Il rapporto dell’Onu sulla Siria

Il rapporto dell’Onu non stabilisce che il regime siriano ha usato armi chimiche. Il Washington Post invece ne è certo leggendo i dettagli del rapporto

Il rapporto degli ispettori dell’Onu, in base al 91 per cento dei campioni di urina e all’85 per cento dei campioni di sangue prelevati nelle zone colpite, dice che lo scorso 21 agosto sono stati sparati razzi al Sarin contro i civili, però non stabilisce chi sia stato a lanciarli. Il Washington Post riassume il rapporto in cinque punti su cui vale la pena soffermarsi.

Il 21 agosto, alla periferia di Damasco, qualcuno ha lanciato dei razzi contenenti gas Sarin sui civili facendo una strage. Lunedì l’Onu ha pubblicato i risultati dell’indagine confermando l’uso di gas chimici in base ai campioni di sangue e urine prelevati nella zone bombardata, però non ha confermato la responsabilità del regime perché indagare sul crimine non rientrava nei loro compiti.

Dalle 41 pagine del rapporto sono emersi dei dettagli che al Washington Post fanno pensare che l’autore degli attentati sia il regime di Bashar al Assad. Il quotidiano statunitense li riassume in cinque punti:

  1. Chiunque abbia lanciato quei razzi ha usato delle munizioni speciali create appositamente per le armi chimiche. Gli esperti dicono che il regime possiede quelle armi e può anche fabbricarle, i ribelli invece no.
  2. I razzi sono stati lanciati da nord-ovest, presumibilmente da una base militare o da una zona molto vicina ad essa, e comunque da un’area controllata dai militari. Gli avamposti dei ribelli sono a sud-est, la parte opposta.
  3. Nei campioni prelevati dagli ispettori, oltre al Sarin, c’erano tracce di altri “agenti chimici particolari, come gli stabilizzatori”. Secondo gli esperti del WaPo questo indica che le testate erano stipate in un magazzino e poi tirate fuori per raffinarle. La raffinazione escluderebbe la possibilità che i ribelli li abbiano rubati da un deposito governativo come era stato inizialmente dichiarato dal regime.
  4. I caratteri impressi sui razzi sono in cirillico, la Russia è il principale fornitore di armi della Siria; i ribelli acquistano e importano le loro armi dalla Croazia, quindi i caratteri impressi sulle loro armi sono in latino (ovviamente questo dato non elimina la possibilità del furto nei depositi governativi, ndr).
  5. Quando il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha presentato il documento alla stampa, ha detto che l’inchiesta non indicava un colpevole. Ha però aggiunto: «tutti ci siamo fatti un’idea su questo […] qualcuno dovrà rispondere […] non ci sarà impunità per l’uso di armi chimiche […] è un crimine di guerra». Poi, riferendosi alla Corte penale internazionale, ha concluso: «i responsabili dovranno essere processati». Secondo gli analisti del Washington Post il responsabile della strage è Assad anche per l’Onu, non i ribelli.
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