Presentato nei giorni scorsi a Palermo: ulteriore successo del culture di studi e tradizioni siciliano.
Descrivere la città di non è facile: Marsala è situata in un’area geograficamente conveniente per poter visitare le altre località della zona. Una amena città sul mare. Il centro città è molto antico e pieno di viuzze. Per chi ama il passato e le tradizioni, non si può non visitare Marsala: il Museo della nave punica, le saline e il sito archeologico di Mozia. Se siete bravi degustatori, i vini delle cantine marsalesi offrono sublimi elisir. Da tempi memorabili la città marinaresca si è distinta sia durante le guerre puniche, sia durante il periodo rinascimentale e poi, in tempi moderni, Marsala è conosciuta ed apprezzata dai numerosi turisti che da ogni parte del mondo vengono ad ammirare le bellezze naturalistiche ed i prelibati piatti tipici della zona. Vittorio Lo Jacono con questo suo nuovo libro, ha voluto stigmatizzare un’aspetto della storia di Marsala: la storia del vino.
Da tempi lontani Marsala si è distinta per cultura, tradizioni, vini e liquori. Ci parli gentile Vittorio, del suo ultimo “figlio” letterario?
“Risposta: con questo ultimo mio libro ho voluto portare a conoscenza di tanti siciliani la storia del vino marsala, grande eccellenza siciliana, dalla sua nascita nel 1773, ad opera di un mercante inglese originario di Liverpool John Woodhouse che si trovava a navigare nelle acque di fronte la cittadina di Marsala. La storia prosegue con gli altri mercanti inglesi che seguirono quali Ingham, Whitaker, Hopps per continuare con gli italiani quali Florio, i siciliani quali Rallo per arrivare ai giorni nostri. Con questo libro desidero rilanciare la produzione e il commercio di questa eccellenza siciliana nonchè farne conoscere la storia ai siciliani”.
Pensa che l’influenza degli inglesi in Sicilia, ed in modo particolare a Marsala, abbia portato delle situazioni e risvolti positivi o negativi?
“Ritengo che l’influenza degli inglesi sia stata decisamente positiva in quanto ha portato la Sicilia al centro del commercio mondiale con ricadute altrettanto positive sull’occupazione, sull’ammodernamento delle culture nei campi e sull’economia in genere. Insomma possiamo dire che l’influenza inglese fece di Marsala e del suo territorio, ma anche della Sicilia Occidentale un’oasi felice in un periodo in cui la miseria più nera attanagliava tutta l’Isola”.
Cosa l’attrae di più quando si accinge a scrive un nuovo libro e quali sono i temi più ricorrenti del suo lavoro di scrittore?
“Il sapere che quanto scrivo servirà a fare conoscere tanta parte della storia della Sicilia ai siciliani che spesso non conoscono”.
Quanti libri ha redatto e messo in atto. Li potrebbe elencare per i numerosi lettori del GLOBUS MAGAZINE?
“I Re d’Italia con le loro effigi (1984); I Savoia dal 1861 ad oggi (1989); Donne di casa Savoia (1992); Incas. Miti genesi attualità (1994); Mondello e dintorni (1996); Viaggio nella terra dei Maya (2000); Ai confini della mitica Antartide (2007); Sindaci di Palermo dal 1860 ad oggi (2008); I Borbone in Sicilia: Palermo Ficuzza e Dintorni (2011); La Sicilia delle donne (2013); Pasquale Azzolina scultore da Mistretta (2014); Franca Florio e Vincenzo Florio due miti di Sicilia (2016); Mondello e dintorni II° edizione (2017); Crocerossine in Sicilia (2019); Gli Orleans in Sicilia, il duca d’Aumale un luminare, Palermo, Terrasini e lo Zucco (2019) La storia del marsala dai mercanti inglesi ad oggi (2020) Ho collaborato con il periodico letterario «Il Bandolo» e «Profile magazine TV» entrambi di Palermo. Oggi collaboro con la rivista “Savoia” di Milano”.
Quali sono state le sue più grandi soddisfazioni?
“Il successo dei miei libri e il fatto che, con gli stessi, sono riuscito a colmare tante lacune imperdonabili nella conoscenza delle nostre radici”.
Concludiamo questa intervista chiedendole quali sono i suoi progetti letterari futuri?
“Continuare a scrivere storie sulla nostra Sicilia spesso sconosciute ma che meritano attenzione e divulgazione”