Luca Madonia presenta il suo ultimo album: “La malinconia dei giorni”

Luca Madonia  ha presentato alla stampa il suo nuovo album “La malinconia dei giorni”.

Un pomeriggio primaverile nella suggestiva cornice del Castello Ursino di Catania, dove a pochi passi da questo si trova il Ma Musica Arte, luogo dove incontriamo un artista a cui la città etnea ha dato i natali: Luca Madonia,  che è qui per presentare la sua ultima fatica musicale, dal titolo “La malinconia dei giorni“, uscito proprio in questi giorni, per l’esattezza lo scorso 31 marzo.

Dieci tracce da ascoltare, su cui riflettere, dieci canzoni che parlano della vita che, anche se a tratti è malinconica, ci da sempre qualcosa per cui valga la pena viverla. 

Si è preso ben quattro anni prima di far uscire il primo inedito dopo Sanremo del 2011, un po’ un lusso se si pensa che la maggior parte degli artisti mettono sul mercato i loro dischi subito dopo la famosa gara canora. Il disco è stato inciso negli studi di registrazione di Carmen Consoli a Puntalazzo.

Nell’intima atmosfera del Ma ci mettiamo a chiacchierare un po’ con uno dei produttori Toni Carbone

( l’altro è Carmen Consoli) , mentre parliamo arriva Luca con un sorriso a 360° con la prima copia del suo nuovo Cd tra le mani. Si lascia andare alla felicità come quando un bimbo riceve il regalo tanto atteso, gli si legge negli occhi l’orgoglio e la soddisfazione. E’ fatto così Luca Madonia, un uomo tutto d’un pezzo, riservato, ma non per superbia, perché in fondo è un timidone.

La registrazione dell’album è stata un ritrovarsi tra amici, e se con Toni Carbone, Madonia ci è cresciuto, con la Consoli l’amicizia è più recente anche se dura da decenni. Carmen ai tempi dei Denovo era una ragazzina, loro fan, che andava a vedere i loro concerti e adesso che è un’affermata artista, sa che collaborare con colleghi come Luca è una grande soddisfazione per una come lei che è amante della musica d’autore, creando così una sorta di “factory” nei suoi studi di registrazione dove chi passa lascia un’idea, un segno del proprio passaggio. 

Proprio Carmen Consoli ha avuto un ruolo importante nella produzione di questo album, anche se le generazioni sono diverse, qualcosa li accomuna nella loro passione, e per far capire cosa li unisce, Luca fa riferimento ad una gigantografia presente negli studi di registrazione: quella dei Beatles, veri e propri idoli delle generazioni dagli anni 60 ad oggi.

Disponibilissimo e simpatico, d’altronde nelle sue vene scorre sangue siciliano, scherza con noi giornalisti mentre si accomoda sul palco e comincia ad accordare la sua chitarra “scafazzata” (schiacciata, ndr), mettendo a proprio agio i giornalisti presenti. L’altro strumento, cioè la chitarra che utillizzerà nel tour, è rimasta a Roma, in attesa di essere imbracciata per i concerti di Carmen Consoli nei quali Luca sarà una guest star.

Si dice fiducioso nel futuro e afferma che ognuno è artefice del proprio destino, non crede che un artista possa improvvisarsi tale: Fare musica è un mestiere a tutti gli effetti, non credo nella magia, in uno che ha un’intuizione e il giorno stesso si mette a suonare uno strumento“.

Ci riferisce che Carmen Consoli ha supervisionato gli arrangiamenti e si è contesa i bassi con Toni Carbone, divertendosi in questa “lotta” tra amici, e che proprio lei ha suonato tutte le chitarre elettriche e ha duettato con lui nel brano “La mia condizione“.

Per questo album c’è stata una ricerca dei suoni quasi “malata“, tutti loro volevano a tutti costi un disco che suonasse in analogico. In tempi di digitale, dove tutto è perfetto ma senza anima, si sono presi il lusso di fare un disco che piacesse innanzitutto a loro.

Sono stati utilizzati strumenti ricercati, come il basso Hoffman, lo stesso che Paul McCartney ha tante volte utilizzato nei brani dei Beatles, così come tanti altri strumenti che gli artisti hanno, quasi maniacalmente, cercato per dare al disco la loro impronta personale. Il suono degli strumenti, come i tamburelli suonati in analogico e non “loopati” come si dice in gergo, ti danno una sensazione di genuino e di vero.

Ed anche i testi delle canzoni dell’album rispecchiano una realtà che a tratti è dura da accettare e sopportare ma che, ognuno di noi, proprio nel nome di quella genuinità nei rapporti e nel sostegno delle persone a noi care, possiamo trovare un rimedio per poterla affrontare meglio.

Il personaggio Luca Madonia:

Comincia la sua carriera nel primissimi anni 80, quando, insieme al fratello Gabriele, l’amico di sempre Toni Carbone e Mario Venuti forma il gruppo dei Denovo.

In quegli anni, nel quadro musicale, impazzavano le melodie pop-rock anglosassoni e, in un contesto che portava anche i cantanti italiani a cimentarsi in testi in lingua inglese, i Denovo tentano un diverso approccio musicale, che, a queste influenze anglosassoni, da una lettura melodica e mediterraneaNegli anni 90 però Madonia decide di voler intraprendere la carriera da solista e i Denovo si sciolgono, ma si ritroveranno insieme sui palcoscenici siciliani nel 1997 con un mimi tour.

Nel frattempo Luca partecipa, insieme ad altri amici-colleghi (tra i quali Mario Venuti e Carmen Consoli) al progetto “Battiato non Battiato”.

Nel 2002 pubblica il disco “La Consuetudine” in cui compaiono dei duetti con Franco Battiato, Carmen Consoli , Mario Venuti e i Voodoo Punk.

Nel 2003 Madonia, ispirato dalla colonna sonora del film “Perduto Amor” di Battiato, pubblica un mini Cd dal titolo “5 minuti e poi” al quale fa seguito, nel 2004 la raccolta “L’Essenziale”.

Vulnerabile” è il disco che esce nel 2006, nel quale Luca canta della società che va avanti sicura di sé ma nella quale lui si sente inadeguato. Anche qui ritroviamo Franco Battiato, in un duetto nel brano “Quello che non so di te”.

Nel 2008 esce “Parole contro Parole”, che contiene 17 brani tra cui due inediti, uno dei quali in coppia con Carmen Consoli.

Nel 2011 per la prima volta Madonia sale sul palcoscenico dell’Ariston di Sanremo per portare il brano “L’alieno”. Anche alla kermesse sanremese lo vediamo affiancato dall’amico Franco Battiato con il quale si esibisce nella serata dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia con il brano “Il vento dell’addio”.

 

Nel 2014 si “festeggia” il trentennale della nascita dei Denovo ed esce “Kamikaze bohemien, che contiene 12 brani, tra cui otto inediti che erano stati registrati e che vedevano la collaborazione di Ghigo Renzulli (Litfiba) alla chitarra e di Frank Nemula

(già al fianco di Vasco Rossi) alle trombe e tromboni. Gran lavoro del menager e produttore dei Denovo, Francesco Fracassi, che dalle bobine originali ha riversato tutto in digitale e remixato i brani.

E, Luca Madonia, tra un impegno e l’altro si è dedicato, sempre insieme ai suoi inseparabili amici, Toni Carbone e Carmen Consoli, al suo ultimo lavoro discografico “La Malinconia dei giorni“, 

 

L’intervista a Luca Madonia:

a Cognita Design production
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