La bravura e la simpatia di Bustric applaudite al Palacultura Antonello di Messina

Nel ricco cartellone dell’Accademia Filarmonica di Messina, per la Stagione 2018 – 2019, è andata in scena il 1° dicembre la bella e gioviale performance di “Bustric & il Piccolo PrincipeBustric 1

Inserito nella 70a Stagione 2018/2019 dell’Accademia Filarmonica di Messina e dell’Associazione Musicale “Vincenzo Bellini”, sabato 1° dicembre 2018 alle ore 18.00, al Palacultura Antonello, con libero adattamento dal racconto di Antoine de Saint Exupery, è andato in scena lo spettacolo ”Bustric & il Piccolo Principe” con Sergio Bini (Bustric), attore,autore, regista e Paola Biondi & Debora Brunialti al pianoforte a quattro mani che hanno egregiamente curato la parte musicale con musiche di Debussy, Bizet, Ravel, Canonici.

Un libero adattamento trasformato in un esilarante e graditissimo spettacolo per grandi e piccini con un Sergio Bini, Bustric, bravissimo per tutta la durata delle spettacolo.BUSTRIC & IL PICCOLO PRINCIPE

Un mondo di fantasia fatto di numeri di magia come quello coi cerchi dorati o come quello col fazzoletto da cui sono usciti tantissimi coriandoli colorati e tanti fiori rossi ed ancora l’illusione delle tante bottiglie di vino che uscivano, continuamente, moltiplicandosi sorprendentemente da due contenitori cilindrici. Deliziosi gli effetti e i giochini come quando Bustric dopo avere spennellato qualcosa su una tela, ha fatto capire cosa avesse disegnato solo al momento di invertire la tela dal basso verso l’alto. Molto creativo ancora nell’uso delle ombre cinesi dove col gioco delle sue mani è riuscito a proiettare la forma di tanti tipi di animali su uno sfondo a forma di nuvola. Nella storia originale del Piccolo Principe ci sono elementi teneri e nostalgici come la sua rosa, il suo piccolo pianeta mentre in questo adattamento gli stessi elementi vengono affiancati da improvvisi cambi di scena come quando l’artista entra in un grande pallone gonfiabile da lui paragonato ad un enorme mappamondo dove i puntini neri sono gli spettatori mentre lui, Bustric, è un minuscolo puntino celeste, colore del suo bizzarro vestito. Diversi i momenti in cui scherza col pubblico e particolarmente coi bambini dei quali richiama l’attenzione con giochi di prestigio, spruzzando, ad esempio, acqua a più riprese sul palcoscenico e riuscendo a coinvolgerli anche in un bel coro.Bustric 5

Ben eseguita la parte musicale dal duo pianistico Paola Biondi e Debora Brunialti che di tale spazio magico, come “fatine dai capelli turchini”, hanno  interpretato, dandone il giusto risalto, le suggestive percezioni.

E quando, verso la fine, Bustric dice al pubblico che “è il momento di lasciarsi così…” ….e si chiede più volte “ma così come?…” vengono in mente le sue parole sulla musica e sull’acqua: “La musica è come l’acqua, prende la forma del recipiente dove la si mette pure restando sempre acqua”; con questo gioco di parole Bustric ci vuol comunicare che la musica rende liberi gli spettatori e gli attori, perché pure essendo uguale per tutti, è diversa per ognuno. Ognuno la può interpretare come vuole.

A conclusione, un altro raffinato “gioco di magia”, con un quadro, liberato dalla sua cornice, suddiviso in vari pezzi che si incastrano perfettamente tra di loro, dove Bustric riesce ad inserire “nuovi elementi”, contenendo alla fine il tutto nella stessa identica cornice: il risultato è stato quello di una bella e delicata metafora sul valore del bene e dell’amore (appunto i “nuovi elementi” inseriti) perché il bene e l’amore non prendono spazio, si può continuare ancora all’infinito, e… c’è n’è ancora di spazio…all’infinito…

Tanti sono stati gli applausi tributati dalla gremita platea per uno spettacolo in bella sintonia con il clima delle festività natalizie.

A Sergio Bini, dopo lo spettacolo, abbiamo chiesto l’origine del nome Bustric….

Bustric è un nome inventato,quindi un nome di fantasia che mi permette di essere qualsiasi cosa io voglio proprio perché è un nome di fantasia …non vuol dire niente…

Come nel suo spettacolo dove l’acqua e la musica  possono assumere qualunque forma si voglia?

Si, esattamente! È proprio così…

Da dove prende spunto quando sceglie un nuovo copione? Ha adattato in passato opere come la fiaba di “Pierino e il Lupo” ed altre…quindi è la fantasia del mondo delle favole che l’ispira?

Si ma perché è bello il de Saint Exupery ed è un grande testo che poi non è per niente per bambini.

Cosa la spinge su questo genere di spettacolo in cui si percepisce una voglia di coinvolgere che è anche un “dare” diretto alla platea?

Perché è un piacere dare, perché io ho imparato che dando si prende quindi è uno scambio costante. Per me stare in scena vuol dire questo… è cercare delle possibili verità; io sento che do ma sento anche che prendo, la gente poi mi vuole bene, c’è un bel rapporto… io conosco persone che anche dopo quarant’anni mi dicono: “Ti ho visto quando ero bambino” …e si ricordano… ed è bello questo poter lasciare, in qualche modo, un segno…

Un ricordo sul film “La vita è bella” o su Roberto Benigni, insomma su quella sicuramente importante esperienza?

Roberto è una persona piena di vita…s’improvvisava, si giocava.. Roberto quando gli finisce un ciac dice sempre “Stoppe” alla fiorentina.

E con quel suo fare disincantato e molto simpatico ci saluta per aiutare sul palco i suoi collaboratori.

Programma:

A.Canonici – Driving back home

Ravel – Malagueña (da Rapsodie espagnole )

A.Canonici – Girasole – You are both flying – Acqua

Debussy – Ballet da Petite Suite

Canonici – Paesaggio minimale – Migration – Fiesta – il Re – il Vanitoso – l’Ubriaco – Milioni di milioni – Dobro – Oasi – La volpe

Bizet – da Jeux d’enfants op.22

Le bal – Petit Mari, Petite Femme!

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