Dianora Tinti, il suo libro “Vite sbeccate” ha vinto il “Premio Capalbio” per la Letteratura

Doppia intervista alla scrittrice di Grosseto ed al famoso pittore di Trapani Baldo Ingrassia che le ha donato dei disegni da lui eseguiti dopo aver letto i due libri di Dianora.

Conoscere una scrittrice o in generale persone che dedicano parte della loro vita all’arte è sempre una gioia perché in questo mondo quello che veramente conta sono soltanto poche cose e tra queste certamente la cultura è tra i primi posti. Dianora Tinti abita a Grosseto una città’ con tanta storia e piena di monumenti da conoscere assolutamente come la Chiesa di San Francesco, il Museo archeologico e d’arte della Maremma, il Museo d’arte sacra della diocesi di Grosseto, il Polo Culturale Le Clarisse, la Chiesa di San Pietro, il Duomo, la Piazza Dante Alighieri, il Museo di storia naturale della Maremma. La scrittrice è al suo quarto libro. Vuole ricordare come si intitolano?

““Il pizzo dell’aspide”, “Il giardino delle esperidi”, “Storia di un manoscritto” e “Vite sbeccate”. Ho scritto anche molti racconti, raccolti in varie e diverse antologie. Ne cito alcune: “Piombino in love”, “Grosseto 900”, “Autori del terzo millennio”, “Toscana Lockdown, comunque bella”, “I racconti dell’acqua”. Come poi lei ha ottimamente illustrato, vivo a Grosseto, in Maremma. Una terra spesso bistratta dal punto di vista culturale, ma che invece nasconde tanti tesori e talenti. Per questo invito tutti a visitarla”.

Descriviamo brevemente le rispettive trame e i significati reconditi di ciascun protagonista principale?

“Il mio esordio letterario risale al 2007 con “Il pizzo dell’aspide”. Sullo sfondo di un Salento e di una Toscana degli anni ‘50, è ispirato alla storia vera e struggente di due amanti: Antonio e Francesca. Una storia adolescenziale e acerba, la loro, che si trasforma negli anni in un amore capace di resistere, crescere e rafforzarsi, a dispetto della lontananza, del tempo, di altri amori, figli e matrimoni. Niente di melenso, però. Una vicenda che coinvolge perché di fronte all’amore siamo tutti uguali. Sentimenti allo stato puro: chi nella vita non ha vissuto, in momenti particolari, la stessa tempesta di desideri, di sogni, di sentimenti? Chi nel cassetto non conserva una poesia, una lettera, non necessariamente d’amore, chi non ha memoria di un incontro particolare, seppur fugace, con un’altra lei o un altro lui che sono fuori della nostra vita? Come avrete capito, un romanzo che amo molto e che mi ha fatto conoscere, inaspettatamente e in pochissimo tempo, al grande pubblico. Migliaia di copie vendute e sedici ristampe. Nel 2009 ho scritto “Il giardino delle esperidi”, ambientato nella misteriosa e selvaggia isola di Marettimo, nelle Egadi.  Egle, giornalista ed unica discendente di un ricco e prestigioso casato di baroni siciliani, ritrova tra le carte di suo nonno una lettera e una ciocca di capelli che le aprono uno scenario nuovo e inimmaginabile della vita dell’uomo. Si mette quindi in cerca di indizi che le possano svelare episodi nascosti che riguardano la propria famiglia e ciò la trascinerà in un vortice di avvenimenti che travolgeranno la sua vita, riportandola indietro nel tempo e trasformando la sua curiosità in una dolorosa ricerca di se stessa. Tra panorami mozzafiato e marine di incomparabile bellezza, la protagonista riuscirà infine ad accettare il proprio passato, a trovare l’amore e a vivere pienamente la propria esistenza. Nel 2009 ho scritto “Il giardino delle esperidi”, ambientato nella misteriosa e selvaggia isola di Marettimo, nelle Egadi.  Egle, giornalista ed unica discendente di un ricco e prestigioso casato di baroni siciliani, ritrova tra le carte di suo nonno una lettera e una ciocca di capelli che le aprono uno scenario nuovo e inimmaginabile della vita dell’uomo. Si mette quindi in cerca di indizi che le possano svelare episodi nascosti che riguardano la propria famiglia e ciò la trascinerà in un vortice di avvenimenti che travolgeranno la sua vita, riportandola indietro nel tempo e trasformando la sua curiosità in una dolorosa ricerca di se stessa. Tra panorami mozzafiato e marine di incomparabile bellezza, la protagonista riuscirà infine ad accettare il proprio passato, a trovare l’amore e a vivere pienamente la propria esistenza. Segue nel 2012  “Storia di un manoscritto”. E’ la storia di un manoscritto che cade nelle mani di un editor, Laura, immersa in una vita che ha i ritmi delle maree e che, a volte, quasi ne resta sommersa. Ma è donna di raro valore, con pregi e difetti come tutti, nella cui vita c’è un piccolo grande segreto. A questa bella figura di donna fa da contraltare quella di Giulio, autore del manoscritto e amore che ritorna dal passato. E come tutte le cose che ritornano, non lo fanno mai senza un perché… Lei ha ricostruito la sua vita dopo un grave incidente d’auto che le ha cancellato la memoria di pezzi importanti della sua vita e, seppur a fatica, vive nel presente. Lui si nutre del vissuto e conduce la sua attuale esistenza con il disincanto di chi non si aspetta un giorno migliore perché il sapore dei ricordi è più forte. E più vivo. Più di una storia d’amore è un intreccio di amicizie, vite e segreti, un affresco onirico delle debolezze umane, viste dal punto di vista sia femminile che maschile sullo sfondo di una Maremma ancora capace di sprigionare oscure alchimie e strani poteri. L’ultimo, “Vite sbeccate” è del 2019. Viola è la protagonista principale. A dispetto dell’apparente serenità, come molti di noi, vive le sue inquietudini. C’è un passato che torna a bruciarle dentro, da qualche tempo più forte, e che un giorno la spinge a salire in macchina e a dirigersi verso un vecchio luogo caro, dove si ritrova a fissare la tomba di Andrea, l’amore mai dimenticato. La memoria a volte può essere una trappola e ci vuole forza per liberarsi dal suo giogo, ma è sicuramente possibile. Questa storia, peraltro vera, lo dimostra. Molteplici esistenze sono ritratte in questa storia dove l’amore è mostrato con un’ampia varietà di toni e  gradi:  passionale, accecante, violento, fraterno, rispettoso dell’altro, tiepido eppure tenace. Ho scelto di farli riecheggiare tutti, anche quelli più sgradevoli. Credo sia compito di chi scrive cercare, pur romanzandola, di rappresentare la realtà per quello che è”.

