Smartphone, una rivoluzione silenziosa ma inevitabile: l’importanza dei device crescerà ancora?

In Italia vivono più smartphone che italiani. Incredibile a dirsi, ma tutto vero. Almeno stando ai dati del 2020, che parlavano di ottanta milioni di device per poco più di sessanta milioni di abitanti.

Un dato stratosferico che parla di una rivoluzione silenziosa, quella di questi dispositivi.
Quando comparvero sotto la loro forma attuale, verso la fine del primo decennio del Duemila, furono accolti con scetticismo. Dal primo smartphone computerizzato al primo iPhone fino ai tempi più recenti, questi dispositivi da accessori si sono trasformati in piattaforme fondamentali per qualsiasi tipo di azione (maggiori info sulla storia degli smartphone). Anche una guardatina allo specchio – non è un esempio banale – oggi è effettuata con gli smartphone.

Non possederne uno significa forse essere fuori dal mondo. A maggior ragione dopo gli ultimi due anni, quelli in cui il Covid ha modificato anche la dinamica più minuta. Grazie anche ad internet: sempre nel 2020 sono stati oltre 35 i milioni di italiani connessi sul web. Gli smartphone, insomma, sono stati gli unici dispositivi capaci di mantenere vivo il rapporto con la realtà.

E nella stagione del Covid – non ancora chiusa del tutto – hanno dato il loro contributo per la nuova normalità, una normalità 2.0. Per ascoltare musica, leggere, informarsi. Studiare e infine lavorare: una delle poche attività in cui gli smartphone non erano del tutto entrate erano proprio queste. Oggi sono strumenti sussidiari tanto per l’istruzione, tanto per la vita lavorativa.

Anche per questo gli utenti da mobile sono aumentati del 4%, con ben 77 ore in media a settimana. Pesano su questi dati il massiccio uso di smartphone per attività scolastiche e di smartworking e per l’intrattenimento. Proprio su questo ultimo aspetto ci sarebbe da riflettere, quantomeno sull’impatto decisivo degli smartphone.

Che oggi sono utilizzati per lo streaming, da Netflix a DAZN, per la musica tra YouTube e Spotify, per il gioco con app apposite e ovviamente per il gioco online, come dimostra il successo da mobile per canali di gioco come Leovegas Casino. L’intrattenimento è solo la punta di un iceberg che ha molte facce: lo smartworking si serve di applicativi appositi, come Slack e Trello.

Altri applicativi come Meet, Zoom, Microsoft Team hanno reso più semplice riunioni e summit. La scuola, dicasi lo stesso: applicativi come Google Classroom hanno semplificato lavoro a studenti ed insegnanti. A questo punto è lecito chiedersi se gli smartphone continueranno a crescere, ed eventualmente quanto. Difficile dire tra cinquant’anni le cose come saranno. Ma è certa un’altra cosa.

Tra Realtà Aumentata, Metaverso e molto altro, gli smartphone saranno centrali nel futuro sviluppo della società digitale.

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