MARINA MILITARE e SICUREZZA: CONTINUA L’OPERA DEI PALOMBARI DEL COMSUBIN

CONTINUA L’OPERA DEI PALOMBARI DEL COMSUBIN TESA A RIPRISTINARE LA SICUREZZA DELLA BALNEAZIONE E DELLA NAVIGAZIONE. Durante i primi 6 mesi del 2020 gli operatori di Comsubin hanno neutralizzato oltre 4.000 ordigni esplosivi dalle acque della Sicilia. IMG-20200717-WA0031 copia

Dal 14 al 17 luglio 2020 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS)  del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Augusta, hanno condotto delicate operazioni subacquee, rispettivamente presso località Tonnarella Sciacca (AG) e nelle acque dell’area marina protetta dell’isola di Favignana (TP), che hanno permesso di neutralizzare 3 ordigni esplosivi.

IMG-20200717-WA0029Gli interventi d’urgenza, disposti dalla Prefettura di Agrigento e Trapani a seguito della segnalazione da parte di privati cittadini circa la presenza in mare di diversi oggetti riconducibili ad ordigni esplosivi, hanno permesso di recuperare e distruggere:

– nelle acque di località Preveto, Favignana 2 residuati bellici, riconosciuti quali proiettile di medio e grosso calibro,  che sono stati rinvenuti alla profondità di 3 metri ed a una distanza dalla costa pari a 5 metri;

– nelle acque antistanti punta Burrone, Favignana, una bomba a mano italiana, che è stata ritrovata su di un fondale di 2 metri posto a circa 5 metri dalla costa;

– nelle acque di Sciacca, invece, l’oggetto segnalato è risultato essere un oggetto non riconducibile a ordigno esplosivo. Tale manufatto è stato rimosso e consegnato al personale della Capitaneria per il successivo smaltimento.

IMG-20200717-WA0028Tutti gli ordigni, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono stati rimossi dal fondo e sono stati trasportati nelle zone di sicurezza, individuate dalla competente Autorità Marittima, dove i Palombari di Comsubin li hanno neutralizzati attraverso le consolidate procedute in uso al Gruppo Operativo Subacquei tese a preservare l’ecosistema marino.

IMG-20200717-WA0026Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo S.D.A.I. di Augusta, Tenente di Vascello Marco Presti, ha dichiarato: “Benché il Paese sia ancora coinvolto nell’emergenza COVID-19, non è mai cessata la nostra opera tesa a ripristinare le condizioni di sicurezza delle acque della Sicilia. In particolare, a seguito di alcune segnalazioni effettuate da coscienziosi cittadini, circa la presenza di possibili manufatti esplosivi, abbiamo bonificano alcune zone di mare di nell’area marina protetta dell’isola di Favignana. MPQueste attività, condotte sulla base delle richieste della Prefettura di Trapani, hanno permesso di rimuovere dal mare un totale di 3 ordigni esplosivi, ripristinando così la navigazione e la balneazione in queste aree della Sicilia. Occorre ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti simili, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare”.

Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.

IMG-20200717-WA0027Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 72.000 ordigni esplosivi di origine bellica, fiumi e laghi italiani.

Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità a mezzo ROV (veicoli filoguidati dalla superficie) oppure fino a 300 metri con intervento umano ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni secondo le rispettive competenze.

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