Inizia il semestre di presidenza UE della Grecia

In una Atene blindata, l’UE ha celebrato ieri il nuovo semestre di presidenza del Consi­glio euro­peo della Gre­cia, paese sotto tutela della troika 

Centro blindato, circolazione bloccata: ieri l’Unione Europea era in visita ufficiale ad Atene per l’inizio del semestre di presidenza greca, semestre che sarà dimezzato visto che a maggio si voterà per il rinnovo di Strasburgo e Bruxelles. I giornali ellenici ieri avevano quasi tutti un titolo unanime – “presidenza, povertà, memorandum” – per far capire, ancora una volta, che la difficile situazione greca è figlia dell’austerità imposta dalla troika (Ue, Bce e Fmi) per risanare i conti pubblici.

Sarà un semestre all’insegna dell’economia tanto che il sottosegretario agli affari europei, Dimitri Kourkoulas, ha tenuto a precisare che la presidenza sarà “sotto il segno dell’austerità”. Si spenderà poco per questo trimestre di presidenza, solo 50 milioni di euro – a titolo di paragone, nel 2008, la Francia ne ha spesi 170 – e tutte le riunioni dei ministri UE si terranno nella capitale ellenica.

Il leader dell’opposizione Alexis Tsipras, di Syriza, ha boicottato la cerimonia per protestare contro l’austerità imposta da Bruxelles che ha fatto cadere vertiginosamente il pil di oltre il 25 per cento, il reddito medio del 30 per cento, mentre il tasso di disoccupazione rimane tra il più elevato d’Europa. Ma l’Europa mostra soddisfazione dato che le previsioni per il 2014 parlano di una “crescita” dello 0,6%.

Sul fronte governativo, il premier Antonis Samaras vede la presidenza semestrale come una via di sbocco che potrebbe far diventare la Grecia “un paese come gli altri”. A metà gennaio, intanto, la Troika sbarcherà nuovamente nella terra di Omero per procedere con nuovi diktat nel caso i conti non fossero a posto procedendo con un terzo piano di aiuti. Malgrado il titolo onorifico ma piuttosto simbolico di “Presidenza del Consiglio semestrale”, il rischio default per la Grecia è sempre dietro l’angolo: nella prima metà dell’anno non verranno accreditati i finanziamenti di cui si ha estrema necessità, e si dovranno trovare quindi undici miliardi per scongiurare un fallimento che sarebbe paradossale se accadesse proprio durante il semestre di presidenza. Sulla Grecia pesa inevitabilmente il debito pubblico, salito al 175% in questo trimestre, e il carico dei prestiti da rimborsare ai creditori, circa 260 miliardi nel 2010, malgrado la cancellazione di 107 miliardi di debito di investitori privati, vale a dire la più grande ristrutturazione della storia. Nel mese di aprile il ministro delle finanze Yannis Sturnaras aprirà i dibattiti sul debito, con la speranza di ottenere tempi più lunghi per i rimborsi a tassi almeno invariati anziché aumentati vista la richiesta di allungamento dei tempi.

Non è pertanto un segreto che la Grecia punti al semestre di presidenza per migliorare la propria posizione in Europa, dopo averne rischiato l’esclusione. Il ministro degli Esteri ha dato assicurazioni in tal senso, promettendo soprattutto un nuovo piano per la crescita, in particolare sull’occupazione giovanile e sull’unione bancaria. Atene insiste per rimodulare il tasso d’interesse, che pur agevolato dal calo dello spread di questi giorni, rimane comunque più del doppio di quello tedesco. Il primo compito di Samaras, in presidenza UE, sarà gestire i flussi migratori provenienti dalla vicina Africa verso il Vecchio Continente, dove la repressione rimane per ora il solo punto all’ordine del giorno senza un minimo abbozzo di politica comune – tralasciando il Frontex e l’Eurosur-, senza progetti pratici di fronte al dramma umano degli sbarchi di migranti. Tema, questo dei flussi, che riguarda anche l’Italia visto che, nella rotazione semestrale, dopo Atene toccherà a Roma prenderne la presidenza.

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