Dalla serie B al Manchester United, la favola di Matteo Darmian

Il numero 36 del Toro passa allo United per una cifra di circa 20 milioni di euro, coronando il sogno di approdare in un top club europeo e mondiale. Quinto calciatore italiano a vestire la maglia dei Diavoli Rossi.

Alzino la mano tutti quelli che, da bambini, hanno sognato di diventare calciatori famosi. In un’ipotetica platea composta da 100 ragazzi, tutti categoricamente di sesso maschile, almeno 90 braccia si protenderebbero al cielo. La realtà, però, ci dice che è un lusso riservato a pochi, una percentuale davvero bassa su una scala di tutti quelli che provano con tutti i mezzi ad affermarsi; c’è chi si ferma ai Dilettanti, chi riesce a scalare le categorie inferiori fino alle serie minori e chi, grazie al talento e ai sacrifici, corona il sogno di potersi confrontare nei campionati maggiori.

La storia di Matteo Darmian potrebbe essere la rappresentazione perfetta di quella che deve essere la carriera di un calciatore; gavetta nelle giovanili, prestiti in diverse squadre di serie B, spezzoni di partite in prima squadra, con qualche presenza e pochi, pochissimi gol, per finre poi con Nazionale e top club.

Il ragazzo di Rescaldina, nato nel 1989, comincia la sua avventura nel mondo del calcio nelle giovanili del Milan, facendo registrare la prima apparizione in prima squadra a soli 17 anni, durante gli ultimi 23’ di un Milan-Udinese. Poi l’esperienza in prestito al Padova, nel corso della stagione 2009/2010, dove realizza la prima rete da professionista nel 2-2 contro l’Ancona. L’annata con la società veneta mette in luce Matteo, che verrà acquistato nell’estate dello stesso anno dal Palermo, in compartecipazione con il Milan. Con i rosanero arriva il debutto assoluto in competizioni europee durante la partita di Europa League in casa dello Sparta Praga e, alla fine dell’ottima stagione in terra sicula, Darmian viene prelevato in prestito dal Torino di Urbano Cairo, che nel 2011 militava in serie cadetta.

Dopo il riscatto della seconda metà del giocatore di proprietà del Milan, il Palermo si accorda con il club torinese per la comproprietà del ragazzo per una cifra di circa 850.000€, che arriva a un totale di 1.500.000€ quando il presidente Cairo, a Luglio 2013, versa 650.000€ per la seconda metà del cartellino. Nella stagione 2013/2014 Darmian diventa un punto fisso nella formazione di Giampiero Ventura, tanto da collezionare 37 presenze in campionato, conclusosi con la qualificazione in Europa League, più una in Coppa Italia.

Non è finita qui, perché Matteo viene chiamato dal ct della nazionale Cesare Prandelli per i campionati del mondo in Brasile. Gioca tutte le partite del girone, risultando forse l’unica nota positiva della deludente spedizione azzurra in Sud America, tanto da vincere l’anno seguente il Pallone Azzurro come miglior giocatore della Nazionale per il 2014.

Il 2014/2015 è la stagione della definitiva consacrazione per Darmian; segna il gol decisivo in Europa League nella tana dell’Athletic Bilbao e colleziona 47 presenze in stagione con un totale di 5 reti, una delle quali regala al Toro la vittoria nel derby contro la Juventus dopo 20 anni dall’ultimo successo granata.

Alla vigilia di un’altra annata sotto la Mole, arriva il famoso “treno che passa una volta sola nella vita”, quella grande squadra di cui si hanno i poster appesi in camera, quella per cui hai sognato di diventare un calciatore. A Torino si presenta il Manchester United, recapitando un assegno da 20 milioni di euro (18+2 di bonus) per convincere la dirigenza a lasciar partire il ragazzo. Nessuno vuole impedire a Matteo di poter vivere un’esperienza tale e, per questo motivo (oltre chiaramente a quello economico), Cairo accetta l’offerta dei Red Devils.

Darmian sarà il quinto italiano a giocare all’Old Trafford (prima di lui Carlo Sartori, Massimo Taibi, Giuseppe Rossi e Federico Macheda), dove dovrà sapersi conquistare un posto di rilievo tra i tanti campioni al servizio di Louis Van Gaal e, soprattutto, vincere lo scetticismo dei tifosi che, in questi giorni, stanno invadendo i social con frasi del tipo “Darmian who?”.

Certi del fatto che quando per la prima volta correrà sul prato del Teatro dei Sogni, non si farà distrarre dai dubbi che lo circondano. Penserà solamente alla sua mano alzata, magari in una piccola aula di una scuola elementare, quando la maestra chiese chi, da grande, sarebbe voluto diventare un calciatore. Good luck, Matteo!

A seguire un breve video delle giocate più belle di Darmian:

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