Emergenza educativa e richiamo alla responsabilità genitoriale

La tragedia accaduta a Palermo deve fare ragionare tutti quanti sulla necessità di porre un argine alla deriva valoriale che si manifesta ormai quotidianamente

Una bambina di dieci anni è morta per una gara di soffocamento su un social stringendosi una cintura alla gola. I genitori affranti dal dolore hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Riceviamo la seguente riflessione sull’accaduto dall’Avv. Ester Isaja:

Se oggi si muore a soli 10 anni in una sfida estrema tra ragazzi, per partecipare ad una challenge su uno dei social che vanno oggi per la maggiore, allora dobbiamo chiederci se noi adulti non abbiamo davvero sbagliato qualcosa…

Quella nella quale viviamo è la società che Bauman  ha definito “liquida”, nella quale tutto è veloce, persino i rapporti interpersonali e  le relazioni, la stessa società che altri hanno definito società dell’ apparire, perché “apparire” oggi conta più che “essere” e, in questa società, vivono disincantati i nostri ragazzi, senza significativi modelli di riferimento e senza fiducia nel futuro.

Ogni volta che accade qualcosa che coinvolge i giovani si torna a parlare nuovamente di “emergenza educativa”, nata moltissimi anni fa quando la famiglia, prima agenzia educativa, ha deciso di dismettere il proprio ruolo, quello educativo, che per tradizione le apparteneva, delegandolo alla scuola, che se ne è fatta carico suo malgrado, poi dopo un po’ di clamore tutto ripiomba nel silenzio.

I ritmi di vita incessante, che governavano le nostre vite prima dell’ espandersi della pandemia, hanno creato un grande vuoto di genitori assenti accanto ai figli, lasciati soli per ore davanti al computer con i loro problemi adolescenziali, i loro disagi, le loro fragilità, la loro tristezza. Il diffondersi dell’ emergenza Covid ha acuito poi ancor di più il malessere dei ragazzi, costretti a vivere intere giornate in casa in solitudine.

Alla luce dell’ennesimo gravissimo fatto è necessario che i genitori si riappropino del proprio ruolo e tornino ad essere vicini ai figli, vigili, propensi all’ ascolto, più disponibili e sensibilizzino i ragazzi ad un uso consapevole e corretto del web, che nasconde non pochi pericoli e insidie. Tutti, nessuno escluso, ognuno col proprio ruolo, col proprio contributo, possiamo migliorare le cose, cambiarle, far sì che mai più accadano simili eventi.

Avv. Ester Isaja

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