L’imperatrice Aida Satta Flores ritorna con ‘Bellandare’

Pubblicato il 3 febbraio il nuovo lavoro discografico dell’esplosiva e creativa Aida Satta Flores con il  ‘suo viaggio all’incontrario’

Una delle più importanti cantautrici italiane, Aida Satta Flores, grande esempio di passione e creatività, ritorna con la prorompenza che la contraddistingue, con la pubblicazione del suo nuovo album “Bellandare” per l’etichetta indipendente Riserva Sonora. Aida impegnata sempre nella ricerca, punta, soprattutto, alla ricerca disperata della bellezza e della poesia, due elementi, pare scomparsi in questo periodo di grande buio dell’anima. Il disco è stato anticipato in radio dal singolo Oh Mà, che si è subito piazzato alla posizione 18 della Indie Music Like, la top 100 degli artisti indipendenti, emergenti e autoprodotti.  

Questo nuovo lavoro discografico arriva dopo un lungo periodo di riflessione e composizione e, così come in tutto Lei ama definirlo come un “album che arriva mentre vado”, insomma, in una sorta di tensione, andare continuo verso la bellezza in cui si augura che si proiettino tutti, dai suoi figlia a chi l’ascolta. Aida, sempre piena di idee, come un fiume in piena desiderava intitolare il nuovo album con una frase tratta dalla prima canzone “A cuore nudo”, una sorta di manifesto sul ruolo che deve avere, o meglio essere, l’artista. Quindi, dato che, in giro c’è un’assenza di bellezza ci vuole un viaggio all’incontrario”, ma questa sua affermazione non poteva essere il titolo di un lavoro discografico, quindi in una sua intuizione l’ha abbreviata in Bellandare.

Ma cos’è un Bellandare agli occhi di Aida? “Per un vero Bellandare che spalanchi gli occhi al blu, alla pace, alla bellezza e al senso poetico della Vita ognuno, a suo modo, non può stare seduto nel suo dolce far nulla, nella sua torre eburnea e dorata, non può sparare sentenze (come son soliti fare, oggi, tutti gli opinionisti delle televisioni, tanto sui crimini della cronaca nera che nei fatti di musica) e nemmeno affrontare tutto con urla, volgarità, e atteggiamenti da battaglia urbana. Freno e acceleratore… e i percorsi saranno dolci”.

Un disco dalle tinte calde, sicule, che è stato prodotto dalla stessa Aida Satta Flores e di Leonardo Bruno e la collaborazione di Leo Gullotta, Mimmo Locasciulli, Edoardo de Angelis, Giuseppe Milici, Giancarlo Parisi, Vincenzo Mancuso e del violoncellista siciliano di fama internazionale Giovanni Sollima.  Il leit-motive di tutto, come un’onda che si infrange sulla battigia, si agita fra sonorità folk/pop, con una melodia orecchiabile ed atmosfere molto curate della più raffinata musica d’autore, i testi, invece, contengono delle provocazioni e profonde riflessioni su diversi argomenti.

L’artista sempre attenta ai problemi sociali odierni in “Tacco e Stacco” aveva denunciato, pubblicamente e poeticamente, la violenza sulle donne e l’orrore dei femminicidi. Infatti, aveva dichiarato che inOgni femminicidio è un crimine contro l’umanità. Chi uccide una donna, ha ucciso la madre, la figlia, la sorella, la Vita stessa. Dietro ad ogni femminicidio ci sono mille uomini che stanno perdendo del tutto il significato e l’essenza dell’ Uomo. Il brano-denuncia era stato accompagnato da un video per la regia di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, anche il singolo “Oh ma’” è stato presentato da un video del regista Claudio Colomba. In questo brano la cantante sottolinea che chi ha la musica dentro non necessariamente deve partecipare a un talent perché “L’arte della musica non è telegenica”. La sua non è una critica ai giovani che desiderano partecipare a questi contenitori, che comunque, danno visibilità, ma a chi, invece, specula sui loro sogni, creando delle meteore e, subito dopo, appena le telecamere si spengono li abbandonano come sacchi vuoti.

La tracklist di Bellandare  è formata da 13 brani musicali: A cuore nudo, Il ballo della vita, La solitudine magnifica, Tacco e stacco, Quannu crisciu, Oh Mà, A me mi piace vivere alla grande, Il mare è sempre più nero, Perereca da Vovò, Femmine ie ie, Tutto bene, Baci e spine, Il tempo di cantare.

E’ stato pubblicato, il 3 febbraio, prima del Festival di Sanremo, da Riserva Sonora sotto la direzione artistica e manageriale di Marco Mori e distribuito da Self, Made in Etaly e R-Esistono.

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