una festa privata, ricordo che ci pagarono anche, i nostri primi soldi, cominciai così a girare un po’ la città e la Campania con vari concerti, fino a che, nel 1996, 10 anni dopo alla creazione della band, partecipai alla mia prima trasmissione televisiva sulle reti Mediaset, Gigi Sabani conduceva “Re per una notte” io ovviamente interpretavo Pino Daniele, cosa che feci anche nel 1999 a “Momenti di gloria” condotta da Mike Bongiorno su canale 5. Nel 2002 partecipai all’Accademia della canzone di Sanremo con un mio brano, “La mia anima latina” arrivando alle porte della finale per poi essere eliminato nelle sessioni successive che avrebbero portato a Sanremo giovani. Nel 2008 fui richiamato in Mediaset per partecipare alla trasmissione “È nata una stella gemella” condotta da Lorella Cuccarini sempre in onda su canale 5″.

Qual è il suo genere musicale. Come interpreta la sua musica?

“Guardo al blues, al funky al jazz, ma non disdegno il pop nel senso generale del termine, le mie radici napoletane mi fanno ovviamente apprezzare e proporre anche la canzone classica napoletana.  Sono un cantautore aperto alle contaminazioni e sono molto attratto dai suoni etnici, soprattutto dalla musica araba ed africana. Le percussioni non devono mai mancare nella musica che propongo”.

Quali artisti hanno influenzato le sue scelte musicali?

“Ovviamente amando Pino Daniele in maniera viscerale ed essendomi avvicinato alla musica grazie a lui, affondo le radici della mia musica nel cosiddetto “Neapolitan power, un vero e proprio movimento musicale dell’epoca che mi ha influenzato non poco nella stesura dei testi e delle musiche. Oggi guardo in maniera piu ampia, cerco di muovermi a 360° nel campo musicale ed è per questo che ho accettato volentieri la proposta della Mediterranean Records di Antonio Chimienti che ha prodotto un brano di Pino Daniele, “Musica musica” che è stato remixato in chiave moderna da Ron Keeman ed affidato alla mia interpretazione. È in vendita in tutti gli store digitali dedicati alla musica o ascoltabile con le varie applicazioni su smartphone, tablet. Inoltre, ci sono un bel po’ di progetti in futuro con questa etichetta discografica a cominciare dal prossimo brano “Fragili eroi” che canterò in coppia con Libera, un’altra scoperta dell’etichetta, il brano farà parte del suo CD di prossima uscita. Proporremo altri due brani ancora di Pino per avvicinare i giovani alla musica del maestro e ci saranno dei brani inediti ai quali stiamo già lavorando”.

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Ha già in calendario degli eventi musicali?

“Al momento non ci stiamo ancora esibendo dal vivo, stiamo aspettando la riapertura di teatri e piazze, prediligo suonare all’aperto o nei teatri piuttosto che nei locali, dove c’è minore attenzione alla musica e più confusione, non tutti vanno nei locali ad ascoltare musica e questa cosa mi infastidisce non poco, preferisco avere un pubblico attento ai nostri concerti e non il cameriere che passa con la pizza in mano davanti mentre stai cantando. Ovviamente se i locali sono adatti alla musica non ho problemi, ci sono locali attrezzati per questo. A fine luglio suoneremo in una bellissima struttura alberghiera di Sabaudia (LT) dove porteremo il nostro spettacolo in anteprima e che proporremo (Decreti permettendo) in giro per la prossima stagione”.

Che cosa ne pensa dei talent show?

“I Talent hanno secondo me affossato la musica, hanno creato una sorta di scorciatoia che ha trasformato questo mestiere in qualcosa di diverso, oggi più che al contenuto della proposta si guarda all’immagine, al jeans strappato sul ginocchio, al capello ossigenato, al piercing e poco alla voce, all’arte ed ai testi accompagnati da una linea melodica vera. Sono un po’ contro, diciamo ostile, perché hanno abbassato il livello della proposta musicale e l’attenzione delle major verso le creazioni originali. Ciò non toglie che dai Talent possano uscire anche bravi artisti che stimo come Emma Marrone o Marco Mengoni e qualche altro”.

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