Grande successo al Ma per Francesco Bearzatti Tinissima 4ET

Il progetto musicale “Monk’n’roll”, il rock al servizio del genio di Monk
L’11 febbraio si sono esibiti a Catania per il CJS, riscuotendo un notevole successo. Il 13 saranno ad Erice per gli Amici della Musica di Trapani

CATANIA – Martedì 11 febbraio, il Circuito Jazzistico Siciliano – la rete culturale che vede insieme l’associazione Catania Jazz di Catania, di Pompeo Benincasa, titolare dell’omonima stagione, l’Associazione Musiche di Palermo, titolare con l’associazione Nomos del cartellone Nomos Jazz, l’Associazione Musicarte di Caltanissetta, titolare del cartellone Nissa Jazz, e la cooperativa Arte E A Capo di Milazzo titolare del cartellone Milazzo Jazz ha proposto al Ma Musica Arte di Catania il concerto del Francesco Bearzatti Tinissima Quartet.

La band ha presentato il progetto “Monk’n’roll”, riscuotendo notevole successo. Con Bearzatti sul palco Giovanni Falzone alla tromba, effetti voce and utility (una bottiglia fa sempre musica), Danilo Gallo al basso ‘distorto‘ e Zeno de Rossi alla batteria e percussione statica. Vito Torrisi ha ben curato la strumentazione e l’amplificazione per la platea. 

Il concerto replica giovedì 13 febbraio all’Auditorium di Santa Chiara di Erice (Tp) per la stagione degli Amici della Musica di Trapani.

Francesco Bearzatti. Bearzatti è, senza dubbio, uno dei nomi di punta del jazz italiano. Dopo i progetti “Tina Modotti” e “Suite per Malcolm X” (Parco della Musica Records) accolti con successo dalla critica e dal pubblico in Italia e all’estero, il sassofonista e clarinettista di Pordenone con il suo quartetto celebra Thelonious Monk in modo originale. Tutta l’energia e la potenza dei più famosi pezzi del rock si intersecano con i temi più famosi del compositore scomparso 30 anni fa, personaggio fra i più straordinari che il jazz abbia conosciuto.
Negli ultimi anni, infatti Monk, è stato oggetto di un’attenta rivalutazione da parte della critica, che lo ha trattato a lungo come un compositore leggero e superato, mentre in realtà la nuova scena basata sull’improvvisazione lo eleggeva idealmente a proprio modello celebrando le progressioni armoniche apparentemente dissonanti e con accenti mai sentiti prima.
Monk, personaggio un po’ bizzarro, solitario e silente, si prese cura di John Coltrane in un momento in cui droghe ed alcool lo avevano escluso dalla band di Miles Davis, insegnandogli il suo modo di sentire la musica. 
“Round Midnight”, “Blue Monk”, “Ruby My Dear”, “Monk’s Mood”, “Well You Needn’t”, “Strait”, “No Chaser!”, sono solo alcune delle sue composizioni che sono diventati degli standard, suonati ed interpretati dai più grandi del jazz. Così Francesco Bearzatti, insieme ai Tinissima 4et, mescolandoli ad classici del rock, apparentemente lontanissimi, – Led Zeppelin, Michael Jackson, Pink Floyd, Areosmith, Queen, David Bowie, Lou Reed – dà vita ad un omaggio originale, divertente e virtuoso. Una performance imperdibile di adrenalina pura al servizio di un assoluto genio del jazz di tutti i tempi. 

Francesco Bearzatti, vincitore del titolo di miglior nuovo talento nella classifica di Musica Jazz (2003), ha stretto una grande amicizia con Aldo Romano e ha partecipato alle registrazioni di “Because of Bechet”. In quell’occasione ha incontrato Emmanuel Bex, virtuoso suonatore di organo e i tre hanno dato vita al Bizart Trio. Insieme a Gianluca Petrella ha registrato “Indigo 4” per la Blue Note ed è stato tra i protagonisti del quintetto di Stefano Battaglia. Tra i progetti a suo nome: “Stolen Days” e un lavoro in solitario su Duke Ellington.

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