Ecco Lucarelli: “Per la B ci saremo anche noi”. Lo Monaco: “Il Catania è tornato”

Il nuovo tecnico rossoazzurro si presenta alla stampa ed alla città. Grande entusiasmo ed obiettivi ben chiari.

Lucarelli

La stagione del Catania comincia ufficialmente oggi. Con la presentazione del nuovo tecnico Cristiano Lucarelli e dello staff tecnico, si taglia l’immaginario nastro inaugurale dell’annata 2017/2018. L’entusiasmo è tangibile, così come le ambizioni. L’obiettivo dichiarato a più riprese sarà la lotta per la conquista della serie B. Ecco le dichiarazioni del nuovo allenatore e dell’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco:

Lucarelli: “Io e lo staff abbiamo accettato questa sfida con tanto entusiasmo. Ci sembra che anche l’ambiente ci abbia accolto bene. Il campo è sovrano, cercheremo di arrivare a lottare fino all’ultimo secondo per quell’obiettivo che una piazza del genere merita. Non facciamo proclami, non mi piacciono, ma saremo tra quel gruppo di squadre che lotteranno per la promozione.

Perché Catania? Considerate le difficoltà incontrate a Messina ed il grande risultato raggiunto, avevamo l’ambizione di andare in una città importante, che potesse farci tirare fuori il massimo dal punto di vista delle motivazioni e Catania, in questa categoria, non ha avversari, in questo senso. E’ un’esperienza intrigante, sposo le difficoltà e sono pronto ad affrontarle. Dovremo sudare tanto, lottare con tutte le nostre forze, cercheremo di superare tutti gli ostacoli.

Il 3-5-2? Con la società ci siamo confrontati, abbiamo tanti giocatori bravi e vogliamo farli giocare tutti insieme. Questo schieramento tattico è una possibilità, ci garantisce un certo equilibrio. Non sono un integralista, sono aperto a tutto, ma sulla carta questo modulo si addice molto bene alle nostre caratteristiche. Mi ritengo un allenatore che si sa confrontare con i propri collaboratori, cerco di prendere ogni parola come ispirazione per il mio lavoro, anche le semplici chiacchiere da bar. Cerco sempre di trovare qualcosa di buono dalle parole di tutti. Leader? E’ una parola che non mi pesa, cerco di essere solo me stesso. Sia da calciatore che da allenatore mi è stata riconosciuta questa capacità, ho un carattere che si fa sentire.

Nella fase difensiva, voglio che i miei giocatori recuperino palla il più in alto possibile, che abbiano un atteggiamento feroce. Dal punto di vista offensivo, dobbiamo portare cinque/sei elementi nell’area avversaria.

E’ importante avere la rosa al completo al 70% per l’inizio della stagione e quindi del ritiro. Il mercato è una variabile impazzita, non possiamo governarlo in tutte le sue sfaccettature. So come funziona la compagna trasferimenti, so che un determinato obiettivo può concretizzarsi o meno nel giro di poche ore. Lo staff che ho a disposizione è eccezionale, mi sento con loro parte di un gruppo. Da oggi in poi non esiste più Lucarelli, c’è solo il Calcio Catania inteso come gruppo e dobbiamo ragionare in tal senso. Questa società ha una visibilità incredibile, è una delle più seguite anche da altri giocatori e dirigenti.

Non esiste squadra che raggiunge grandi risultati in un clima non costruttivo. Noi troveremo ogni settimana avversari che faranno la partita della vita, saremo la squadra da battere, quella contro cui tutti vorranno fare bella figura. Avremo tanti nemici fuori, c’è bisogno che ci sia un ambiente protettivo nei confronti di tutti, in primis dei giocatori. Chi vuole avere un buon rapporto con me deve uscire dal campo con i crampi in ogni partita e deve mostrare grande lealtà nei confronti della squadra. Da parte mia, spero di riuscire a non creare nessuna crepa, di costruire un muro uniforme, grazie al quale i ragazzi si sentano impermeabili a tutto.

Avverto la responsabilità di dover fare bene, di dover trascinare questa squadra, e di conseguenza la città, fuori da una categoria che non c’entra nulla con il blasone del Catania.

Lodi? Non lo scopro certo io, credo sia un valore aggiunto per la categoria. Dovremo fare in modo di rimetterlo a posto fisicamente, è fermo da tanto. Vogliamo riportarlo ai livelli che tutti noi conosciamo. Sarebbe un errore credere che Lodi da solo ci farà vincere tutte le partite, avremo bisogno di tutti, ogni giocatore dovrà avere la fame di essere protagonista in qualsivoglia partita. Spero di riuscire a creare una spina dorsale affidabile, che non risenta di eventuali assenze di alcuni giocatori e dell’inserimento di qualcun altro. Vogliamo avere due giocatori di ottimo livello per ruolo.

