Alla Villa Bellini di Catania presentata l’opera teatrale “Micio Tempio”

La conferenza stampa svoltasi, lunedì 4 settembre, nel chiostro della musica alla Villa Bellini di Catania dove è stata presentata l’opera teatrale “Micio Tempio” (vietato ai minori) prodotta dall’associazione culturale “Le nuove Muse”, nata da un’idea di Piero Lipera, scritta da Rosario Minardi e Marco Tringali 

Cast completo spettacolo Micio Tempio

La conferenza stampa svoltasi, lunedì 4 settembre, nel chiostro della musica alla Villa Bellini di Catania dove è stata presentata l’opera teatrale “Micio Tempio” (vietato ai minori) prodotta dall’associazione culturale “Le nuove Muse”, nata da un’idea di Piero Lipera, scritta da Rosario Minardi e Marco Tringali che ne sono anche i registi, ha suscitato grande interesse perché ha rivelato i termini significativi e pregnanti di un’operazione culturale e artistico di grande livello perché esplorerà nell’universo di colui che a torto è stato visto come un poeta licenzioso, voluttuoso e pornografico, poeta dei sensi , del sesso e delle licenziose oscenità. Stiamo parlando di Domenico Tempio o meglio noto come Micio Tempio. In realtà è alquanto riduttiva questa visione di una persona che invece da una critica attenta e obiettiva è stato apostrofato come “Il Dante Alighieri siciliano”.

A smontare una visione gretta , bigotta di poeta lascivo ci ha pensato questa messa in scena  “Micio Tempio ” (vietato ai minori) che esordirà il prossimo 9 settembre, alle ore 21, nell’anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea. Il pubblico assisterà ad un atto della durata di due ore ambientata tra la fine del 700 e i primi dell’800 in una Catania a praticamente divisa in due: da una parte il popolo ignorante che rifiuta di uscire da questo stato precario, avulso alla cultura e dall’altro la nobiltà e la ricca borghesia che si barcamenano tra la falsità e perbenismo.

Foto presentazione Spettacolo Micio Tempio

Gli autori e registi assicurano che questa messa in scena renderà giustizia a uno dei più eclettici autori dell’illuminismo siciliano, impegnato nella società a denunciarne vizi e virtù: la denuncia aperta delle ingiustizie subite dal popolo sottomesso, lasciato nella sua ignoranza; le sue sferzate contro gli eccessi della nobiltà e gli abusi del malgoverno con i suoi effetti deleteri, tutto questo attraverso il suo linguaggio artistico. Quasi una confessione dell’autore che mostra due volti della stessa medaglia tra il racconto della sua vita a volte romanzata e momenti di lettura delle sue poesie dove ilarità e ironia si alternano come in un gioco.

Puntuale preciso l’approccio storico legato agli eventi del 1798 alla Civita, quando scoppia una sommossa popolare a seguito della carestia che affamerà il popolo. Questi eventi riportati nello spèttacolo come una sorta di flashbach saranno fonte di ispirazione per la sua opera piu famosa.

Significativo il Micio Tempio interpretato da Rosario Minardi, visto come cantore delle più sfrenate fantasie d’amore, ma anche la ricostruzione della sua parte più profonda, quella degli affetti intimi e privati: il rapporto coniugale con la badante Caterina; ( Luana Toscano) i rapporti con il Principe di Biscari (un fantastico Giuseppe Castiglia), con la baronessa (Rossana Bonafede), con Gambino (Antonio Caruso)e Ardizzone ( Santo Santonocito). Insomma un grande spettacolo arricchito dalla presenza della Compagnia del teatro degli specchi con Lara Marta Russo, Antonio Starrantino, Giovanni Bonaventura, Raimondo Catania, Seby Cangtarella, Gusy Allegra Filosofo, Grazia Ercolano, Carolina Pulvirenti, Daniele Puglisi. La scenografia è di Stefano Gambinoe i costumi di Antoflash.

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