La grande bellezza di Sorrentino candidato ai Golden Globe

La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha ricevuto una nomination ai Golden Globe nella categoria miglior film straniero. La cerimonia di premiazione di terrà il 12 gennaio 2014 a Los Angeles 

Tra i film in corsa per i Golden Globe 2013, oltre a La grande bellezza di Paolo Sorrentino, troviamo Nebraska, American hustle e 12 anni schiavo.

Il film di Sorrentino è uscito nelle sale italiane il 21 maggio, il giorno dopo della presentazione a Cannes, e annovera nel cast Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli. La pellicola è ambientata a Roma, racconta la storia di Jep Gambardella, un giornalista sessantacinquenne che segue gli eventi mondani della capitale.

Quasi unanime l’accoglienza positiva dalla stampa straniera.

The Guardian: «Sorrentino è tornato a Cannes con un bellissimo film, girato nello stile classico della Dolce vita di Fellini e della Notte di Antonioni. La grande bellezza è un ritorno al suo naturale linguaggio cinematografico, dopo la difficile esperienza in inglese con Sean Penn in This must be the place. Il film è superbo, ma c’è anche un eccesso di ricchezza che va un po’ a discapito delle emozioni. Toni Servillo meriterebbe il premio per il miglior attore, grazie alla stupenda interpretazione di Jep».

Secondo Lee Marshall, su Screen Daily, il film è più adatto ad un pubblico straniero che a quello italiano: «Il paragone naturale da fare è quello con un’altra operetta impressionistica del regista napoletano: ‘Il divo’. Quel film però era immerso in una realtà storica, mentre ‘La grande bellezza’ è più una raccolta di vignette senza tempo. Paradossalmente, questo è un film che potrebbe piacere di più all’estero che non in Italia. Sul terreno di casa, la visione di Roma di Sorrentino e della sua vita pseudo letteraria potrebbe sembrare un po’ obsoleta».

Per Le Monde: «Con il suo broncio malizioso, il protagonista Jep ha un’aria da Walter Matthau alla romana mentre contempla le glorie dell’unica città al mondo in grado di fargli sentire l’eternità. L’ultimo lavoro del regista italiano è un omaggio alla Fiera della vanità, che alla fine restituisce un’umanità che sembrava non esserci all’inizio del film. Pur restando molto lontano dalla grandezza dei suoi maestri, Sorrentino dimostra sempre di avere delle belle trovate cinematografiche».

Per il critico di Variety, Jay Weissberg, il film di Sorrentino è paragonabile addirittura alla Dolce vita di Fellini: «La grande bellezza è un ricco banchetto cinematografico, che omaggia Roma in tutta la sua bellezza e superficialità. Di certo farà venire un’indigestione a qualcuno, che potrebbe vederla come l’opera di un cinefilo in posa che manca di vera profondità. E non importa se la stessa critica è stata mossa alla Dolce vita 53 anni fa. Il confronto non è casuale: come il capolavoro di Fellini, La grande bellezza fa di una figura esausta dal punto di vista esistenziale una guida dantesca attraverso la decadenza della vita romana».

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