#Diventerà bellissima! Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia

Nello Musumeci è il nuovo governatore della Sicilia. Dopo un primo testa a testa tra Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri, il candidato di Centrodestra lo supera con quasi il 40% dei voti, staccando l’esponente M5s di quasi 5 punti percentuali. Seguono, a distanza, Micari e Fava. Nell’isola continua a vincere l’astensione: alle urne solo il 46,76%, con un’affluenza in calo dello 0,65% rispetto al 2012.

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Nello Musumeci è il nuovo presidente della Regione Sicilia. Dopo la sconfitta 5 anni fa, in cui ebbe la meglio Rosario Crocetta, Musumeci ci riprova e conquista la presidenza. “Sarò il presidente di tutti i siciliani, commenta Musumeci, di coloro i quali hanno ritenuto di sostenermi e di votarmi e anche di coloro i quali, legittimamente, hanno ritenuto di votare per altri o addirittura di non partecipare al voto. Voglio dedicare questa vittoria ai miei tre figli (uno è scomparso negli anni scorsi) e a tutti i figli dei siciliani. Hanno diritto a un futuro migliore”. “Il centro-destra si ricompone, dice Musumeci e, apre la strada a un appuntamento politico importante che nella prossima primavera dovrà dare all’Italia un governo degno di questo nome”. Poi il neo presidente dice: “Il mio primo compito da presidente della Regione sarà quello di recuperare oltre il 50% di siciliani che ha deciso di non votare”.
Nato a Militello Val di Catania, a gennaio compirà 63 anni. Arriva a Palazzo d’Orleans al culmine della sua carriera politica. “È stata una campagna elettorale avvelenata da cadute di stile, commenta Musumeci, ma è acqua passata. Ora avverto il peso di una grande responsabilità e sono certo che incontrerò problemi per la situazione drammatica della mia terra, la stagione più difficile dei 70 dell’autonomia”.

Musumeci, giornalista pubblicista, dopo gli studi in Scienze della Comunicazione, lavora come bancario presso il Gruppo Unicredit. Ma già da giovanissimo emerge la sua passione per la politica, tanto che a 15 anni entra nelle file della Giovane Italia, l’organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano.

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Consigliere comunale a soli 20 anni prima nella sua città, poi a Gravina di Catania e a Castel di Iudica. A 32 anni è già segretario provinciale del Msi a Catania, consigliere provinciale di Catania dal 1990 fino al 1993, l’anno dopo si candida alla presidenza della Provincia di Catania con la lista del Movimento Sociale Italiano vincendo al ballottaggio contro Stelio Mangiameli. Per nove anni, Musumeci mantiene la carica, riconfermato al primo turno, con più di 310.000 preferenze. Chiusa la stagione da presidente della Provincia, nel 1994 viene eletto europarlamentare, nella circoscrizione Italia meridionale, tra le fila di Alleanza Nazionale, e poi rieletto nel 1999 e nel 2004. Nel settembre 2005 lascia Alleanza nazionale – in polemica con Gianfranco Fini – e fonda “Alleanza Siciliana”, movimento autonomista di destra a carattere regionale con cui l’anno dopo si candida per la prima volta alla presidenza della Regione: ottiene il 5,3% dei voti contro il 53,1% di Totò Cuffaro, candidato del centrodestra e il 41,6% di Rita Borsellino, esponente del centrosinistra.

Nel 2008, un’altra contesa elettorale, questa volta per Palazzo degli Elefanti a Catania. Sostenuto da una lista civica ottiene oltre il 25%, ma a vincere è il candidato del centrodestra Raffaele Stancanelli, che centra l’elezione al primo turno. Dopo il voto, Alleanza Siciliana confluisce nel partito La Destra di cui Musumeci per un anno ha l’incarico di vicesegretario nazionale, mentre nel 2011, sotto il governo Berlusconi, viene nominato sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La storia più recente racconta la sua seconda corsa alla presidenza della Regione nel 2012 che però lo vede sconfitto da Rosario Crocetta. Musumeci conquista comunque un seggio all’Ars dove viene eletto presidente della Commissione regionale antimafia. Nel 2015 lascia La Destra ed è tra i fondatori del movimento “#Diventerà bellissima”. A quasi 63 anni conquista Palazzo d’Orleans.

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I deputati regionali eletti nei partiti a sostegno del nuovo governatore sono 36 sui 70, con il 39,84% di preferenze, oltre il 5% in più rispetto al diretto concorrente Giancarlo Cancelleri (34,65%),

staccati Fabrizio Micari (16-20%) per il centrosinistra e Claudio Fava (6-10%), sostenuto da Mdp e Sinistra italiana. In corsa anche Roberto La Rosa, per il movimento indipendentista “Siciliani Liberi.