Lei, gentile, Dianora, dove trova ispirazione per i suoi racconti?

Sono attratta da tutto ciò che riguarda i sentimenti e la potenza degli affetti, punti chiavi dell’esistenza. Mi piace esplorare l’animo umano per cercarne i lati più intimi, nascosti e sfuggenti. E anche se non è facile parlarne, io continuo nel mio viaggio all’interno dell’animo umano per portare alla luce la dimensione interiore dei miei personaggi. Donne e uomini che sanno vivere di emozioni, di sentimenti, di gioie e dolori. Racconto storie fatte di sentimenti, emozioni, gioie e dolori. Racconto la capacità di noi esseri umani di accettare il proprio passato e di perdonarci, trasformando le avversità, che comunque fanno parte della vita, in vere e proprie opportunità.

 

E’ da qui, dall’anima, che trovo l’ispirazione per costruire i miei romanzi.

 

4) L’amore in tutte le sfaccettature e la forza dell’amore è il tema dominate dei suoi libri. Anche poniamo su una bilancia oltre le gioie anche le negatività che in un rapporto tra i due sessi può a volte succedere?

“Sì, ho voluto rappresentare anche l’altra faccia della medaglia: l’amore che si fa possesso e violenza. Nell’ultimo romanzo, la protagonista, Aliènor, è vittima del marito. Botte, violenze fisiche e psicologiche l’hanno resa fragile e insicura. Nonostante ciò, continua a dirsi che lui potrebbe ancora cambiare se lei lo amasse di più. Il senso di colpa, il primo grande scoglio da superare per arrivare alla libertà. Il più delle volte, le donne vittima di violenza pensano di essere loro il vero problema. “Se lo amassi di più… se fossi più accondiscendente… se mi arrabbiassi di meno…se…”. E, ostaggio di questi meccanismi perversi, si sottomettono masochisticamente all’uomo, quasi avessero bisogno di essere punite per espiare chissà quali colpe. Solo quando le cose precipitano e quasi viene uccisa dalla furia dell’uomo, Aliènor troverà le forze per ribellarsi e desiderare una nuova vita”.