Il gruppo dovrà ripartire dopo ogni vittoria come se avesse perso. E’ un mantra fondamentale per vincere il campionato. Con me non deve accadere, ad esempio, quello che è successo al Catania nel partita interna contro il Melfi, quando si festeggiò troppo per la vittoria di Messina contro quella che era la mia squadra. Se vedo un giocatore festeggiare non lo faccio giocare. Spero che all’interno della rosa ci siano tanti “Cristiano Lucarelli” dal punto di vista caratteriale

Non ho chiesto nessuno calciatore del Messina, mi auguro che lì possano risolvere i problemi, sono legato a quella piazza. Anastasi e Da Silva? Dal mio punto di vista fanno parte del progetto, ma è chiaro che il mercato può portare delle situazioni vantaggiose per la società. 

Stiamo cercando anche difensori che abbiano confidenza con il gol, non bisogna buttare la croce addosso all’attaccante, la rete arriva grazie ad un lavoro di squadra“.

Lo Monaco: “Oggi poniamo la prima pietra della nuova stagione, nel tentativo di completare una casa che ci possa portare lì dove vogliamo essere, cioè in serie B. La promozione è alla nostra portata, dopo annate particolari, con tanti punti di penalizzazione, finalmente non abbiamo handicap in questo senso. Abbiamo scelto Lucarelli molto tempo fa, nonostante siano usciti tanti nomi sui giornali. Sin dal primo momento abbiamo puntato sull’ex Messina, abbiamo raggiunto un’intesa quasi immediatamente, al di là delle tempistiche dell’ufficialità. Crediamo che mister Lucarelli abbia le qualità giuste per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, rispecchia appieno l’identikit dell’allenatore che cercavamo.

Non ci nascondiamo dietro ad un dito: vogliamo provare ad andare in cadetteria, anche se ciò non vuol dire che ci riusciremo. Non c’è traguardo che viene raggiunto senza sofferenza, ma ce la giocheremo. Abbiamo tanta voglia di combattere. Siamo riusciti a comporre uno staff tecnico abbastanza omogeneo, darà il supporto giusto al mister nel corso della stagione. Il Catania è tornato, con la sua struttura, il suo modo di essere e di intendere le cose. Partiamo anche quest’anno con la voglia di fare in modo che le cinque componenti viaggino in modo spedito ed unito.

L’attaccante? Ci stiamo lavorando. Cerchiamo una punta che sia in grado di garantire un bottino di gol importante, sufficiente per raggiungere i nostri obiettivi. Pozzebon? Non è mai stato un grandissimo cannoniere, ha una buona struttura fisica, ma in doppia cifra ci è andato poche volte. Più che rimarcare Pozzebon, bisognerebbe sottolineare le mancanze di gente del calibro di Calil, Russotto o Paolucci. Voglio pensare che sia stato un anno particolare, che la penalizzazione abbia influito più del dovuto. Abbiamo richieste per i nostri giocatori, speriamo di renderle concrete e di dare ad ognuno la possibilità di andare a misurarsi in altri palcoscenici. Ci auguriamo che i giocatori che non rientrano nei nostri progetti abbiano la possibilità di trovare spazio altrove. 

E’ passato poco più di un anno dal mio ritorno, in questi dodici mesi abbiamo fatto miracoli. Il giorno in cui dovessimo riuscire a centrare la B potremmo dire aver fatto qualcosa da guinness dei primati. il 9 giugno dell’anno scorso il Catania era praticamente fallito, ora è tornato a tutti gli effetti. Presenteremo la squadra anche quest’anno al Municipio; la campagna abbonamenti partirà il 13 luglio, con la squadra che si radunerà il giorno dopo. 

Il Parma ci ha chiamato ma non per Da Silva, per un altro giocatore. Credo che sia opera del suo procuratore, lui rimane qua. Abbiamo, invece, chiuso l’affare per Matteo Bachini, sarà un nostro giocatore. 

Credo che l’esperienza fatta da Lucarelli a Messina sia stata formativa, si è inventato il mestiere per certi versi. Ha avuto grande capacità di far ragionare i suoi giocatori in un’unica direzione, senza pensare ai problemi societari. Questa è una grande abilità“. 

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