Riprende alle pendici dell’Etna il progetto “Alle Radici” di Alfio Bonanno

Sere da “degustare” nel felice connubio tra Arte, Natura e Vini dell’Etna.

L’associazione culturale Mindart (www.mindart.it), presieduta dalla Storica dell’Arte Laura Cavallaro, in assoluta sicurezza e nel rispetto delle disposizione vigenti in materia Covid-19, propone i nuovi appuntamenti compendiati dal progetto “Alle Radici” – Mostra diffusa di Alfio Bonanno

Ricordiamo che il progetto “Alle Radici”, ideato dalla Cavallaro, pensato per Milo con installazioni site specific in sei prestigiose cantine vinicole partners (Aeris-I Vigneri, Barone di Villagrande, Benanti, Eredi Di Maio, Maugeri e Tenute di Nuna), sviluppa l’intenzione condivisa con il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, di riportare, attraverso l’arte, Alfio Bonanno alle sue radici, Milo per l’appunto dove è nato.

Oltre alle prestigiose Aziende vinicole che lo hanno “sposato”, il progetto ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milo, del Parco dell’Etna, di “Strada del Vino e Sapori dell’Etna” e di Legambiente Catania che ne apprezzano e sostengono la valenza culturale, nel senso onnicomprensivo del termine.

Il nuovo percorso compendia la novità di una terza tappa al Museo virtuale di Piazza Municipio a Milo, nel cuore del Centro Storico, per osservare alcune immagini che ripercorrono momenti salienti della vita di Bonanno e disegni e bozzetti di straordinaria bellezza e si presenterà la “Bottiglia d’artista” del vino “Aurora” di I Vigneri, vestita dall’etichetta realizzata da Alfio Bonanno.

Queste le date: 18 e il 25 luglio 2021, ore 18.00; 7 e l’8 agosto 2021, ore 18.00.

In programma in dettaglio: 

Una visita guidata volta a conoscere Alfio Bonanno, protagonista internazionale del movimento Arte e Natura, e le sue installazioni site specific nelle prime due cantine milesi.

  • passeggiata per i vigneti della cantina Aeris-I Vigneri fino alle installazioni nel bosco;
  • seconda e nuova tappa al Museo virtuale di Piazza Municipio dove si presenterà la Bottiglia d’artista del vino “Aurora” di I Vigneri, vestita dall’etichetta realizzata da Alfio Bonanno acquistabile presso “Terra d’Amuri”.
  • terza e conclusiva tappa al Barone di Villagrande con degustazione di due vini dell’azienda, accompagnati da due monoporzioni gourmet pensate dallo chef della struttura.

È possibile partecipare ESCLUSIVAMENTE su prenotazione, scrivendo a: info@mindart.it o telefonando a: +39 351 5037538

Le opere compendiate dalla visita sono:

Alfio Bonanno, Incontro di Vite, 2019 (Viti, fil di ferro, acciaio – 2,5 X 4 m), Azienda “Barone di Villagrande”, Milo; Alfio Bonanno, Intrecci, 2019 (Rami di castagno e di noce, tralci di vite, fil di ferro, erbe aromatiche, 100x180cm, 100×100 cm, 100×100 cm), Azienda “Aeris-I Vigneri”.

L’Azienda Barone di Villagrande è un luogo ricco di storia e di fascino, espressione di accoglienza, di passione per il proprio lavoro e condivisione di intenti. Per questo contesto di bellezza e energia palpabile, Alfio Bonanno ha immaginato un’installazione, sulla parete d’ingresso dell’area predisposta alla moderna vinificazione, in cui decine di vecchie viti ormai dismesse potessero tornare a raccontare una nuova storia. Decorticate, bruciate e trattate con una vernice, le viti vengono meticolosamente disposte dentro una cornice che le trattiene a sé in un fitto viluppo nella parte inferiore, chiusa intricata e nodosa mai confusa, per poi aprirsi, con un movimento arioso, in un disegno più sottile e leggero, convergente al centro, cuore della composizione. Una commistione totale tra vecchio e nuovo che si coniuga armonicamente nei luoghi metaforici e reali dell’Arte e dell’Azienda.

L’Azienda “Aeris-I Vigneri” è molto attenta all’equilibrio naturale dell’ambiente, per questo si prefigge di utilizzare strumenti e sistemi non invasivi nel rispetto della tradizione. Questa dedizione alla natura sposa le idee di Alfio Bonanno che ha voluto creare l’installazione Intrecci consistente in una serie di nidi realizzati con rami di castagno e noce e tralci di vite, diversi per forme e dimensioni, che posizionati sugli alberi, come se ne fossero appendici, possono diventare riparo per gli uccelli e altre specie animali che vorranno abitarli. Il linguaggio scultoreo trae ispirazione dalla Natura e al contempo se ne mette al servizio. Il gesto di intrecciare, di creare, di sovrapporre, inoltre, ha radici ancestrali e quasi dimenticate nella frenesia odierna. Osservare questi intricati grovigli ci riconnette alla nostra parte più intima, ai nostri legami, ai nostri riferimenti, a quello che è Casa, una sublimazione della materia in immagine.

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