Tullio De Piscopo: Il Leone percuote ancora. Sconfitto il Grande Male

Il principe dei tamburi ha lottato con tutte le sue forze per fronteggiare e sconfiggere un tumore al fegato. In un libro con ‘Ritmo’ racconta la sua Odissea.

«Ci vuole ritmo anche per tornare alla vita …preparate la batteria e la pasta alla Norma .. tra non molto ritorno in Sicilia» – Tullio De Piscopo

Il principe dei tamburi è tornato alla vita dopo un periodo buio durante il quale ha lottato con tutte le sue forze per fronteggiare e sconfiggere un tumore al fegato. E il leone delle percussioni dalla fibra forte e dalla ferrea volontà ce l’ha fatta. Il male è stato estirpato, la convalescenza è stata affrontata con ottimismo e voglia di riemergere dal limbo dell’inattività e dell’astenia. Insomma il peggio è passato e Tullio De Piscopo ha ripreso le bacchette in mano per fare concerti, tournée con l’inseparabile amico Pino Daniele e per preparare il nuovo disco.

Nel frattempo ha ultimato il libro in cui racconta la sua Odissea, la sua triste esperienza con la malattia che lo ha debilitato per un lungo periodo. Particolare non trascurabile: nel libro Tullio parla anche dell'”amica” Catania.

Tullio, titolo del volume?

«Ci sta pensando l’editor della Hoepli, casa editrice che pubblicherà l’opera nei primi mesi del 2014. Inizialmente avevamo pensato di intitolarla “Vado, l’ammazzo e torno“, frase pronunciata da mia moglie Dina prima che entrassi in sala operatoria per l’asportazione del male, ma poi s’è deciso di cambiarla, di usare una frase o magari una parola secca, a effetto, tipo “Ritmo».

Hai sofferto molto?

«Abbastanza. Sono stato male, avvertivo dei fastidi e, dopo alcuni controlli, c’è stato l’amaro responso dei chirurghi. Sono stato operato alla clinica Humanitas di Milano e… eccomi qua. Sto recuperando la forma progressivamente, ancora ho qualche fastidio, ma non mi lascio prendere dallo sconforto, vado avanti per la mia strada trovando energia grazie alla musica, al mio strumento, alla famiglia, agli amici. E alla fede cristiana. Mi è dispiaciuto che qualche tempo fa su Internet mi hanno dato per morto!… ».

Purtroppo è successo anche ad altri personaggi dello spettacolo.

«Lo so, ma questi scherzi stupidi ti danno molto fastidio. Ho saputo che alcuni miei fan sono svenuti nell’apprendere la notizia che poi si è rivelata falsa. Comunque poi è stato chiarito tutto, infatti sono vivo e vegeto! “.

Nel libro scrivi pure di Catania…

«Certo, è una città che amo. Già negli anni ’70 suonai a Telecolor nella trasmissione “Kursaal Casinò“, indimenticabile poi l’esibizione con il grande flautista Severino Gazzelloni al teatro Massimo Bellini; rammento pure un live act nel quartiere Monte Po dove il pubblico andò in delirio con il ritmo delle mie canzoni. Mi torna quindi in mente la splendida serata nell’allora stadio Cibali dove suonai con la band storica di Pino Daniele. Ho tenuto seminari sia a Catania sia a Milo e sono stato diverse volte ospite di Salvo La Rosa nella trasmissione Insieme. Qui da voi mi trovo come a casa perché tra catanesi e napoletani c’è sempre stata affinità, intesa, simpatia. Non per nulla si faceva parte del Regno delle due Sicilie! Conto di tornare giù presto, il tempo di rimettermi ancora un po’ in sesto. Dunque… preparate la batteria e i rigatoni alla Norma, fra non molto arriva De Piscopo! ».

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