Quando la materia scolastica era arte liberale

La pittrice senese Silvia Gasparrini propone un insolito viaggio tra terra e cielo alla riscoperta della conoscenza che supera l’erudizione e si mostra come via di libertà

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Volti di donne regali che incarnano il sapere che libera e supera ogni forma di erudizione: è dedicata a quelle che un tempo si chiamavano arti liberali la singolare mostra che la pittrice Silvia Gasparrini propone a Siena dal 27 maggio al 20 giugno nello spazio espositivo di via Cecco Angiolieri, 13 (ingresso libero – vernissage domenica 27 maggio ore 17).

Un viaggio che prende il suggestivo titolo “Il volto delle arti”: sono infatti le allegorie delle sette figure femminili che rappresentano i sette antichi insegnamenti base del sapere umano, l’oggetto di questa mostra che vuole far riflettere sull’aspetto più nobile e sacro della conoscenza.

“Arte liberale” che inneggia alla libertà, al cielo, alla leggerezza, contrapposta alla “materia scolastica” che invece sottintende l’idea della pesantezza, dell’erudizione spesso fine a se stessa: a suggerire a Silvia Gasparrini la lunga ricerca che l’ha portata a realizzare queste opere è la sua quotidiana esperienza personale. Donna, docente in una scuola primaria, ogni giorno si confronta con meccanismi che allontanano lo studente dall’idea che “chi è, sa”, ovvero da un percorso che faccia crescere incoraggiando, in maniera efficace, prima di tutto la conoscenza di se stessi.

Nelle allegorie di Silvia Gasparrini ogni arte liberale è rappresentata da una donna, così come le ebbe a delineare nel V secolo, Marziano Capella nel suo “De nuptiis Philologiae et Mercurii”.

La grammatica, la logica, la retorica, la geometria, l’aritmetica, la musica e l’astronomia si incarnano in volti femminili, al contempo dolci e rigorosi. Una significativa galleria di donne sapienti e regali, portatrici di alte qualità morali e conoscenze capaci di elevare l’animo umano. Per dar loro questa forza ieratica, l’artista si ispira ai volti delle sacerdotesse egizie, mix perfetto di armonia, spiritualità e mistero.

La donna di Silvia “è perché sa”, come Ipazia d’Alessandria o Aspasia, due intellettuali e insegnanti che seppero segnare i tempi e passare alla storia.

All’antichità si rifanno anche le tecniche con cui la Gasparrini realizza i suoi lavori.

Esperta di pittura iconografica, Silvia dipinge secondo un sapere antico. Le tavole vengono preparate con malta in polvere di gesso, levigato a mano con carta abrasiva. I colori assolutamente naturali, sono realizzati con pigmenti in polvere estratti da minerali e vegetali, diluiti con tempera al rosso d’uovo. Mutuando la tecnica dei fondi oro trecenteschi, l’artista riveste le sue tavole di foglia d’oro che impreziosisce di raffinati cromatismi.

Durante il periodo dell’esposizione, sarà dato vita ad un calendario di appuntamenti di approfondimento sui temi della mostra.

Si comincia giovedì 7 giugno alle ore 21.30 con la conferenza “Ipazia e l’amore per la Sapienza” a cura di Ariana Kola del board didattico di After’s Cool, innovativa start-up dedicata all’apprendimento per giovani e studenti della provincia di Siena. Sabato 9 Giugno alle ore 18.00 Elisabetta Casagli, esperta di scrittura creativa terrà un intervento teorico pratico su “L’arte dello scrivere: il volto della poesia”.

Martedì 12 giugno alle ore 21.30 Francesca Manenti docente di fisica e matematica parlerà de “Il volto delle scienze: Geometria, Aritmetica, Astronomia e Musica”, mentre venerdì 15 giugno alle ore 21.30 sarà presentato il romanzo “Lei guarda spesso il Mare”, scritto da sette donne e incentrato sulla figura di una donna del passato, Aspasia.

La mostra “Il volto delle arti” e il calendario di eventi che la vanno ad arricchire sono realizzati in collaborazione con Liberamente Osteria, Zenit foto video, After’s Cool.

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