Qual è, secondo lei la formula, per vivere bene con serenità la vita di coppia?

“Magari avessi la ricetta… Credo comunque che una vita è possibile e foriera di novità positive, se riusciamo a riappacificarci con emozioni e debolezze. Con gli errori e le fragilità nostre e degli altri”.

Tra i suoi progetti di lavoro anche quello di recarsi a Marettimo una delle più’ belle ISOLE DELL’ARCIPELAGO SICILIANO, che ha fatto da protagonista in uno dei suoi romanzi e fare in questi ameni luoghi un’ incontro di lavoro artistico anche con la presenza del famoso GLOBUSMAGAZINE?

“Si, sono stata a Marettimo diverse volte, dopo la pubblicazione di “Il giardino delle esperidi” invitata dalla locale pro loco che era venuta a conoscenza del romanzo ambientato nella loro magica isola. Conto di ritornarci presto a presentare “Vite sbeccate”. Sarebbe bellissimo, e sarei onorata, se anche Globus magazine potesse, in qualche modo, seguire l’evento e, magari, mettere in atto sinergie con tanti artisti locali. Colgo l’occasione per ringraziare, oltre a lei, anche l’artista Baldo Ingrassia che ha dedicato a me e ai miei romanzi molto del suo tempo con una serie di straordinari schizzi ispirati alle storie che ho narrato. Li terrò fra le cose più care”.

Baldo Ingrassia dopo avere letto i libri di Dianora hai pensato di regalarle  dei tuoi disegni ispirati direttamente dalle pagine della scrittrice. Per motivi di spazio non si potranno fare vedere  i sedici disegni ma invito fin d’ora tutti i lettori di Globus a spulciare le pagine sui social del maestro trapanese al fine di potere visionare gli schizzi da lui eseguiti per i libri di Dianora. Commenti?

Mentre osservavo il mio mondo, una voce da lontano mi ha sussurrato: Elogio  a te   sconosciuta,  che mi hai dato spunto per la realizzazione  di questi lavori. Sui tuoi “Pizzo dell’aspide” e “Vite sbeccate” ho visto un tempo che fu. Non so perché, Non so come, Ecco! Ho realizzato questi lavori pensando l’infinito apocalittico che ci circonda, che invade la nostra realtà quotidiana, dentro una nube che vi avvolge e ci stordisce. I libri, fonte di ispirazione, mi hanno dato la possibilità di vedere con gli occhi un un sognatore il mondo che si copre di reale, ora con immagini, ora con sogni, ora con pensieri. Due amorei travagliati ma con il sano principio del vero amore  diversi luoghi della nostra Italia, personaggi vari, aspetti veri e fantasiosi tanti”.

Descrizione delle sedici opere?

