USA, Twitter ‘mappa’ l’epidemia influenzale

 Twitter diventa strumento per ‘mappare’ epidemia influenzale
…chiaccherando chiaccherando ti scopro web-malatino!
Lo screening dei tweet aiuta la ricerca negli Stati Uniti

Roma – Non più solo mezzo di comunicazione preferito dai giovani, o strumento per la campagna elettorale nelle mani dei politici. Twitter diventa anche il nuovo sistema per tracciare la mappa dei casi di influenza stagionale. E per evitare di cadere nella trappola di post falsi e fuorvianti sul social network, scienziati della celebre Johns Hopkins University di Baltimora (Usa) hanno sviluppato un metodo di ‘screening dei tweet‘ che non solo fornisce dati in tempo reale sui casi veri di influenza, ma filtra il semplice chiacchiericcio on-line che non è legato a infezioni reali, ma magari riguarda semplicemente malesseri passeggeri.

Il sistema, che è stato messo a punto con l’analisi di oltre 5.000 messaggi al minuto, è stato confrontato con altri metodi basati su strumenti di monitoraggio dei post che appaiono sul social network.
I ricercatori assicurano che il risultato è accurato e non richiede tutto il tempo necessario alla compilazione delle schede che normalmente gli enti governativi utilizzano per tracciare la diffusione dell’influenza stagionale. “Quando si è su Twitter – spiega Mark Dredze del dipartimento di Scienze e Tecnologie Informatiche dell’ateneo statunitense – è possibile leggere di persone che parlano della paura di contrarre l’influenza, o che chiedono agli amici informazioni sui vaccini, oppure qualche personaggio famoso dichiara di essersi ammalato. Ma il nostro sistema intende ‘scremare’ a fondo i tweet e prendere in considerazione solo i post delle persone che veramente contraggono il virus“.

Quest’inverno, gli Stati Uniti stanno avendo una stagione influenzale insolitamente grave. E la raccolta di tweet sull’influenza si sta rivelando molto utile alle autorità per studiare la portata e la gravità dell’epidemia. Per migliorare la precisione del moderno sistema di monitoraggio, il team della John Hopkins ha sviluppato sofisticati metodi statistici basati su tecnologie di elaborazione del linguaggio umano, progettati per ‘cestinare’ le chiacchiere. Il sistema, ad esempio, può distinguere, tra l’affermazione “ho l’influenza” e “ho paura di prendere l’influenza“.

Un altro vantaggio del metodo è che può produrre risultati in tempo reale, mentre i Centri statunitensi per il controllo delle malattie e la prevenzione (CDC), che registrano i casi sulla base delle visite in ospedale, di solito impiegano due settimane per pubblicare i dati sulla prevalenza dell’influenza.
I ricercatori hanno infine utilizzato i dati ottenuti dal social network del momento per produrre mappe che documentano le profonde differenze tra la stagione influenzale mite dello scorso anno e la maggiore incidenza del virus stagionale durante l’inverno 2012-2013.

(Adnkronos Salute)

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