Meteorite cade sulla Luna: impatto “record”, visto dalla Terra

11 settembre del 2013: un meteorite si è schiantato sulla superficie del nostro satellite, producendo un lampo visibile a occhio nudo anche dalla Terra. L’energia liberata dallo scontro corrispondeva a oltre 15 tonnellate di dinamite

La Luna è stata colpita da un asteroide, il più grande di sempre, le cui dimensioni sono simili a quelle di un’auto. Una luna più luminosa del solito, almeno in un punto preciso: quello in cui un asteroide ha impattato contro il nostro satellite. È accaduto a settembre scorso, ma solo adesso gli scienziati spagnoli – che per primi hanno osservato l’evento – sono riusciti a fornire con precisione spiegazioni su cosa sia accaduto l’11 settembre 2013.

Un vero e proprio evento, che, per fortuna, non ha riguardato noi, ma solo il nostro satellite naturale.

Quel giorno, José M. Madiedo, prof. della University of Huelva, ha osservato l’evento dall’osservatorio MIDAS nel sud della Spagna: egli, infatti, stava utilizzando i due telescopi – che ogni giorno riprendono anche i più piccoli ‘urti’ che avvengono sulla superficie della Luna, proprio a causa dell’assenza pressoché totale di atmosfera – per osservare il cielo per alcune ricerche. Alle 20.07 e 28 secondi (21.07 ora italiana), un bagliore, durato ben otto secondi: un flash, visibile anche dalla Terra, è stato osservato nel Mare Nubium, un bacino lunare in passato pieno di lava e che oggi appare di un colore più scuro rispetto alle aree circostanti proprio per questo motivo. Quel “flash” altro non era che il risultato dello “schianto dell’asteroide sulla superficie lunare”.
La roccia è arrivata a scontrarsi con la Luna ad una velocità di circa 61.000 km/h, aprendo sulla sua superficie un cratere largo 40 metri, proprio nella zona del Mare Nubium. L’energia sprigionata da quell’esplosione è stata equivalente a 15 tonnellate di TNT (dinamite) scaricate sul nostro satellite, un’energia che fa pensare si sia trattato di una meteorite di 400 kg, dal diametro compreso tra 0,6 e 1,4 metri. Non una cosetta da poco! Chi, in quel preciso momento, si trovava anche casualmente con il naso all’insù, intento ad osservare la Luna dalla Terra, avrà potuto notarlo chiaramente.

Ma cosa è accaduto in realtà quel giorno, in quel preciso momento, sulla Luna? Cosa ha prodotto quel bagliore? Innanzitutto è importante e interessante precisare che l’impatto di settembre 2013 è stato il più lungo e il più brillante mai osservato sin oggi sulla Luna! ‘In quel momento ho realizzato di aver visto un evento molto raro e straordinario’, ha detto Madiedo. ‘I nostri telescopi continueranno ad osservare la Luna, così come le nostre telecamere monitorare l’atmosfera della Terra. In questo modo, ci aspettiamo di identificare gruppi di rocce che potrebbero dare origine ad eventi di impatto comuni ad entrambi i corpi planetari. Vogliamo anche scoprire da dove arrivino i corpi impattanti’.

Il flash è stato prodotto dalla fusione ed evaporazione delle rocce durante l’impatto. E se fosse accaduto sulla Terra? Eventi di questo tipo non sono rari, accadono molto spesso, ma per fortuna senza provocare grossi danni. I mari e i poli sono le zone maggiormente colpite, dato che sono di gran lunga più vasti rispetto alle terre emerse e ai centri abitati. E per fortuna! Perché se ciò dovesse verificarsi in centri abitati, risulta difficile anche solo provare a quantificare i danni che si subirebbero. Ma c’è anche un’altra cosa che dobbiamo sapere: la Luna ci garantisce protezione, facendo – in un certo senso – da “scudo”. Non avendo atmosfera, da ben 4,5 miliardi di anni il nostro satellite viene colpito più facilmente dagli asteroidi. E Il risultato è ben visibile: sulla superficie della Luna ci sono tanti segni di “crateri”, grandi e piccoli, frutto di 4,5 miliardi di anni di collisioni. Sulla Terra è diverso: l’atmosfera in un certo qual modo “distrugge” questi corpi, non permettendo che raggiungano la superficie. Ma, osservando gli impatti sulla Luna, secondo gli scienziati spagnoli gli oggetti di dimensioni di un metro potrebbero colpire il nostro pianeta circa dieci volte più spesso rispetto a quanto ipotizzato finora.

Il documento di studio è stato pubblicato pochi giorni fa  sul Monthly notes della Royal Astronomical Society dal team dell’Università di Huelva (Spagna), che ha effettuato l’osservazione. Presentato anche il video, che mostra il lungo flash, che ha reso quel punto della Luna più luminoso della brillante stella polare!

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