Si è spento serenamente, all’età di 59 anni, dopo una lunga malattia, il missionario laico palermitano, Biagio Conte

In tanti rimpiangeranno Biagio Conte, fondatore dell’omonima missione a Palermo e ricordato da molti come colui che fece tanto per i palermitani e gli immigrati più poveri più di chiunque altro politico che si ricorda a memoria d’uomo.

Lui che non amava essere chiamato con orpelli vari del tipo missionario o frate laico o angelo. Biagio era molto umile e fu soprattutto un uomo con la U maiuscola, un uomo del fare.

Noi palermitani lo ricorderemo sempre perché ha fatto  molto per chi è nato nella miseria. Una domanda  nasce spontanea: “Chi erediterà il posto che fu suo? Chi sarà il nuovo BIAGIO CONTE?

In questo mondo pieno di egoismo, di sopraffazione, di vigliaccheria, di traditori e di meschini di cuore difficilmente ci sarà un nuovo uomo che saprà rinunciare alla goduriosa vita per dedicarsi a chi è nel bisogno.

Nei miei lunghi e fruttuosi incontri con Biagio Conte, molte cose ho imparato ma soprattutto sono rimasta incantata dai suoi azzurri occhi che trasparenti emanavano limpidi raggi di pura luce. Sono rimasta incantata ed ipnotizzata quando lui mi ha raccontato della sua vita e di come ha rinunciato a tutto per seguire la scia del suo destino che già CRISTO gli aveva  tracciato.

Biagio Conte era nato a Palermo, il 16 settembre del 1963. Ha voluto fortemente fondare la sua MISSIONE DI SPERANZA E DI CARITA’ per cercare di arginare la grande miseria ed emarginazione che affligge Palermo da sempre.

Biagio fu figlio di ricchi imprenditori edili. Nel maggio del 1990, decide di dedicare la sua vita alla contemplazione di Dio e visse come eremita nelle montagne della Sicilia.

In seguito, decide di intraprendere a piedi un lungo viaggio verso Assisi ‘chiamato’ spiritualmente da SAN FRANCESCO. Biagio arriva ad Assisi a giugno del 1991. Prende definitivamente la decisione di dedicarsi ai poveri prima pensando di partire per il grande continente africano e poi cambia idea capendo palesemente che non bisognava fare tanta strada per vedere poveri e bisognosi bastava restare nella sua Palermo.

Parte così la ‘missione terrena’ di Biagio. Molti lo ricordano aiutare i senzatetto che dormono e sostano nella grande stazione centrale di Palermo. Dopo numerosi appelli alle autorità locali e protratti digiuni che lo portano a stare male fisicamente, ottiene nel  1993 delle stanze in via Archirafi. Questi locali vengono subito ribattezzati  “Missione di speranza  e di carità” che ogni giorno accoglie ed ospita tante persone uomini  donne e bambini. Tutti loro certamente  saranno coloro i quali sentiranno maggiormente sulla loro pelle la perdita del loro ‘papa’ adottivo; del grande Biagio dagli occhi color del cielo che veramente in modo tangibile e concreto li ha aiutati a differenza dei  tanti ricconi  che vivono a Palermo incuranti di chi è nel degrado e magari scrivono sui social  parole di odio verso questo persone…

Biagio è stato un uomo, con la U maiuscola, molto più uomo di tanti che che parlano parlano, innamorati della loro voce, e poi  le loro parole  false si perdono nei meandri  dei corridoi dei palazzi della politica siciliana.

Ricordiamo, dunque, Biagio, la sua voce dolce e persuasiva, la sua umiltà e tenacia allo stesso tempo, il suo modo calmo ed energico allo stesso tempo di realizzare i suoi progetti umanitari e soprattutto facciamo del bene in nome di Gesù Cristo, in nome di coloro che aiutano gli altri ed in nome di Biagio Conte che ci ha lasciato un grande vuoto ma anche una “missione”: SIAMO TUTTI BIAGIO CONTE SE VOGLIAMO! Riposa in pace, amen.

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