Progetto Tersicoreo, un progetto,unico forse in tutta Italia, per arricchire di nuove professionalità e talenti la danza nel nostro territorio

La conferenza stampa è stata organizzata per parlare del progetto Tersicoreo e della Giornata internazionale della danza che si svolgerà in tutto il mondo ed anche a Messina il 29 aprile

La conferenza stampa si è tenuta il 5 marzo 2022 alle ore 17.30 presso la Scuola Sya Dance in via Uberto Bonino a Messina.

Del progetto ne ha parlato l’ideatrice, Elisa Chiofalo, che ha già coinvolto oltre 40 scuole di danza. Questo proprio perché uniti si possono raggiungere obiettivi che le singole scuole non potrebbero mai raggiungere.

La conferenza è stata organizzata per parlare non solo del progetto “Tersicoreo” ma anche della “Giornata internazionale della danza” che si svolgerà in tutto il mondo ed anche a Messina il 29 aprile 2022.

Elisabetta Isaja ha spiegato che è in programma per quell’evento internazionale uno spettacolo serale al Teatro Vittorio Emanuele ed una serie di brevi lezioni che di terranno presso la Sya Dance.

I referenti dell’evento sono: Elisabetta Isaja, Gianni Martino, Giusy D’Agostino e Serena Spampinato.

La “Giornata internazionale della danza” è promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO. Una giornata di festa che accomuna tutti i paesi del mondo, che fu istituita nel 1982 per il Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell’Istituto Internazionale del Teatro (ITI-UNESCO). La data commemora la nascita di Jean-Georges Noverre (1727-1810), che fu il più grande coreografo della sua epoca, il creatore del balletto moderno. Nel 2013 si è celebrato il quarantesimo anniversario del C.I.D. Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Messina ed alla conferenza anche per questo è intervenuto il consigliere comunale dott. Caruso Giovanbattista, in rappresentanza del Comune.

Tersìcore è una delle nove muse della mitologia greca ed è la protettrice della danza. Da Tersicore viene la parola tersicoreo che significa “legato alla danza” e così è spiegato il nome del progetto che ha visto al tavolo della conferenza Elisa Chiofalo, Elisabetta Isaja, Giada Minissale, Giusy D’Agostino, Serena Spampinato, Luana Buemi, Gianni Martino e la partecipazione dell’Avv.Ester Isaja.

Fra i tanti e tutti interessanti interventi, Giada Minissale ha detto di amare il teatro, di avere la possibilità di studiare il teatro, di studiare la forma , di studiare la performance, di studiare tantissime altre cose e di essere molto orgogliosa del fatto di essere stata coinvolta dalla sua Università in tutta una serie di progetti come coreografa, di aver creato degli spettacoli che ancora oggi sono portati in scena. Ha aggiunto anche che questo mestiere è un mestiere in cui non ci si accontenta mai. E’ un mestiere in cui soprattutto per gli allievi si deve sempre dare il massimo e per dare il massimo bisogna  sentirsi in grado di poterlo dare e quindi acquisire tutte le conoscenze possibili. Dopo aver ringraziato la sua insegnante perché continua tutt’oggi a seguirla, ha concluso dicendo che In tempi come questi è bello parlare di una passione comune che in questo caso è quella della danza.

Elisa Chiofalo ha continuato dicendo che la testimonianza di Giada è stata molto importante perché lei ha lanciato un messaggio fondamentale che deve arrivare ai ragazzi ovvero di metterci dedizione, impegno e cuore nella professione. Sicuramente la danza ha dietro e deve avere dietro insegnanti comunque che preparano bene i ballerini ma  deve avere anche quella dedizione e quell’impegno che oggi, confrontandosi anche tra colleghi, si è visto che è una dedizione purtroppo, che in questi due anni, forse ,si è un po’ persa. Allora bisogna dire a gran voce ai ragazzi di non arrendersi ai loro sogni, perché i sogni sono quelli che veramente danno quel valore aggiunto. Subito dopo l’intervento dell’Avv.Ester Isaja che ha fatto presente di trovarsi in quel contesto per essere un’appassionata di danza, che per trent’anni ha fatto danza, una grande passione che poi ha lasciato per dedicarsi alla sua professione.

