Il futuro dello Sport e del giovane laureato in Scienze motorie con la recente legge di riforma

Ne hanno discusso gli esperti nel corso di un convegno nell’aula magna della Torre Biologica.

Nuove opportunità per i giovani laureati in Scienze motorie. Ad offrirle è la riforma dello sport avviata nel 2019 e oggetto di recenti decreti legislativi: un tema al centro del convegno dal titolo “Diritto e management nello sport: quale futuro. Alla vigilia dell’entrata in vigore della riforma (e dello sport in Costituzione?)”.
«Questa riforma valorizza proprio il titolo di laurea in Scienze motorie richiedendo necessariamente la presenza di figure professionali con questa formazione universitaria in vari contesti del comparto sportivo, specialmente per quanto riguarda la figura del chinesiologo» ha rimarcato il prof. Giuseppe Musumeci, presidente del corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Catania in apertura dei lavori, patrocinati dal Coni, che si sono svolti nell’aula magna della Torre Biologica.
Gli organizzatori del convegno, i docenti Tommaso Mauceri e Antonio Torrisi di Diritto privato e Orazio Arancio di Economia aziendale hanno presentato una relazione introduttiva evidenziando come il confronto tra sportivi, studiosi e operatori del diritto sulla portata della riforma sia di fondamentale importanza. Sul ruolo dell’atleta rispetto ai club e sul lavoro sportivo si è soffermato Andrea Mancino, presidente della Federazione Italiana Biliardo, mentre il presidente del Cus Catania Luigi Mazzone ha evidenziato le difficoltà organizzative che comporta la gestione di una struttura articolata e complessa come la nostra.
Nel corso dei lavori Carlo Molfetta (medaglia d’oro nel Taekwondo alle Olimpiadi di Londra 2012) e Dalila Mirabella (campionessa europea Hockey sul prato del 2014) hanno messo in risalto il ruolo educativo dello sport, mentre il prof. Francesco Rende di Diritto privato e Diritto sportivo dell’Università di Messina ha illustrato le regole federali e i contenuti della riforma sui controversi profili del tesseramento dei minori e del cosiddetto “vincolo sportivo”.
Sulla fondamentale valenza culturale e formativa dello sport che «funge anche da ascensore sociale e di strumento di emancipazione dalle difficoltà si è soffermata Silvia Salis, medaglia d’oro internazionale di lancio del martello e vicepresidente del Coni, il cui recente libro “La bambina più forte del mondo” è stato presentato dal prof. Attilio Scuderi.
Sul connesso tema dello sport come fonte di «salvezza dei minori dalla microcriminalità» è intervenuto Umberto Zingales, presidente del Tribunale dei minori di Caltanissetta. Proprio Zingales, protagonista della Pallanuoto Catania degli anni ’80, ha rievocato, insieme con i pallavolisti Massimo Castagna e Fabio Pagliara, il periodo d’oro dello sport catanese (coprotagonista Orazio Arancio).  Sullo sport nella Costituzione si è soffermato con una relazione il prof. Felice Blando di Diritto costituzionale dell’Università di Palermo, mentre l’avv. Chiara Zafarana, con una toccante testimonianza sulla valenza inclusiva dello sport, ha raccontato la sua esperienza di tutrice di una giovane profuga ucraina, campionessa di ginnastica ritmica, nel delicato compito giuridico di farle proseguire gli allenamenti e prendere parte alle gare.

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