Dall'ottava divisione al record di goal consecutivi in Premier in cinque anni: l'incredibile storia dell'attaccante del Leicester che sembra proprio non voler fermare la sua corsa
Tra i trascinatori della squadra c'è proprio l'attaccante di Sheffield che grazie ai suoi goal e ai suoi assist attira l'attenzione del CT della Nazionale inglese: lo scorso maggio arriva la prima convocazione, a giugno il debutto. Vardy – lo stesso ragazzo che quando guadagnò i primi soldi da calciatore (solo 30 sterline) diede una festa – arriva a 28 anni a difendere i colori della propria Nazionale: i tempi dei lavori in fabbrica e delle risse nei pub sembrano proprio lontani. Ma la storia non finisce di certo qui. Stesso campionato, nuova stagione: il Leicester – affidato a Claudio Ranieri – è chiamato a confermarsi e a centrare nuovamente una salvezza tranquilla in quello che probabilmente è il campionato più competitivo del mondo. Ma ai The Foxes non basta. Un inizio di stagione davvero incredibile, sorprendendo tutti e piazzandosi proprio lì, in cima alla classifica: artefice di tutto ciò, oltre al sapiente Ranieri e al travolgente Mahrez, manco a dirlo, proprio lui, Jamie Vardy. Nessuno avrebbe scommesso sull'esplosione del centravanti che ha appena compiuto 29 anni e che di recente è riuscito anche in un'impresa eccezionale segnando per 11 turni consecutivi in Premier e distruggendo così il record che conservava Ruud Van Nistelrooy, decisamente non il primo arrivato. Le qualità di Vardy oggi sono chiare a tutti e si racconta che anche José Mourinho, uno che di grandi giocatori ne ha visti e ne ha allenati tanti, in seguito ad un match tra Leicester e Chelsea gli abbia chiesto: "Ma tu non ti fermi mai?". No, Jamie non si vuole proprio fermare.
Con la fame di chi ha conosciuto la terra, i fallimenti e i sacrifici e ora siede al tavolo dei più grandi, con la fame di chi è arrivato all'ultimo piano del grattacielo più alto del mondo facendo tutti i piani a piedi, Jamie continua la sua corsa, sperando di replicare anche nel 2016 il magnifico anno appena passato. In un'epoca dominata dalle incredibili gesta di veri e propri dei del calcio come Ronaldo, Messi e compagnia si muove in mezzo al loro un uomo comune, a cui non è stato dato un talento soprannaturale ma solo tanta grinta e un cuore enorme. Gli scarpini e la maglia saranno più nuovi, la paga più alta, gli stadi più grandi e i campi migliori, ma la fame, quella è sempre la stessa.