“1   Degli esseri che si incontrano prima di nascere, ricchi di una passione che non tramonterà mai, ma si rafforzerà sempre più nel tempo. Il loro futuro sarà una battaglia per tutta una vita, addolcita da brevi attimi, ora intensi, ora sembrano trasportati come foglie sopra il mantello del  forte vento di tramontana. 2 Il contadino, dopo una giornata di duro lavoro, rientra nella propria dimora. Lungo la strada incontra gente, che camminano, si Odore di limoni, di arance: un incanto. Il vecchio borgo, la vecchia locanda. 3 Visione di una realtà incorniciata da tante porte senza porte sotto infiniti archi: una vita infinita. Lo studio, il vivere, tutto dentro un mondo immaginario\reale, un labirinto senza uscita, con unica porta, quella dell’amore, lontano dal passato. 4 Immersa nella veste di una sirena, avvolta dal manto di Morfeo, Venere in riva al mare, con i capelli sciolti, biondi e lunghi, e il suo sinuoso corpo, seduta sull’aspide scoglio, si rinfrescava con gocce di mirto, baciata dalle gocce di Cupido. Cercava di leggere un libro, ma non riusciva. Racconto di Storia, le nostre eroine.  5  Un susseguirsi di eventi. Il tempo, tiranno , vola via. Estate, autunno, inverno, di nuovo primavera e, cercare occhi che non ci sono di un volto allegro. Luoghi, dal nord a sud passando per il Centro,  nuove e vecchie realtà  vissute con intensità. 6 Il ritorno in riva al mare ad osservare. Una lacrima bagnò l’angelico volto, fu un pianto liberatorio. “Dentro di me una  battaglia mi pervase: cime, nuvole, tetti e altro ancora”. Una ricerca di amore, di calore, il buio venne, un po’ di allegria, gioco d carte, un bicchiere  di vino. Un piccolo paese. 7  Dentro i miei sogni, accovacciato nella mia nuvola, ora appassionatamente. Sto cercando di osservare un mondo che non riesco a vedere, la mia mente è lontana. Sotto un albero cullo il mio pensiero, seduto all’ombra osservo una immagine. Lei mi vede, io la sogno, un’orizzonte infinito.  Delle barche rientrano chete. Paesaggio di mare. 8  Il tuo pensiero sovrasta il mio vivere quotidiano. Ricordi lontani. Chiudendo gli occhi, ecco innamorati cavalcare fantasmi in una notte d’estate. Luna e stelle brillano nell’alto cielo circondati da lontane note musicali. Un amore tiepido e tenace fece breccia nel solitario. 9 Forme strane e bizzarre sul serpentino scoglio…..e i ricordi non passano mai. Osservano l’infinito mare, amanti di un destino segnato. 10 Giorno di festa, giostra in paese, una giocata, il vecchio Borgo, due amori. Note di musica echeggiano nell’aria coinvolgendo gli esseri. Voce dei campi, studi per un futuro. Paura di sognare. 11  Cavalcano i fantasmi di Pegaso, osservano luna e stelle. La vecchia casa di campagna: gioco di bimbi. Verso il mare, lontano si vedono dei delfini giocare, l’amore coinvolge i loro cuori. Una vita sta per  percorrere   una nuova strada, triste destino ancora non l’abbandona, ma una luce lontana  si intravede. Attesa. 12    All’Ateneo: miraggio, notte fonda, Morfeo ha abbandonato quei corpi. Camminarono, camminarono sino a giungere in riva al mare, sopra l’aspide scoglio, poi verso il fortino. Un sonno inquieto. 13 La vecchia casa di campagna, una corsa al vecchio Ponte, una gita nella vicina città per raggiungere il vecchio sogno. Un po’ di sete, una dissetante bevanda, e di nuovo di fretta. La nobildonna ha lasciato una traccia, rincorsa per raggiungere quel  sogno sbiadito. 14 Flussi di energia passa tra le due anime. Degli invitati, ospiti di una sera, la testa tra le nuvole, ricordi infiniti. Immerso tra gli alberi e la vecchia campagna, ecco sentire nell’aria note di incanto. Finalmente sotto la grande quercia, l’arcano uomo si sente sereno. Un pranzo caldo, un letto sistemato lo soddisfano. Ritorno al Sud, una passeggiata in riva al mare e tra le vecchie case  per fermarsi al vecchio ristoro per alimentarsi di nuova forza. Nel  vecchio palazzo nobiliare, il tempo si accinge a fare il suo corso, figure inquiete vivono una realtà quasi immaginaria con mille  sfaccettature ma con  forme nitide. Una realtà che rispecchia l’oggi di ieri nell’ attesa di un domani migliore. 15 Passa il tempo, il mosaico piano piano si va componendo. Il vecchio luogo dove i ricordi sono sempre vivi, erge la sua storia. Due amanti occupano la scena principe.  Ricordi di una fanciulla, quando correva  tra gli alberi di  frutta, ed  era spensierata, oggi tutto sembra trasformarsi nell’aria. Due amori che si abbracciano e si stringono. 16  La natura ha scolpito le bagnate rocce , il panorama è stupendo. La sinuosa roccia si fa carezzare dalla schiumosa acqua. Squillo di telefono, incontro al vecchio castello che con le sue ampie sale, accoglie convegni e visite guidate. Una corsa verso la speranza, abbracci calorosi e sinceri,  avvolti nella fantastica nube si promettono vita infinita. L’ incontro, la nuova vita, il cammino verso le celestiali vie. Ricordi”.

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