“Il male curabile”, questo è il titolo dell’ultimo libro del noto giornalista televisivo Michele Cucuzza (ed. Rizzoli, pag. 234, €18,00). E’ un appassionato reportage su Mauro Ferrari, lo scienziato italiano dell’Università della California che, dopo essere stato colpito nei suoi affetti dalla morte della moglie, si dedica anima e corpo alla battaglia per sconfiggere il cancro, affiancato da un’équipe di giovani collaboratori provenienti da tutto il mondo.
Le sue scoperte sull’uso delle nanotecnologie sono state fondamentali per la ricerca, grazie ad un personale modo di applicarle alla medicina: una larga sperimentazione attraverso metodi innovativi su ghiandole artificiali capaci di rilevare il cancro e somministrare autonomamente il medicinale, l’uso di nanovaccini che risvegliano il sistema immunitario, di robot chirurghi e manichini su cui fare pratica. Nel libro, scritto proprio in collaborazione con Ferrari, Michele Cucuzza racconta come il professore ha avuto l’intuizione di porre la matematica al servizio della ricerca e di un’avveniristica visione della malattia. Per lui, infatti, sono le nanotecnologie a permettere di intervenire in maniera efficace sul male e quindi trasformarlo da nemico assoluto ad un accettabile “compagno della vita”.
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