Intervista a Ennio Bianco, promotore del prestigioso PREMIO COMISSO

E’ uno tra i dieci premi letterari italiani più importanti,  è conosciuto in tutto il Mondo. Il Premio Comisso compie quaranta anni d’ attività. E non poteva che essere così famoso e insigne, dato che è curato da una persona preparata: Ennio Bianco che vive a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso.

In questo periodo di pandemia, che induce  moltissimi alla malinconia, paura e rabbia, divulgare cultura forse è l’unica speranza per un mondo più sereno. Nessuno sa, purtroppo, quando questa pandemia finirà quello che è certo e che la cultura va avanti e più si parlerà di essa più, a mio avviso, si respirerà “aria di speranza”.

Con la sua iniziativa, dal nome PREMIO COMISSO lei, Ennio Bianco da’ lustro a tanti scrittori e di conseguenza alla cultura dell'italica penisola. Ci vuole parlare del premio sopracitato, come è nato e che scopi ha?

“Il premio Giovanni Comisso Regione del Veneto, Città di Treviso festeggia quest’anno la quarantesima edizione e nel corso degli anni è stato riconosciuto come uno dei maggiori riconoscimenti letterari in Italia E’ promosso dall’Associazione Amici di Comisso, costituita nel 1979, nel decennale della morte del grande scrittore trevigiano Comisso, per promuovere la conoscenza di questo autore e valorizzare ogni anno le migliori opere, nell’ambito della narrativa italiana e della biografia. Proprio il premio alla Biografia rappresenta un fattore di originalità del Premio Comisso, aperto anche a scrittori stranieri di opere tradotte nel nostro Paese”.

Il premio letterario compie 40 anni. Un cammino lungo e pieno di tante soddisfazioni?

“Il Premio Comisso è apprezzato dagli autori e dalle case editrici per la qualità, e direi anche il rigore, nelle scelte. Negli ultimi anni, il nostro impegno per la cultura ci ha visto lavorare nella creazione di un archivio completo degli scritti di Comisso, con ricerche nelle biblioteche di mezza Italia, e nel potenziamento della presenza online, con il sito www.premiocomisso.it, che consiglio di consultare per i molti materiali presenti. In parallelo al Premio Comisso, sono poi sorti altri riconoscimenti: il premio Comisso under 35, per gli autori più giovani, con la collaborazione del Rotary Club di Treviso; il #premiocomisso15righe, che guarda alle recensioni sul nostro profilo Facebook delle opere in concorso”.

Il premio Comisso è tra i principali premi letterari italiani. Ci vorrebbe scrivere i momenti più salienti di questa  valente iniziativa?

“La selezione tra le molte opere inviate (oltre 147 lo scorso anno) è compiuto di una qualificata Giuria Tecnica, composta da intellettuali, docenti universitari e giornalisti, che da quest’anno è presieduta da Pierluigi Panza. Le due terne, tre opere per la narrativa italiana e tre per la biografia, sono poi inviate in lettura alla Grande Giuria, composta da circa 60 persone del territorio veneto (vi sono insegnanti, imprenditori, professionisti, eccetera), che poi votano in seduta pubblica le due opere vincitrici per le due sezioni”.

Per i lettori del GLOBUS che non conoscono Comisso potrebbe raccontare chi fu?

“Giovanni Comisso, nato a Treviso nel 1895 e qui morto nel 1969, è uno dei grandi scrittori del Novecento italiano ed europeo, vincitore del Premio Strega e del Premio Bagutta, autore di molte opere che accanto alla bellezza della parola sono anche documenti della nostra storia (come Giorni di guerra, sulla sua esperienza di soldato nel primo conflitto mondiale, o come Il porto dell’amore, sulla sua partecipazione all’impresa di Fiume con Gabriele D’Annunzio). E’ uno scrittore che sta conoscendo una rinnovata attenzione, tra gli studiosi ed i lettori, e un’importante casa editrice, La Nave di Teseo, sta proponendo nuove edizioni delle sue opere principali. E’ un motivo di grande soddisfazione per la nostra Associazione, che ha appunto la sua missione nel rinnovare la conoscenza di questo scrittore e di dargli il posto che merita nella nostra storia letteraria”.

Quali sono state le vostre iniziative più recenti; siamo a conoscenza che anche nel 2020, in piena pandemia,  avete organizzato un pomeriggio di cultura. Dove si è svolto e chi avete premiato e perché?

“Accanto al Premio, l’Associazione Amici di Comisso svolge tutto l’anno un’intensa attività culturale, con presentazione di libri e mostre d’arte. Negli ultimi mesi naturalmente quasi tutto si è svolto sul web (premiocomisso.it e social), con buoni riscontri negli accessi al nostro sito. Ma la finale del Premio siamo riusciti a tenerla in presenza, sia pure ridotta, lo scorso ottobre. In questi giorni invieremo il bando per la 40° edizione alle case editrici e ci auguriamo che per l’incontro di finale del 2 ottobre la situazione sanitaria possa essere migliore e consentirci di ritornare ad incontrarci insieme agli scrittori e a tutti gli ‘amici’ di Comisso e della sua opera. Fra questi amici annoveriamo le migliori industrie del nostro territorio, il cui sostegno è diventato nel tempo fondamentale”.

Lei Ennio Bianco  vive a Castelfranco Veneto. Citi almeno tre motivi per visitare  la sua cittadina ?

“Castelfranco Veneto è nata nel Medioevo quale avamposto di Treviso (contrapposta alla vicina Cittadella, avamposto invece di Padova), ed era un punto di commercio ed incontro appunto ‘franco’, ovvero senza dazi. E’ una tra le più belle città murate del Veneto, con il centro storico circondato da bastioni all’interno di una grande piazza dedicata al grande pittore Giorgione, che qui è nato a fine Quattrocento. Nel duomo cittadino è conservata una sua preziosa pala e una vicina dimora, la ‘casa di Giorgione’ è un esempio raro di dimora rinascimentale arricchita da un prezioso affresco attribuito al giovane Giorgione. Segnalo due altre bellezze della mia città: il Teatro Accademico, ‘bomboniera’ settecentesca progettata da Francesco Maria Preti (a cui si deve anche la Villa Pisani di Stra); e il Parco Revedin Bolasco, esempio ottocentesco di giardino all’inglese che nel 2018 ha vinto il Premio di Parco più bello d’Italia” del Network Nazionale di parchi e Giardini per la categoria Parchi Pubblici. E vicino a Castelfranco Veneto, altri tesori come Asolo, Possagno, la stessa Treviso, tutto a due passi da Venezia, da Padova, dalle Dolomiti e dal mare. Il paesaggio che Comisso spesso racconta nei suoi libri”.