Un tifo falso che non deve esistere

I feriti, la violenza negli stadi e gli scontri tra Ultras e Polizia. Questi sono i temi di cui si è discusso ieri, al Rettorato dell’Università di Catania, in occasione del convegno “Sicurezza: tifare per uno sport più responsabile”. Marangoni: “Mi auguro di non dover più vedere la Polizia a un convegno del genere, sarebbe un segnale di maturità”

In occasione della festa per il Santo Patrono della Polizia di Stato, San Michele Arcangelo, si è svolto l’incontro dal titolo “Sicurezza: tifare per uno sport più responsabile”. Nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Catania hanno infatti partecipato, oltre alle alte cariche della Polizia, anche il Magnifico Rettore dell’Università Giacomo Pignataro, il Vice Capo Vicario della Polizia di Stato Alessandro Marangoni, la docente di diritto penale Anna Maria Maugeri, il sociologo Nicola Ferrigni, il Questore di Catania Marcello Cardona e il Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive Alberto Antini. All’incontro hanno partecipato anche i giornalisti RAI Americo Mancini e Antonino Amante, i campioni del mondo di calcio 1982 Giancarlo Antognoni e Claudio Gentile. È intervenuta inoltre Marisa Grasso, vedova dell’Ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti. I lavori sono stati moderati dal giornalista Marino Bartoletti.

Il tema della sicurezza negli stadi affligge ormai da parecchi anni il nostro calcio, quello che un tempo era un momento di puro svago e divertimento si è trasformato in una triste occasione per trovarsi nei piazzali e lanciarsi pietre, bottiglie e oggetti di qualunque tipo. È stato questo il tema dell’intero incontro; perché è diventato necessario tutto questo? Specialmente in un ambito, quello sportivo, che dovrebbe rappresentare i valori di legalità e rispetto più di qualunque altra istituzione.

Lo sport deve avere una funzione pienamente educativa – ha spiegato il Prof. Pignataro –, ora è diventato piuttosto un modo per manifestare il lato criminale della società”. I numeri sono a dir poco raccapriccianti; nella stagione calcistica 2014/2015 tra Serie A, Serie B e Lega Pro sono stati impiegati circa 173.000 agenti di Polizia, venendo conseguentemente sottratti a altri tipi di impieghi. Ma se questa cifra può far riflettere su quello che è diventato oggi uno stadio, gli stessi dati, riferiti però a dieci anni fa, sono ancora più drastici: 243.000 uomini erano impegnati a mantenere calme le tifoserie d’Italia nella stagione 2004/2005. A fare da “spartiacque”, purtroppo, è stato il tragico episodio del febbraio 2007, derby tra Catania e Palermo, nel quale perse la vita l’Ispettore Filippo Raciti. “C’è stata una riduzione del 28% delle forze dell’ordine impegnate negli stadi – spiega Alessandro Marangoni –, oltre ad una drastica riduzione del numero dei feriti sia tra i tifosi che tra Polizia e steward. Mi auguro che tra una decina d’anni non ci sarà più bisogno di agenti di Polizia ad un incontro di questo tipo, perché vorrà dire che la società calcistica sarà finalmente maturata”.

In seguito ad una serie di delucidazioni in ambito di doping, violenza e frodi sportive a cura della Prof.ssa Maugeri, sulla base delle ricerche del Prof. Mantovani, si è passati alla proiezione del cortometraggio “Due piedi sinistri”: in un noto quartiere romano, famoso per essere a forti tinte romaniste, dei ragazzini giocano a pallone in una parco e uno di loro (Mirko), andando a recuperare la sfera finita in prossimità di un muretto, conosce una ragazza (Luana); una volta finita la “partita”,  Mirko invita Luana a prendere un gelato con lui e i suoi amici ma, una volta saltato il muretto, vedrà la ragazza su una sedia a rotelle e comincerà ad accusarla di avere un problema serio, che non potrà farsi vedere dai suoi amici con una come lei. Luana, risentita, chiede a Mirko il motivo della sua scelta per poi rimanere sbigottita quando si sente rispondere “Sei della Lazio, c’hai pure l’aquilotto sulla ruota. Nun te vergogni?”.

Chiaro il messaggio del corto, che dimostra come ormai il tifo sia diventato una barriera architettonica nella società, soprattutto in un contesto caldo come quello romano, ma allo stesso tempo la dimostrazione di come un bambino non consideri nemmeno l’handicap della ragazza, che dovrebbe vergognarsi semplicemente del fatto di tifare per la squadra rivale.

Dalla tragica sera del febbraio 2007 c’è stata una forte riduzione degli scontri. Questo può essere visto, da un lato, come un grande successo per la Polizia di Stato ma in realtà è solamente un grandissimo insuccesso per la società intera, perché non si dovrebbe proprio parlare di scontri negli stadi”. Queste le parole di Nicola Ferrigni subito dopo la proiezione del breve filmato.

Al termine del convegno il Vice Capo Vicario Marangoni ha consegnato una targa alla vedova Raciti, sig.ra Maria Grasso, per la forza e l’impegno mostrato in questi anni.

Certamente tutti ci aspettiamo un calcio più pulito, non solo in campo ma anche e soprattutto sugli spalti. Il tifo violento è sicuramente un grande problema, inserito all’interno di un contesto in cui girano quantità spropositate di denaro e che vede coinvolte le stesse società, spesso vittime del volere degli Ultras e della loro influenza sulle curve degli stadi d’Italia. Lo sport vuole dire anche rispetto delle regole, il calcio (e i tifosi) lo sanno?

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