Dopo Roma il Simposio sul dialogo interreligioso continuerà a Baku

A marzo, il  Simposio internazionale sul contrasto agli estremismi e radicalismo attraverso il dialogo interreligioso si terrà a Baku, capitale dell’Azerbaigian, perché   è emersa una grande volontà dei partecipanti a  contrastare ogni forma di radicalizzazione e di favorire il dialogo interreligioso. 

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Il 27 gennaio, a Roma, si è svolto il “Simposio internazionale sul contrasto agli estremismi e radicalismo attraverso il dialogo interreligioso”, promosso dalla Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) in collaborazione con la Fondazione Nizami Ganjavi International Center (NGIC). I lavori si sono svolti al Senato, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, mentre nel pomeriggio, una delegazione è stata ricevuta al Quirinale.

 Pietro GrassoNel suo discorso d’apertura il presidente  del Senato, Pietro Grasso, ha dato il benvenuto ai Capi di Stato e tutte le alte autorità civili e religiose presenti, ringraziando la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, e l’Associazione Nizami Gajavi per l’iniziativa, così importante e tempestiva, e “per avere portato avanti in questi anni un fruttuoso dialogo globale fra personalità che hanno posto al centro del proprio impegno il rifiuto della violenza e dell’intolleranza, l’incontro delle culture e delle religioni, e il primato dei diritti e della dignità umana”. Continuando, il presidente ha posto l’accento sul motivo che ha dato vita al simposio: “Giungendo al tema specifico che verrà affrontato dal Simposio, io credo che un dialogo profondo e sincero fra fedi e confessioni sarà determinante per svuotare la retorica dei terroristi e smascherare il loro richiamo abusivo alla religione come elemento di motivazione dei combattenti e come strumento di propaganda. Una serena riflessione fra le religioni è l’antidoto per opporsi alla logica consunta dello scontro di civiltà e alle infondate narrazioni che individuano nel diverso un nemico da combattere, un pericolo per la propria identità. Un altro aspetto che credo potrete approfondire nei vostri dibattiti è la dimensione sociale e individuale del terrorismo, particolarmente di quelle forme che presuppongono il martirio, la distruzione della propria vita. L’avvicinamento a posizioni ideologiche e religiose fondamentaliste dipende spesso non soltanto da scelte o inclinazioni personali, ma da una crisi nel rapporto fra individuo, comunità e Stato, sulla quale dovremmo soffermarci con più attenzione. Questo vale nella stessa misura per i giovanissimi combattenti che si uniscono ai terroristi in Occidente e in Medio Oriente. La strada per riavvicinare alla società i giovani che sono tentati dall’adesione al radicalismo è la cultura della legalità, dei diritti e il rigetto incondizionato della violenza”.

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Questo è solo l’inizio di un cammino che proseguirà, a marzo, a Baku, capitale dell’ Azerbaigian, dove vi notizieremo ampiamente. Infatti, è emersa un a grande volontà dai partecipanti per contrastare ogni forma di radicalizzazione e di favorire il dialogo interreligioso.

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  ha accolto, nel pomeriggio,  una delegazione dei partecipanti  al Quirinale. Sono intervenuti il Presidente del SIOI, Franco Frattini, la ex Presidente della Lettonia, Vaira Vike-Frieberga, e il Direttore della Biblioteca di Alessandria, Ismail Serageldini, co – Presidenti del NGIC. Il Capo dello Stato ha rivolto un indirizzo di saluto. Presente in Italia per l’occasione il Presidente del Comitato Statale del lavoro con la Diaspora,

il Presidente della Repubblica ha evidenziato come oggi, purtroppo,si ha una tendenza all’oscurantismo, con delle recrudescenze di intolleranza, per chi è diverso. Tutto ciò provoca vittime in tutto il mondo  in Medio oriente, in  alcuni paesi africani, in alcune città europee. Per contrastare questo fenomeno bisogna utilizzare la civiltà, diritti umani, e regole degli Stati di diritto.

 Ecco il video tratto dal sito del Quirinale:

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