A Palazzo degli Elefanti l’evento “La memoria non ha tempo”

Appena finiti i fuochi dell’ultimo dell’anno, i cittadini Catanesi già pensano con fermento alle celebrazioni Agatine. L’amore per la propria Santa Patrona coinvolge i cuori di tutte le età.

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Appena finiti i fuochi dell’ultimo dell’anno, i cittadini Catanesi già pensano con fermento alle celebrazioni Agatine. L’amore per la propria Santa Patrona coinvolge i cuori di tutte le età.

Sant’Agata, per il popolo catanese, non è solo una Santa da osannare e a cui rivolgere le proprie preghiere, ma è una sorella, una figlia, una confidente, che fiera e protettrice rivolge il suo sguardo ad ogni singola anima che tra l’emozione e le lacrime pone le sue richieste nella speranza di ricevere da Aiutuzza bedda la grazia desiderata.

Ogni catanese doc porta nei suoi ricordi la magia di questa festa, avvolta anche da tanto folclore locale.

Le festività agatine risvegliano la città senza risparmiare bambini o anziani, che sempre con immenso stupore assistono ai balletti delle candelore lungo le vie cittadine, le strutture lignee portate in spalla dai devoti, rappresentano i ceri votivi dei vari mestieri artigianali, salumieri, pescivendoli, panettieri, pizzicagnoli, per un totale di tredici ceri che si “annacano” allegramente tra le viuzze.

I devoti della Santa che hanno atteso un anno per rivedere “la propria amata”, negli ultimi giorni fremono spasmodicamente al pensiero di rincontrarla, e in tutta la città si vive un clima festoso che apre le porte a diversi eventi correlati.

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Infatti, il 27 Gennaio scorso al Palazzo degli Elefanti, si è tenuto il concerto lirico in commemorazione alla giornata della memoria, con il contributo dell’ Istituto Superiore degli studi Musicali Vincenzo Bellini, ( Giuseppe Romeo direttore, Giorgia Saito violino solista, Kasumi Hiyane soprano, Claudia Ceraulo mezzo soprano, Filippo Micale tenore ), in presenza del Sindaco Salvo Pogliese, Barbara Mirabella Assessore alle Attività a ai Beni Culturali, Attilio Furnaro Presidente Internazionale di Cultura ebraica, Baruch Triolo Presidente della Cartha delle Judeche di Sicilia.

L’esibizione ha avuto inizio con un brano di John Williams, tratto dal film Schindler’s list dedicato alla Shoa, quasi a voler porre una similitudine tra il martirio subito da Sant’Agata e quello subito dal popolo ebreo, tale concerto ha emozionato visibilmente anche gli stessi cantanti.

I presenti all’evento non potevano non avvertire la profonda e sincera energia che avvolgeva il pubblico, quasi ad unire il cittadino alla somma magia dell’opera lirica, emozioni percepite anche dai musicisti , sensazioni a noi confermate anche dal tenore Filippo Micale raggiunto dai microfoni di Globus per un’interessante intervista “faccia a faccia”.

Il Tenore, durante il nostro incontro telefonico sintetizza in un unico concetto quanto “avvertito” dalla nostra sensibilità di essere umani, ringraziando le figure istituzionali che hanno reso possibile questo momento di incanto:

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Come diceva il poeta statunitense Robert Lee Frost: “La poesia è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole.” Il canto è per me la stessa cosa, cioè un innesto inscindibile tra parola e la musica e le emozioni sono tutte figlie dell’interpretazione. Personalmente è un modo straordinario per comunicare qualsiasi emozione si desideri, tutti i sentimenti che ognuno di noi percepisce e che sente il bisogno di far esplodere, condividendoli con gli altri. E’ necessaria una ottima tecnica vocale per assecondare ogni espressiva nota voluta dall’autore e una chiara criticità del testo, ma anche la nostra sensibilità interpretativa per arrivare delicatamente dritti al cuore del nostro pubblico. Al concerto ho sentito particolarmente tante emozioni passare nel mie vene e la scelta dei brani musicali credo che abbiano coronato, nel giorno della memoria in concomitanza alla ricorrenza religiosa della Nostra Padrona S. Agata, l’enorme valore della vita come inno all’amore universale. Da catanese mi sento onorato e felicissimo di essere stato ambasciatore di tali valori ed emozioni all’interno del Palazzo degli Elefanti, simbolo istituzionale della mia amata Catania per cui esprimo un mio personale ringraziamento al nostro Sindaco Salvo Pogliese, al Maestro Giuseppe Romeo dell’Istituto Musicale V. Bellini e al nostro gremito pubblico catanese che ha risposto con grande partecipazione e calore alle straordinarie pagine musicali proposte”.

Anche la voce potente del soprano lirico Ludovica Bruno ci confida, via etere, le sue emozioni vissute in questo giorno particolare:

 “Personalmente oggi ero molto emozionata, nonostante l’istituto ci offre svariate occasioni per esibirci, perché eseguivo all’interno del cuore della città di Catania, il comune, le arie del nostro Bellini, compositore nostro concittadino, che ha portato le musiche e le sfumature della città in tutto il mondo.”

Sant’Agata si conferma ancora una volta, la più importante festa religiosa della città di Catania e la terza festa religiosa più importante al mondo …

“Cittadini siete tutti devoti tutti? “

“Cettu! Cettu!”

 

 

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