Progetto SOS Reti. I Paladini di Atlantide in aiuto al Mare.

Il Team catanese dei “Cacciatori di Reti Fantasma” pronti all’immersione n.300 all’insegna della passione per il mare e per la natura. I sub da dieci anni, si immergono quotidianamente nei fondali isolani recuperando rifiuti di ogni tipo.tano7

Prendete sei sub innamorati pazzi del nostro mare. Sei “ragazzacci” che sentono il dovere di difendere questo nostro ambiente sempre più stuprato dalla stupidità umana. Dategli una pinne, maschera, bombola e attrezzature varie e… al mio via scatenate l’inferno!
Un inferno “buono”, s’intende. Un inferno da trasformare in paradiso. In quello, cioè, che era ab origine. Il mare.
Livio Cortese “Il gommista”; Angelo Giuffrida “Niki Occhiverdi”; Giuseppe Longo “Lupo”; Mario Russo “Centocapelli”, Salvatore Strano “Cap. Kirk” e Tano Merica, in questi anni, hanno rivoltato il mare unendo al dilettevole delle immersioni, anche l’utile di pulire lì dove gli altri sporcano.
Un’idea faticosa da portare avanti, per l’allergia della maggior parte delle istituzioni, per le manie di protagonismo di tanti sedicenti amanti della Natura, per l’ignoranza di tanti di noi che continuano a ritenere il mare un’immensa pattumiera.
tano1Loro non ci stanno. E nel 2010 hanno cominciato la loro avventura.
«Nell’ottobre del 2010 un gruppo di amici si immerge nella splendida parete denominata “Il Muro” di Santa Maria La Scala, sotto la Timpa di Acireale e, come spesso succede, cambiando percorso, scopre una seconda meravigliosa parete che abbiamo deciso di denominare Atlantide».
Così comincia il racconto di Giuseppe Longo e Tano Merica, a metà tra fiction e realtà, momenti drammatici ed altri da fare ridere a crepapelle. Indice che la “banda” si diverte sì ma lo fa con cognizione di causa e con l’impegno di chi il mare lo conosce e lo frequenta abitualmente e, soprattutto, lo rispetta.
Ma ritorniamo alla nostra “Atlantide”…
«Un muro di circa 50 metri di lunghezza che si staglia nel nulla, ricco di anfratti e spaccature ma totalmente coperto da un lenzuolo di morte, una rete da circuizione (il cosiddetto cianciolu) abbandonata. Sotto la rete, nessun segnale di vita, il grigio più assoluto”».
E’ solamente l’alba del Progetto Sos Reti.tano4
«Nel corso di 33 immersioni, svolte da novembre 2010 a maggio 2011, la rete viene completamente rimossa con due sollevamenti (Big Bang) nel febbraio e maggio del 2011. E’ stato il primo impegno, e scusate la stonatura, veramente impegnativo con immersioni svolte tra i -56,4 mt. e i -60,7 mt.».
Un progetto che, come detto, prosegue grazie all’impegno e alla passione di alcuni sub…
«A seguito del progetto nasce, subito dopo, l’associazione Pro Natura Mare Nostrum per dare forza e corpo alla nostra attività. Purtroppo, per impegni personali di molti dei soci fondatori, l’associazione si scioglierà dopo pochi anni di splendido lavoro, nel settembre del 2015».
Sembrerebbe tutto finito ma…
«Ma alcuni dei componenti rimasti danno vita ai Cacciatori di Reti Fantasma per proseguire il Progetto Sos Reti e raggiungere l’obiettivo sognato: di 300 missioni (ad oggi, al momento dell’intervista, siamo a quota 298). La 100ª e la 200ª missione hanno visto realizzati recuperi importanti preceduti da tante immersioni di preparazione».
tano6In particolare, cosa è avvenuto nel corso di queste immersioni?