Naturalmente avendo avuto la possibilità di avere Elisabetta, sua sorella, nel mondo della danza ha continuato a seguire tutto quello che riguarda la danza, anche il panorama nazionale ed internazionale perché le piace molto documentarsi e anche scrivere di danza per cui non perde l’occasione per farlo. Il progetto Tersicoreo è sicuramente un progetto ambizioso ma ha aggiunto che è molto bello vedere tutti gli insegnanti che con grande umiltà riescono a mettersi insieme in un ambito, in un campo dove l’individualismo praticamente è quello che impera e quindi è un po’ difficile riuscire a scendere dai propri piedistalli per fare un discorso comune in favore dei giovani. In fondo sono loro il punto di riferimento, sono sempre loro che sono la linfa, che rappresentano il futuro e a cui veramente dedicare tutto l’impegno, ognuno nei propri ambiti. La danza è qualcosa di bellissimo, è un’arte meravigliosa e ha una importantissima funzione sociale che spesso viene anche dimenticata e anche una funzione di aggregazione, di coesione.

L’Avv.Isaja ha aggiunto che non dimenticherà mai quei momenti bellissimi che si venivano a creare fra ragazze come quando si trovavano insieme nelle sale di danza, momenti indimenticabili… l’insegnante di danza che accompagna negli anni della vita, nei periodi adolescenziali … sono veramente momenti molto molto belli che rimangono fortemente poi impressi nella memoria.

C’è poca cultura della danza in Italia, questo è sicuramente un dato che si registra; c’è poca cultura e oggi le mamme tendono più a scegliere la scuola di danza vicina a casa anziché la scuola di danza dove c’è un bravo insegnante, una brava insegnante. Si corre, la nostra società liquida, lo sanno tutti insomma come va e quindi vengono sempre privilegiati quei ritmi che sono diventati per tutti veramente incessanti, bisogna trovare spazio per tutto, bisogna trovare più spazio per la danza e questo bisogna chiederlo, bisogna chiederlo anche a gran voce così come lo stanno facendo le quaranta scuole in questo progetto.

Dopo aver aggiunto che la danza non è un passatempo si è anche detto che è vero che tutti gli allievi che vengono devono fare i ballerini professionisti ma si parla anche della crescita, di accompagnare le famiglie insieme… questo si fa.

Ha poi preso la parola Serena Spampinato, la più piccola del gruppo che alla domanda su come si trova a lavorare con gli altri colleghi, in relazione alla diversità di età, ha risposto che le persone giovani ovviamente non hanno l’esperienza di chi insegna da tanti anni e che la formazione importante la danno appunto le persone che hanno questa esperienza e la trasmettono.

Un grande applauso gli è stato tributato quando ha poi sottolineato che se oggi è arrivata a fare l’insegnante è grazie a chi ha donato il suo sapere perché lei giustamente è il risultato di qualcuno.

Ha cominciato a lavorare dieci anni fa e la sua insegnante  tra tanti ha scelto lei che non aveva neanche intenzione di fare questo nella vita. Insomma è stata più l’insegnante a credere in lei che lei in se stessa fondamentalmente. Lei insegnerà a sua volta, a quelli che sono i suoi allievi oggi, quello che loro hanno insegnato a lei in precedenza.

E’ stata la volta poi di Gianni Martino, direttore del progetto che si è dichiarato ben felice di portare la sua esperienza al servizio sia come ballerino, come coreografo, come insegnante, come musichiere , come tecnico, un po’ come tutto e di portare questa esperienza a servizio di questo progetto in cui crede fermamente con molta energia, volontà, sinergia e propone di consolidare questa cosa che secondo lui nessuno ha mai fatto in Italia.

Alla fine saluti e ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato all’evento e un messaggio nuovo a nome dei gruppi … che si fa spettacolo, si vive di questo e si vuole lavorare insieme, in sinergia con l’aiuto delle amministrazioni.

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