Intervista al poeta, Edoardo Gallo

Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. La poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore sono queste le cose che ci tengono in vita. Edoardo Gallo poeta vicentino grande conoscitore dell’animo umano.

Oggi intervistiamo un poeta! Le tue poesie spaziano e si dileguano in cielo come tanti raggi luminosi. I temi che affronti spaziano su diverse direzioni. Ci vuoi elencare quali sono gli argomenti delle tue poesie che più ti appassionano raccontare?

“Quando inizio a scrivere non so mai dove la mia mano mi condurrà. Molto spesso le parole nascono da sole, sembrano già scritte da qualche altra parte ed è un fluire come sotto una dettatura silenziosa, immaginifica e intima. Certamente le poesie nascono da emozioni che mi arrivano dal vivere, pertanto possono toccare ogni tema possibile. Se sono innamorato le mie parole entreranno in contatto con la mia pelle, con l’anima, con i profumi che sento quando sono abbracciato, se vengo colto dalla pioggia o dal sorgere del sole ecco che la natura diviene dominante ma poi può succedere che la metafora entra in empatia diretta e così l’erba diventano capelli e i rami di un albero sono mani e dita che ti sfiorano e le foglie mosse dal vento possono somigliare ai baci che si danno gli innamorati. E così ogni altro elemento naturale può essere associato ad un sentimento, a una sensazione, ad un sussulto”.

Chi è Edoardo Gallo? dove sei nato? Raccontaci il tuo percorso artistico.

“Edoardo è una persona solare, almeno cerca di esserlo. Cerca di essere quel che gli altri vedono, pochi filtri, pochi inganni, più verità possibile. Tutto questo costa fatica ma detesto l’ipocrisia e i fingitori. Sono nato a Vicenza ed ho iniziato a scrivere da ragazzo e come spesso capita a chi ha questa passione, presto ho capito che lo scrivere mi era necessario per incontrare me stesso, per parlarmi e per scoprire, senza menzogna, chi fossi. Lo scrivere come introspezione, come conoscenza di sé stessi, come dialogo con il proprio io. Dialogo a volte anche duro e questo lo rifletto in modo evidente anche in alcune poesie dove utilizzo metafore chiare e dirette”.

Hai dedicato una poesia alla tua Vicenza o alla tua terra? Se si come si intitola o si intitolano le poesie?

“A Vicenza ho dedicato “Quanto sei bella” una poesia contenuta nel mio ultimo libro “La Verità è un Bambino dagli Occhi Grandi”. Ho dedicato poi diverse poesie ai colli vicentini, i colli Berici, ai quali sono affettivamente molto legato”.

Incantaci con una tua poesia.

“E’ solo poesia:  Non temete Non abbiate paura. È solo poesia. Non ascoltate le sue parole dunque. Non ascoltate quel che dice. Ella è inutile. Inutile come sono la moltitudine delle parole. Meglio ascoltare il silenzio, quel silenzio che vi da’ ragione in silenzio, annuisce appena, e voi sorridete. Gli sorridete e vi ingannate. Lasciate stare il cuore Lasciate in pace la vostra anima. Dormite…Dormite e non ricordate i sogni, anzi, dimenticateli tutti e con loro i poeti questi pazzi, folli, questi inutili malati di parole,  di passione, di emozioni. Dimenticate i poeti madri di ogni sogno padri dell’illusione fratelli dell’utopia amanti dell’amore.

E’ Solo Poesia da’ anche titolo alla mia seconda silloge. E’ una poesia ironica ma allo stesso tempo vuole indurre ad una attenta riflessione chi la legge. Nasconde nell’ironia un messaggio “ribelle” cioè per risvegliare nel lettore la bellezza. Vorrebbe quindi stimolare tutti a non dormire, a destarsi dal sonno al quale subdolamente ci hanno indotto, di svegliarci e reagire! Ti dice di non ascoltare per ascoltare con più attenzione, di non sentire per sentire meglio, ti dice che la poesia è inutile proprio per dirti il contrario. Ti invita a cedere per non cedere, a dimenticare per ricordare meglio e a negare, se fosse possibile riuscirci, la poesia e i poeti perché sono inutili portatori di sogni, di illusioni, di utopia e …di amore”.

Cosa chiedere ad un poeta? per esempio: “Le poesie sono  ancora lette? Vi è amore per la poesia in questa era tecnologica dove tutti vanno di fretta sempre con i cellulari in mano e mai o quasi mai si ha il tempo di sedersi in una panchina del parco o sotto un’ albero e sfogliare e leggere poesie” ?

“Ringrazio per queste domande che mettono il dito proprio sulla vera piaga di questa società smarrita e sempre con meno punti di riferimento.

Un paio di mesi fa ho organizzato un incontro di poesia dando come titolo “E’ ancora il tempo della poesia?”. Naturalmente per me la risposta era scontata, bastava infatti togliere il punto di domanda, ma ho voluto comprendere se fosse realmente così. In un periodo come questo dove Umanità fa rima con Smarrimento mi sento ancora più vicino alla corrente Umanista Universalista.

L’umanesimo universale non è una filosofia bensì una nuova prospettiva, una sensibilità e un modo di vivere il rapporto con gli altri esseri umani. Vengono ripudiate le discriminazioni, ogni forma di fanatismo, di sfruttamento e in generale ogni forma di violenza. In un mondo in cui si sono perduti senso e direzione della vita l’umanesimo universalista ribadisce la necessità di un umanesimo atto a creare una nuova atmosfera di riflessione in cui non si oppongono il personale al sociale e il sociale al personale. Abbiamo tutti indistintamente bisogno di ritrovare il senso di comunione e di appartenenza all’universo Umano, senza più schieramenti volti esclusivamente a dividere le persone. La poesia è indubbiamente uno dei più potenti collanti perché induce le persone a soffermarsi sul significato vero delle parole. Le parole così diventano veramente importanti perché comprensibili a tutti. Un linguaggio volto a usare maggiormente il “sentire” che porta al comprendere e quindi a porre attenzione e accettazione verso l’altro. Nulla di nuovo se andiamo a riflettere bene, ma essendoci tutti scordati e quindi divenuti incapaci di interagire con gli altri in modo civile, educato e gentile, è necessario ritrovare armonia e concordia per rifondare e ritrovare il senso e valore  vero dell’essere umani, del tornare ad essere persone umane.

Un umanista è chiunque lotti contro la discriminazione e la violenza e proponga delle alternative affinché la libertà di scelta dell’essere umano possa manifestarsi.

Concludo citando il prof. Keating ne “L’attimo fuggente”: “Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. La poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore sono queste le cose che ci tengono in vita”

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