Ecco l’elenco dei nuovi deputati che siederanno all’Ars:

FORZA ITALIA – Riccardo Gallo Afflitto (eletto nel collegio di Agrigento), Michele Mancuso (Caltanissetta), Marco Falcone e Alfio Papale (Catania), Luigi Genovese e Tommaso Calderone (Messina), Giuseppe Milazzo, Riccardo Savona e Marianna Caronia (eletta grazie all’ingresso all’Ars di Miccichè attraverso il listino di Musumeci), Orazio Ragusa (Ragusa), Rossana Cannata (Siracusa), Stefano Pellegrino (Trapani).

FRATELLI D’ITALIA E NOI CON SALVINI – Gaetano Galvagno (Catania), Antonio Catalfamo (Messina) e Tony Rizzotto (Palermo)

#DIVENTERA’ BELLISSIMA – Giuseppe Zitelli (incerto, Catania), Giuseppe Galluzzo (Messina), Alessandro Aricò (Palermo), Giorgio Assenza (Ragusa).

IDEA SICILIA – Carmelo Pullara (Agrigento), Pippo Compagnone (Catania), Toto Cordaro e Roberto Lagalla eletti a Palermo, Pippo Gennuso (Siracusa).

UDC – Margherita La Rocca Ruvolo (Agrigento), Giovanni Bulla (Catania), Cateno De Luca (Messina), Vincenzo Figuccia (Palermo) ed Eleonora Lo Curto. Quest’ultima viene eletta per la contestuale ed automatica elezione di Mimmo Turano, il più votato nel collegio trapanese, attraverso il listino del candidato vincente Musumeci.

LISTINO PRESIDENTE – Con Turano, i deputati eletti: si tratta di Gianfranco Micciché, Giusy Savarino, Elvira Amata, Bernadette Grasso e Roberto Di Mauro. È lo stesso Musumeci a ricoprire appunto il seggio numero 36

OPPOSIZIONE

MOVIMENTO CINQUE STELLE – Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro (Agrigento), Nunzio Di Paola, Angela Foti, Gianina Ciancio e Francesco Cappello certi di essere eletti a Catania, Elena Pagana (Enna), Valentina Zafarana e Antonino De Luca (Messina), Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Luigi Sunseri, Roberta Schillaci (Palermo), Stefania Campo (Ragusa), Stefano Zito e Giorgio Pasqua (Siracusa), Sergio Tancredi e Valentina Palmeri (Trapani). A completare la squadra, proprio Giancarlo Cancelleri

PD – Michele Catanzaro (Agrigento), Giuseppe Arancio (Caltanissetta), Luca Sammartino e Anthony Barbagallo (Catania), Luisa Lantieri (Enna), Franco De Domenico (Messina), Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici (Palermo), Nello Dipasquale (Ragusa), Giovanni Cafeo (Siracusa), Baldo Gucciardi (Trapani).

SICILIA FUTURA – Nicola D’Agostino (Catania) ed Edy Tamajo (Palermo)

I CENTO PASSI – Claudio Fava

Inoltre aggiunge il neo-presidente: “Questa è la mia ultima esperienza politica, spero di farla da presidente della mia Sicilia: tra cinque anni mi ritiro. Questo significa che non devo costruirmi il consenso per i prossimi 5 anni, per il prossimo mandato. Per questo dico che non farò accordi al ribasso, e lascerò la terra libera da zavorre”.

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Stanco ma felice, il neogovernatore siciliano si è presentato al comitato elettorale catanese intorno alle 19.30 prima di partire per Palermo. Dieci minuti di dichiarazione molto pacata, per via della stanchezza e della voglia di non festeggiare, con in mente il suo dolore più grande, la perdita del figlio Giuseppe avvenuta quattro anni fa. “Vivo questi momenti tra il sorriso e il pianto. Vorrei gioire ma non posso”, dice commosso. In platea l’altro suo figlio, Salvo, oltre a decine di giornalisti di tutta Italia, moltissimi sostenitori e Giorgia Meloni come leader nazionale venuta ad applaudire, insieme agli altri, il Presidente.

Anche Valeria Contadino, attrice catanese e madre di cinque figli, sostiene il neo-presidente, aggiungendo al suo curriculum anche il cammino politico come deputata regionale, e afferma su Live Sicilia: “Rispetto al panorama politico italiano, Musumeci ha il merito di aver compattato il centrodestra in Sicilia. Attraverso lui e il suo programma si è trovata una comunione d’intenti. In una terra piena di contraddizioni come la nostra una dote fondamentale è quella di tenere gli equilibri con trasparenza e competenza. Ho fiducia in lui perché è una persona che ha costruito la sua vita passo dopo passo e ha sempre lavorato per il bene della cosa pubblica ottenendo risultati tangibili”.

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