«Nella 100° il recupero di diverse reti nel tratto di mare compreso tra l’ex ristorante Selene e l’albergo Baia Verde alla Scogliera di Catania. Nel corso, invece, della 200ª il recupero di pneumatici, reti e decine di metri di moquette in tre siti d’immersione compresi tra il Lido Grotta Smeralda e le Grottazze».
Siete a quota 298, arriviamo alla 300ª immersione?
«Sicuramente. E per la numero 300 stiamo preparando il recupero dell’ennesima rete, la quarta in 9 anni, sugli splendidi fondali di Atlantide».
Avete sempre lavorato da soli, per passione e per amore nei confronti del mare e della Natura in genere.
«A cavallo tra il 2011 e il 2015 è stata intrapresa una collaborazione con l’Area Marina Protetta Isole Ciclopi che ha portato, nel corso di 33 immersioni, alla bonifica di un tratto di fondale compreso tra i -33 mt e i -37 mt. alle spalle del faraglione della Madonnina. Sempre con l’Amp, nel maggio del 2015, è stata girata una puntata di Linea Blu effettuando in diretta il recupero di una rete in prossimità dell’isola Lachea. Ancora grazie alla collaborazione con l’Amp Isole Ciclopi è stata effettuata un’operazione di recupero all’interno del porto di Capomulini di ben 5 pneumatici di cui uno di trattore».
atlantideAvete lavorato anche su “cantieri”?
«Sì, tra i cantieri più importanti per numero di immersioni, profondità operativa e “bottino” recuperato, ricordiamo i cantieri di Santa Maria La Scala, dell’Amp Isole Ciclopi e la cosiddetta parete del Bellatrix. Che da soli hanno richiesto un terzo delle immersioni ad oggi effettuate nell’ambito del progetto. Naturalmente, nel corso degli anni abbiamo partecipato a diverse manifestazioni dedicate ai fondali puliti e sin dal 2011 abbiamo un cantiere permanente per la tutela delle meravigliose gorgonie del Bellatrix, zona tra le più massacrate dalle reti abbandonate ed altre attrezzature da pesca».
La vostra attività si svolge prevalentemente nel Catanese, ma avete avuto anche l’opportunità di far conoscere la vostra attività anche al di fuori dei confini etnei.
«Nel settembre del 2018, in collaborazione con il Diving La Perla Nera di Ustica, e con il suo responsabile Roberto Fedele, è stata rimossa una grossa rete da uno dei più bei siti d’immersione dell’isola, la secca della Colombara».tano3
Dicevamo, prima, dell’aspetto goliardico che serve a rendere più piacevole ogni immersione e a stemperare la tensione di operazioni molto delicate che necessitano di una intensa preparazione e di addestramento continuo sia per le profondità impegnative a cui i nostri divers lavorano, sia per le attrezzature che, se non si conoscono alla perfezione e non vengono utilizzate con tutte le misure necessarie, rischiano di diventare pericolose e di causare incidenti gravi. E così, acca anche che i palloni di sollevamento, vengano ironicamente battezzati“battezzati, quasi si trattasse del Robinson Crusoe/Tom Hanks che, sperduto nell’isola di “Cast Away” urla al paolle da calcio: «Non ce la faccio Wilson, non ce la faccio… perdonami amico mio…».
tano5Qui, non si tratta di un pallone da calcio ma di più impegnativi pallone di sollevamento…
«Un bel giorno – racconta Giuseppe Longo “Lupo”seduto sullo scoglio dopo l’ennesima immersione inizio con… “io ne ho viste di cose che voi umani non potreste neanche immaginare”. Ed ecco che la sera il pennarello indelebile scriveva sul pallone BLADE RUNNER. E poi, da lì, arrivarono anche ROLLERBALL, LECTER, SEVEN, MAKO, TINTORERA, GODZILLA, ma anche i gemelli SCILLA E CARIDDI che, ovviamente, viaggiano sempre insieme. E poi, ancora, l’ALLOSAURO e ZIHUATANEJO. E la famigghia cresce sempre…».
(courtesy by La Sicilia)
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